Cardinale Felipe Arizmendi: Leone XIV: Gesù Cristo, Chiesa, Mondo
La sorpresa dello Spirito Santo: l’elezione di Papa Leone XIV e la sua chiamata a una Chiesa missionaria e sinodale al servizio del mondo

Il cardinale Felipe Arizmendi, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas e responsabile della Dottrina della fede presso la Conferenza episcopale messicana (CEM), offre ai lettori di Exaudi il suo articolo settimanale.
FATTI
Una sorpresa molto piacevole e un dono inaspettato dello Spirito Santo alla Chiesa e al mondo è stata l’elezione del cardinale Robert Francis Prevost come nuovo Papa. Quasi nessuno se lo aspettava. I media, i sondaggisti, le case scommesse e gli autoproclamati esperti del Vaticano non lo presero sul serio. Così agisce Dio, privilegiandoci con una persona la cui esperienza comprende storie e culture che la preparano al delicato servizio che gli è affidato. Americano di nascita, ma peruviano nel cuore per scelta, motivo per cui possiede anche questa nazionalità, e con una dimensione universale per gli incarichi che ha ricoperto nel suo Ordine Agostiniano e nella Curia Vaticana. Sia benedetto Dio!
Non lo conosco personalmente, ma da quanto emerge, è stato ampiamente accettato durante il Conclave e, in generale, è stato ben accolto. I timori di quanti temevano un arresto dell’opera promossa da Papa Francesco si stanno attenuando, nonostante egli abbia una sua personalità, delle sue sfumature che lo caratterizzano. Vuole essere un ponte che unisce i diversi modi di vivere la fede nella Chiesa, abbracciando tutto quanto di buono c’è nei periodi precedenti. Tuttavia, non mancano persone insoddisfatte, non solo di Papa Francesco, ma anche dei Papi precedenti e perfino del Concilio Vaticano II. Anche Papa Benedetto XVI ha avanzato diverse proposte per unire i dispersi, ma molte di queste accettano solo i propri criteri e mancano dell’apertura mentale e del cuore per accettare che non esiste un unico modo di essere la Chiesa di Gesù, così come i dodici apostoli non sono identici. Tutti diversi, ma uniti nel seguire Gesù e continuare la sua opera.
Già nei suoi primi interventi, Papa Leone XIV dà indicazioni sulla direzione che intende prendere nel ministero a lui affidato. Il concreto in tre dimensioni: Cristo, Chiesa, Mondo.
FULMINE
Riguardo alla centralità di Gesù Cristo, ha affermato: “Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità ha bisogno di lui come ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore… Un impegno irrevocabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: scomparire affinché Cristo rimanga, farsi piccolo affinché Egli sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo affinché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo”.
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). Con queste parole Pietro, interrogato dal Maestro insieme agli altri discepoli sulla sua fede in Lui, esprime in sintesi l’eredità che da duemila anni la Chiesa, attraverso la successione apostolica, custodisce, approfondisce e trasmette. Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, cioè l’unico Salvatore e colui che ci rivela il volto del Padre. In Lui Dio, per farsi vicino agli uomini, si è rivelato a noi.
Questo è il mondo che ci è stato affidato e nel quale siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù nostro Salvatore. Per questo è essenziale anche per noi ripetere: “Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente”. È essenziale farlo anzitutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un cammino quotidiano di conversione. Ma anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portando la Buona Novella a tutti. Non esiste esempio migliore di Gesù Cristo stesso, al quale affidiamo la nostra vita e dal quale dipendiamo. Gesù Cristo, che noi seguiamo, è il Buon Pastore, ed è lui che ci dà la vita: la via, la verità e la vita.
Dove vuole che vada la Chiesa, ha espresso: “Mi avete scelto per essere il successore di Pietro e per camminare al vostro fianco, come una Chiesa unita, sempre alla ricerca della pace, della giustizia, sempre cercando di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per annunciare il Vangelo, per essere missionari. Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce ponti, dialoga, sempre aperta ad accogliere, come questa piazza con le braccia aperte, tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del dialogo e dell’amore. Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa in cammino, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicina, soprattutto a chi soffre.
Dio, chiamandomi a succedere al primo degli Apostoli, mi affida questo tesoro, perché, con il suo aiuto, ne sia il fedele custode per tutto il Corpo mistico della Chiesa; perché questa sia sempre più la città posta sul monte, arca di salvezza che naviga tra le maree della storia, faro che illumina le notti del mondo. E questo non tanto grazie alla magnificenza delle sue strutture e alla grandiosità delle sue costruzioni – come i monumenti in cui ci troviamo – quanto alla santità dei suoi membri, di quel “popolo acquistato perché proclami le grandi opere di colui che li ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce” (1 Pt 2,9).
Riguardo al servizio della Chiesa al mondo, ha esordito dicendo: “La pace sia con voi! Questo è il primo saluto di Cristo Risorto, il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nei vostri cuori, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque si trovino, tutte le nazioni, tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace di Cristo Risorto, una pace disarmante e disarmante, umile e perseverante. Viene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Dio ci ama, Dio ama tutti voi, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Perciò, senza paura, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Aiutateci anche voi, e aiutatevi a vicenda a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace”.
AZIONI
Teniamo la mente e il cuore aperti per scoprire dove Dio ci sta conducendo, ora tramite Papa Leone XIV. Non limitiamoci a essere curiosi di sapere cosa dice o fa, ma cerchiamo di seguire i suoi suggerimenti e le sue istruzioni.
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