Cantate, pregate, ringraziate
Quando la musica diventa preghiera e la nostalgia si trasforma in gratitudine

In questi giorni, ascoltando un programma radiofonico, mi è tornato in mente il significato completo della parola saudade in galiziano. Non esiste una traduzione esatta, ma tutti noi abbiamo provato questa sensazione almeno una volta nella vita. È quella tristezza serena, quella nostalgia che lascia un dolce segno. Manca qualcosa o qualcuno, ma lo si fa con amore e con un sorriso. Perché la saudade, nella sua essenza, è un modo di ringraziare: ringraziare ciò che abbiamo vissuto, ringraziare coloro che non ci sono più per ciò che ci hanno dato con la loro vita.
Ecco cosa proviamo ora in merito alla partenza di Papa Francesco. Con un profondo desiderio, intessuto di affetto, gratitudine e fede. Siamo addolorati per la sua assenza, ma ancora più profondamente grati per la sua vita, per la sua vicinanza, per il suo modo unico di parlare di Dio con parole semplici e gesti coraggiosi. Era un pastore con l’odore delle pecore, un instancabile seminatore di misericordia.
Lui stesso ci ha lasciato un augurio che oggi suona quasi profetico: «Se chi canta prega due volte, non dimenticarti di cantare per me». Ed è quello che faremo.
Questo sabato 26 aprile, alle 18:30, in Plaza de Cibeles (Madrid), ci uniremo in un grande canto di lode per la Resurrezione di Cristo e in preghiera per l’anima di Papa Francesco. Lo faremo come lui avrebbe voluto: con la musica, con la gioia, con il cuore grato.
Cali & El Dandee, Beret, Kike Pavón, Hakuna Group Music, Siempre Así, DJ Pulpo, Pablo del Prado e molti altri si uniranno a noi per un pomeriggio di fede, speranza e incontro.
E ancora una volta, grazie alla Fondazione CEU San Pablo, che continua ad aiutarci a guardare all’essenziale, promuovendo eventi come questo che ci invitano ad andare più in profondità: a cantare, a pregare, a ricordare ciò che è importante. Questa domenica lo fa di nuovo, con la delicatezza di chi sa che l’anima ha bisogno anche di celebrare la gratitudine.
L’ingresso è gratuito e aperto a tutti i tipi di pubblico.
Venire. Canta. Camminare. Pregare. Perché a volte, quando la fede incontra la musica, anche la saudade diventa ringraziamento. Ci vediamo sabato? Perché no?