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Marta Luquero

Voci

07 Maggio, 2025

6 min

Caro Pedro

Una lettera aperta al futuro Papa, scritta con fede, speranza e il profondo desiderio di amarlo fin dal primo istante

Caro Pedro

Poche ore prima dell’inizio del conclave, ho pensato di scrivere alla persona che, come successore di Pietro, guiderà la Chiesa finché Dio vorrà.

Innanzitutto devo dire che ho cercato di stare lontano dai commenti e dalle discussioni che sono spuntati sui social media e sui media negli ultimi giorni. E dicono che lontano dalla vista… e io, convinto che non mi avrebbero fatto alcun bene, li ho ignorati, anche se qualcosa ti raggiunge sempre.

Sono sempre più affascinato da quanto noi persone amiamo esprimere le nostre opinioni, parlare e, soprattutto, giudicare. Continuo a stupirmi di come persone che non appartengono alla Chiesa né, ovviamente, professano la fede cattolica, parlino e si esprimano come se fossero i massimi esperti. Come, posizionandosi su una specie di pulpito immaginario, emettono il loro verdetto come una sentenza contro cui non c’è appello, e noi amiamo pensare che il nostro ragionamento e il nostro buon senso siano i più comuni tra tutti quelli che esistano.

Succede in tutti gli ambiti. Siamo circondati da persone che si definiscono “esperti” e che hanno una cosa in comune: la mancanza di carità nel parlare.Il mondo religioso, e in particolare quello cattolico, non fa eccezione: se si accende la televisione dopo il telegiornale di mezzogiorno, ci si può imbattere in situazioni davvero assurde.

Non mi avventurerò a parlare del conclave, né dei cardinali, né della grande ignoranza che regna nell’ambiente. Oggi voglio mettere il mio cuore nella posizione di accogliere e amare il prossimo Papa, fin da ora.

Ed è per questo che mi permetto di scrivervi queste righe.

Caro Pedro,

Potrebbe sembrare difficile scrivere a una persona di cui non si sa nulla, nemmeno il nome. E così sarebbe se non fosse, perché esiste qualcosa di molto più grande; qualcosa di molto più profondo e allo stesso tempo elevato, che mi fa credere che, senza conoscere il tuo volto, potrò amarti da ora in poi. La verità è che non solo posso farlo, ma voglio farlo e decido di farlo. Voglio amarti.

Quel qualcosa è la mia fede. Una fede che mi muove e mi fa vivere con la certezza che Dio guida il futuro del mondo e ci accompagna, senza lasciarci soli un solo minuto. Gratuito ma accompagnato. Una fede che mi fa sapere che tu sei il prossimo Pietro, qualunque sia il tuo nome.

Questa certezza, questa semplice speranza, mi fa sapere che la tua elezione sarà ispirata dallo Spirito Santo e che sarai il Papa di cui la Chiesa ha bisogno in questi tempi.

Sono tempi turbolenti e complicati, ma quando mai ci sono stati tempi facili? Quando mai gli esseri umani sono riusciti a trovare la bella vita che il loro cuore desiderava? Quando abbiamo smesso di fare guerre?

Ogni epoca ha il suo desiderio. E nel nostro, so per certo che avremo a capo del gregge la persona di cui abbiamo bisogno. Qualunque sia il tuo nome.

L’altro giorno ho letto un post in cui si affermava che abbiamo bisogno di un Papa con la spinta apostolica di San Giovanni Paolo II, la chiarezza dottrinale di Benedetto XVI e il cuore di Papa Francesco.

Mi è piaciuto pensare a ciascuno di loro e al modo in cui ci hanno guidato. Ognuno di loro è il dono che è. Con i suoi modi e il suo carisma. Ognuno di loro sapeva di essere chiamato a una missione immensa e molto difficile per la quale lo Spirito Santo li aveva resi capaci.

Ed eccolo lì. Ecco cosa è radicalmente sostanziale. Non se sei asiatico o europeo. Non se la tua pelle è di un colore o di un altro. Non se sei più giovane o più giovane. L’unica cosa veramente importante è che tu sarai la persona scelta dallo Spirito Santo per aiutarci a camminare verso il cielo.

Con il tuo passato e la tua storia. Con i tuoi punti deboli e i tuoi talenti. Come il dono che sei. Unico e irripetibile, chiamato alla grande missione di successore di San Pietro.

Una missione per la quale sicuramente ti consideri piccolo e probabilmente lo sei, ma per la quale Dio ti sceglie e, quindi, ti qualifica;e per questo avete le preghiere di molte persone, me compreso.

È un mistero grandissimo il modo in cui Dio, senza aver bisogno di noi, vuole farlo e ci chiama ad essere le sue mani in questo mondo. Un mondo che lo desidera e ha bisogno di lui, anche se lo nega e gli volta le spalle.

Un mondo che ti criticherà molto perché noi che ci viviamo amiamo farlo, ma che ha bisogno di te e della tua testimonianza.

Un mondo assetato di senso e di testimoni le cui vite ci parlino di quel Dio che ci ama senza che abbiamo bisogno di meriti o di numerosi titoli, denaro o riconoscimenti. Se non come siamo.

Un mondo che sembra aver perso la strada e la speranza, ma in cui ognuno di noi ha una responsabilità e deve fare la sua parte.

Non so se avresti preferito non essere scelto. Penso sia umano che ti sia passato per la mente questo pensiero. Fino a poco tempo fa eri una persona “normale” poco conosciuta. D’ora in poi avrai molti occhi puntati su di te e molte persone attorno a te. Non potrai più andare in giro in modo anonimo dove e quando vuoi; e ogni tuo gesto verrà analizzato attentamente, spesso con intenzioni non proprio buone. Ora il tuo cuore dovrà espandersi al massimo, così come le ore a tua disposizione, e sono sicuro che non avrai abbastanza minuti durante il giorno per tutto ciò che devi fare.

Quando ho avuto il dono di incontrare il vostro predecessore, Papa Francesco, sono rimasto profondamente colpito dalla quantità di persone che aveva sempre al suo fianco e dai tanti gruppi e persone che incontrava nell’arco della giornata. Nel suo sguardo, caldo come nessun altro, ho visto un’umanità immensa. Mi ha chiesto di pregare per lui e io lo faccio ogni giorno. Non me l’hai ancora chiesto, ma è da tanto tempo che prego per te e ti affido a me.

Ho già preparato e sistemato il mio cuore per aprirlo a te. So che il contatto crea affetto e mentirei se ti dicessi che non voglio sapere chi sei. Tantissimi! E l’amore ha bisogno di un volto, di un nome.

E spero e confido che ancora una volta potrò stupirmi dell’azione di Dio, che fa nuove tutte le cose, chiedendogli di aiutarmi a continuare a guardare la realtà con gli occhi di un bambino e a camminare sempre come un pellegrino della speranza, amando molto e giudicando poco.

Perché come diceva Madre Teresa di Calcutta, se giudichi le persone non hai tempo per amarle.

Ringrazio Dio per te e per la tua missione e ti ringrazio per aver risposto sì a quella chiamata.

Marta Luquero

@sencillemantemarta Nacida en Madrid, es madre y mentora en la Universidad Francisco de Vitoria, donde acompaña a jóvenes en sus primeros años de carrera. Licenciada en Derecho por la Universidad Complutense, ha desarrollado su carrera profesional durante muchos años en el mundo de la comunicación. Su vocación: el acompañamiento. Ese “para qué” que descubrió por la gracia y misericordia de Dios hace unos años. Y es que el acompañar y ser acompañados es una necesidad vital que tenemos. Miembro de la comunidad de laicos de las HAM (Hijas del Amor Misericordioso), vive inmensamente agradecida por saberse amada y acompañada, y por el regalo de cada nuevo día.