Abusi, la toccante testimonianza di una vittima

Papa Francesco l’ha condivisa con il presidente della Commissione per la protezione dei minori card. O’Malley perché la rendesse pubblica

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(C) Vatican Media

Il dolore. Le ferite. Le cicatrici interiori, incancellabili. Il trauma, difficile da superare. La paura. E nonostante tutto, il desiderio di vedere ripulito il volto della Chiesa dalle sozzure e dal fango che le hanno gettato addosso i preti pedofili, con la richiesta, ai futuri sacerdoti, di essere consapevoli del dono che stanno per ricevere, di non sprecarlo, di non sporcarlo, di essere santi. È drammatica la testimonianza di una donna, vittima di abusi sessuali, che il S. Padre ha voluto condividere con il presidente della Commissione per la protezione dei minori, il cardinale arcivescovo di Boston, Sean O’Malley, perché la rendesse pubblica. Parole che colpiscono come pietre e che devono far riflettere tutti i cristiani, per comprendere il dolore delle vittime degli abusi e pregare per loro, per i loro predatori e perché questi orrori non si ripetano mai più.

Le parole del cardinale O’Malley

In questo tempo di rinnovamento e conversione pastorale in cui la Chiesa affronta lo scandalo e le ferite degli abusi sessuali inferti in ogni luogo a così tanti figli di Dio, il nostro Santo Padre ha ricevuto una coraggiosa testimonianza offerta a tutti i sacerdoti da una sopravvissuta.

Con la condivisione di questa testimonianza, offertaci da una vittima il cui nome è stato tolto per motivi di anonimato, Sua Santità Papa Francesco vuole accogliere la voce di tutte le persone ferite e mostrare a tutti i sacerdoti che annunciano il Vangelo la via che porta all’autentico servizio di Dio a beneficio di tutti i vulnerabili.

La testimonianza presentata ai seminaristi

“Mi chiamo …. e per anni sono stata maltrattata da un prete che avrei dovuto chiamare “fratellino” ed ero suo “sorellina”.

Sono venuta qui perché vorrei che vincesse la “verità amabile”. Sono qui anche nel nome delle altre vittime…dei bambini che sono stati profondamente feriti, a cui hanno rubato la loro infanzia, purezza e rispetto…che erano traditi e hanno approfittato della loro fiducia sconfinata…dei bambini dei quali i cuori battono che respirano vivono…ma li hanno uccisi una volta (due, più volte)… le loro anime sono fatte a piccoli pezzi insanguinati.

Sono qui perché la Chiesa è mia Madre e mi fa tanto male quando è ferita, quando è sporca.

Gli adulti che hanno sperimentato questa ipocrisia da bambini non potranno mai cancellarla dalle loro vite. Potrebbero dimenticarsene per un po’, provare a perdonare, provare a vivere una vita piena, ma le cicatrici rimarranno sulle loro anime, non scompariranno.

Cerco di sopravvivere, di provare gioia, ma in realtà è una lotta incredibilmente difficile… Ho un disturbo dissociativo dell’identità, un grave disturbo post-traumatico complesso (PTSD) depressione, ansie, paura delle persone, errori e, non dormo e se riesco ad addormentarmi in tal caso, ho sempre gli incubi. A volte ho degli stati, quando sono “fuori”, non percepisco “qui” e “ora”. Il mio corpo ricorda ogni singolo tocco…

Paura

Ho paura dei preti, di stare nella loro vicinanza. Ultimamente non posso andare alla Santa Messa. Mi fa molto male… Chiesa, quello spazio sacro era la mia seconda casa… e lui me l’ha tolta. Ho una gran voglia di sentirmi al sicuro in chiesa, di riuscire a non aver paura, ma il mio corpo, le emozioni reagiscono in modo completamente diverso…


Vorrei chiedervi di proteggere la Chiesa, corpo di Cristo!

Quello che è tutto pieno di ferite e cicatrici. Per favore, non permettete che quelle ferite siano ancora più profonde e che se ne verifichino di nuove!

Vocazione

Siete uomini giovani e forti. Chiamati! Uomini chiamati da Dio, a servire Dio, e per mezzo di lui alle persone… Dio vi ha chiamati a essere il suo strumento tra gli uomini. Avete una grande responsabilità! Una responsabilità che non è un peso, ma un dono! Per favore, trattatelo secondo l’esempio di Gesù…con l’umiltà e l’amore!

Il silenzio rende complici degli abusi

Per favore non spazziamo le cose sotto il tappeto, perché poi inizieranno a puzzare, marcire, e il tappeto stesso si decomporrà… Rendiamoci conto che se nascondiamo questi fatti, quando ne tacciamo, nascondiamo lo sporco e diventiamo così un cooperatore.

Se vogliamo vivere la verità, non possiamo chiudere gli occhi! Vivere nella verità è vivere secondo Gesù, vedere le cose attraverso i suoi occhi. Ed Egli non chiudeva i suoi occhi davanti al peccato davanti al peccato e al peccatore, ma viveva la verità con l’amore… Con la verità amabile ha indicato il peccato e il peccatore.

Per favore, rendetevi conto che avete ricevuto un regalo enorme. Il dono di essere un “alter Christus”, di essere l’incarnazione di Cristo qui nel mondo. Le persone, e specialmente i bambini, non vedono in voi una persona, ma Cristo, Gesù, di cui confidano comunque senza limiti.

È qualcosa di enorme e forte, ma anche molto fragile e vulnerabile. Per favore, sii un buon sacerdote!”