“Così valorizziamo le GMG a livello locale”

Presentati gli Orientamenti pastorali elaborati dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita

GMG
Padre Awi Mello (al centro) con i partecipanti alla conferenza stampa © Acali/Exaudi

Gli Orientamenti pastorali per la celebrazione della Giornata della Gioventù a livello diocesano puntano a una valorizzazione di questo evento fondamentale nella vita di tanti giovani. Inoltre, rappresentano una tappa ulteriore nel cammino intrapreso a partire dal Sinodo del 2018. Un documento agile, diviso in sei capitoli oltre alle conclusioni. Uno strumento che non è stato pensato solo per gli “addetti ai lavori” ma si rivolge proprio ai giovani, protagonisti non solo delle GMG ma di tutta questa nuova stagione della Chiesa.

Cristo al centro

“La spinta a stendere questi Orientamenti – ha spiegato padre Alexandre Awi Mello, I.Sch., Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, durante la presentazione – ci è giunta dalla scelta, fatta da Papa Francesco, di spostare la data delle GMG diocesane e di rilanciare la loro celebrazione nelle Chiese particolari”.

Il Santo Padre ha infatti deciso che “l’edizione locale della GMG, finora celebrata la Domenica delle Palme, si terrà d’ora in poi la Domenica in cui ricorre la Solennità di Cristo Re. Questo cambio di data, dettato soprattutto da motivi di opportunità pastorale, mantiene l’accento sul “mistero di Gesù Cristo Redentore dell’uomo”. Allo stesso tempo, cerca di ampliare le possibilità di proporre attività e iniziative che pongano i giovani in un cono di luce che irradia dallo stesso mistero”.

Fonte di grazia

Gli incontri delle GMG, tanto a livello locale che internazionale, “sono stati riconosciuti dai più come una fonte di grazia per molti giovani, per la pastorale giovanile e per la Chiesa tutta – ha ricordato padre Awi Mello – Quindi il nostro Dicastero, nel riflettere su come attuare concretamente le proposte del Sinodo che è ancora nella sua fase di attuazione, e forte della sua esperienza pluridecennale di coordinamento delle GMG, ha pensato di raccogliere in un documento alcuni elementi cardine che hanno reso fecondi questi incontri nel corso degli anni, per metterlo a disposizione delle Chiese particolari”.

Gli ostacoli per le GMG internazionali

Uno dei problemi, infatti, è che “una folta schiera di giovani, per un motivo o l’altro, non possono partecipare agli eventi internazionali. Perciò, attraverso questi Orientamenti pastorali, vogliamo rendere tutti i giovani partecipi di questo ricco patrimonio”. C’è il pericolo che questo sforzo di valorizzazione della Gmg a livello locale possa portare a un ridimensionamento dell’importanza della Gmg internazionale, anche alla luce delle difficoltà legate alla pandemia? “Non credo – ci ha risposto padre Awi Mello – Quello che ci mancava era proprio una valorizzazione delle edizioni locali, che in alcuni Paesi vanno molto bene e in altre meno. Nessun ridimensionamento della Gmg mondiale: stiamo preparando Lisbona con tutte le forze. Crediamo fermamente che la GMG internazionale e la sua edizione locale si alimentino vicendevolmente” ha aggiunto il segretario.

I capitoli del documento

Padre João Chagas, responsabile dell’Ufficio Giovani del Dicastero, ha invece illustrato a grandi linee il documento, spiegando i contenuti dei sei capitoli. Il primo ha una prospettiva storica su “cosa hanno rappresentato le GMG in questi ultimi 35 anni nella vita della Chiesa”. Il secondo è dedicato all’importanza “della celebrazione della GMG a livello locale”. In particolare, dove non ci sono molte iniziative “lo scopo di questi orientamenti è di incoraggiare le Chiese particolari a scoprire i tanti frutti che possono nascere dalla celebrazione diocesana/eparchiale della GMG”. Il terzo capitolo “ritorna sulla scelta della nuova data della celebrazione della GMG diocesana/eparchiale nella Solennità di Cristo Re”. Che tuttavia non è categorica: “per vari motivi, potrebbe rendersi necessario realizzare l’evento in un’altra data”.

Gli spunti per nuove proposte

Il quarto capitolo, il più lungo, elenca “diverse proposte pastorali che rispecchiano la ricchezza dell’evento. Ma la parola chiave qui è “creatività/fantasia pastorale”. Non proponiamo un modello univoco da seguire alla lettera, ma diamo essenzialmente degli spunti che ogni Chiesa o realtà ecclesiale potrà adattare e rielaborare, secondo le proprie esigenze pastorali”. Il quinto capitolo si focalizza sul protagonismo giovanile e si lega all’esperienza del Sinodo del 2018 e alla necessità di dare fiducia ai giovani. Infine, l’ultimo capitolo “spiega l’importanza del Messaggio annuale del Santo Padre per la GMG, Deve rappresentare “una vera e propria “bussola spirituale” per i giovani e uno strumento prezioso per la programmazione della pastorale giovanile”. “La pandemia – ha poi aggiunto padre Chagas – non sia una scusa per non fare niente con i giovani. Quando la Chiesa ha dimostrato di saper essere creativa, i giovani hanno risposto positivamente”.

La pastorale con i giovani

Padre Awi Mello ha anche fatto il punto, a quasi tre anni di distanza dal Sinodo, sulla trasformazione di una pastorale “per” i giovani a una “con” i giovani. “L’attuazione delle conclusioni del Sinodo è stata in gran parte affidata al nostro dicastero e sono diverse le iniziative avviate. Abbiamo fatto un incontro internazionale con i responsabili delle pastorali giovanili e dei movimenti ecclesiali internazionali. Abbiamo creato una piattaforma di contatto tra i nostri interlocutori, in cui sono presenti tanti giovani.


Senza dubbio la situazione tra le varie diocesi e conferenze episcopali è molto diversa ma c’è sempre tanto entusiasmo nei giovani. Abbiamo anche costituito l’organismo internazionale giovanile, come chiesto al punto 123 del documento finale del Sinodo, con 20 giovani di tutto il mondo. Ci riuniamo ogni due mesi e ci aiutano a pensare il cammino pastorale giovanile. Ci sono anche diversi eventi in cantiere per i prossimi anni, hanno proposto progetti al dicastero. Possiamo dire come dicastero – ha concluso il segretario – di aver avviato un cammino fatto insieme ai giovani che sono i protagonisti del lavoro portato avanti finora”.