06 Maggio, 2025

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Dentro il Conclave: l’elezione del Papa come non vi è mai stata raccontata

Il cardinale Felipe Arizmendi spiega passo dopo passo il processo che ha cambiato la storia della Chiesa e del mondo intero

Dentro il Conclave: l’elezione del Papa come non vi è mai stata raccontata

In un mondo sempre più instabile e mutevole, ci sono rituali che perdurano con forza, dignità e mistero. Uno di questi è il conclave: la riunione tenuta dal Collegio dei cardinali della Chiesa cattolica per eleggere il nuovo Papa, successore dell’apostolo Pietro. Questo processo, regolato attentamente dal documento Universi Dominici Gregis, promulgato da San Giovanni Paolo II, è unico sul pianeta.

Il cardinale Felipe Arizmendi, in un’intervista alla TV Ver y Creer, spiega in cosa consiste questo antico rito, rimasto sostanzialmente immutato per secoli. Contrariamente alle versioni cinematografiche distorte o ai titoli sensazionalistici, Arizmendi ci ricorda che il conclave è, prima di tutto, un’esperienza profondamente spirituale.

«Il conclave», afferma, «è l’incontro dei cardinali, i più stretti collaboratori del Papa, che, dopo molta preghiera, consultazione e discernimento, hanno la responsabilità di eleggere il nuovo Pontefice». Si tratta di un compito impegnativo e delicato, nel quale i cardinali si isolano dal mondo per lasciarsi guidare unicamente dallo Spirito Santo.

Dal pontificato di Paolo VI in poi, possono partecipare come elettori solo i cardinali di età inferiore agli 80 anni. Sebbene il titolo di cardinale sia a vita, al raggiungimento di tale età si perde il diritto di voto nel conclave. Attualmente nel mondo ci sono 133 cardinali elettori.

Arizmendi, ormai emerito, non parteciperà a un eventuale conclave, ma ricorda bene l’esperienza delle congregazioni e dei concistori, gli incontri precedenti e il significato profondo di questo evento: «Grazie a Dio non partecipo», dice umilmente, «perché è una responsabilità immensa».

Un dato interessante fornito dal cardinale Arizmendi è che, sebbene un membro del Collegio cardinalizio venga eletto, in teoria potrebbe essere eletto qualsiasi uomo battezzato in possesso dei requisiti necessari. Se non è vescovo, viene ordinato subito prima di iniziare il pontificato. Perché un candidato possa essere eletto Papa, deve ottenere la maggioranza dei due terzi dei voti dei cardinali presenti; fino a raggiungere tale consenso si possono svolgere fino a quattro votazioni al giorno.

Il conclave non è un meccanismo politico o una lotta di potere, ma un invito ad ascoltare lo Spirito Santo. In un mondo che corre a tutta velocità, questo rituale ci invita alla pausa, al silenzio, alla preghiera. Ed è per questo che la Chiesa resta una delle istituzioni più ammirate, anche da coloro che non condividono la fede cattolica.

Il conclave non elegge solo un nuovo Papa: rappresenta un atto di fede e di fiducia nell’azione di Dio nella storia. Un promemoria che, anche se i tempi cambiano, ci sono verità che restano.

La parola “conclave” deriva dal latino cum clave, che significa “sotto chiave”, a testimonianza di questa tradizione di totale isolamento durante il processo elettorale. Sebbene oggi le condizioni siano molto più umane, lo spirito resta lo stesso: garantire elezioni libere, senza pressioni esterne o influenze politiche.

Struttura attuale del conclave

Secondo la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Papa San Giovanni Paolo II nel 1996, il conclave è regolato con grande precisione. Possono partecipare solo i cardinali di età inferiore agli 80 anni, detti elettori. Attualmente se ne contano circa 120 provenienti da tutto il mondo, il che riflette la cattolicità e l’universalità della Chiesa.

Il processo inizia con una messa nella Basilica di San Pietro, seguita dall’ingresso solenne dei cardinali elettori nella Cappella Sistina, mentre cantano inni chiedendo la guida dello Spirito Santo. Lì si pronuncia il giuramento collettivo davanti ai Vangeli, impegnandosi a rispettare le regole stabilite e a mantenere il segreto assoluto su quanto accaduto all’interno dei locali.

Durante il conclave, i cardinali sono completamente isolati dal mondo esterno. È vietata qualsiasi comunicazione verso l’esterno, salvo casi eccezionali debitamente giustificati, pena la scomunica. Questa misura garantisce che la scelta sia spirituale, non politica o mediatica.

Processo di voto

Il processo di voto si divide in tre fasi principali:

  1. Pre-scrutinio: vengono nominati tre scrutatori (incaricati dello scrutinio dei voti), tre revisori (per verificare i risultati) e tre inservienti (per ritirare le schede dei cardinali malati che non possono recarsi nella Cappella Sistina).
  2. Scrutinio o votazione: ogni cardinale scrive il nome del candidato da lui scelto su una scheda, presta giuramento e inserisce la scheda piegata nell’apposita urna. Gli scrutatori contano i voti e registrano i risultati, cucendo ogni scheda con ago e filo per garantire la trasparenza.
  3. Scrutinio successivo: se nessun candidato ottiene i due terzi più uno dei voti necessari, le schede vengono bruciate insieme a sostanze chimiche che producono fumo nero, a indicare che non c’è ancora nessun Papa. Una volta raggiunto il consenso necessario, dal camino installato nella Cappella Sistina si alza una fumata bianca, annunciando al mondo la presenza del nuovo Pontefice.

Durata del conclave

Sebbene il conclave possa durare giorni, settimane o persino mesi, esistono meccanismi per evitare proroghe non necessarie. Se dopo nove giorni di votazioni non si raggiunge un accordo, si attiva un sistema speciale: i cardinali devono scegliere tra i due candidati che hanno ottenuto fino a quel momento il maggior numero di voti. Ciò aumenta le possibilità di giungere a una decisione definitiva.

Inoltre, durante queste sessioni, si fanno pause per la preghiera, la riflessione e la meditazione, rafforzando l’idea che l’elezione del Papa è un atto profondamente spirituale, guidato dall’azione dello Spirito Santo.

Chi può essere Papa?

Può essere eletto Papa qualsiasi uomo battezzato, anche se nella pratica è sempre stato un cardinale. Non importa la tua nazionalità, razza o lingua; La cosa fondamentale è che egli abbia le virtù e le capacità necessarie per guidare la Chiesa universale. Tra le caratteristiche apprezzate ci sono:

  • Età e salute fisica e mentale
  • Esperienza pastorale e amministrativa
  • Capacità intellettuale e teologica
  • Senso missionario e universale
  • Carisma personale e vicinanza al popolo di Dio

Come ha ricordato il cardinale Arismendi: «Francesco fu eletto a 76 anni, ma aveva sufficiente vitalità per svolgere il suo ministero. Anche se necessario, un uomo non ordinato poteva essere ordinato immediatamente, passando da diacono a sacerdote e infine a vescovo, poiché il Papa doveva essere il Vescovo di Roma».

L’importanza della preghiera del popolo di Dio

Uno dei messaggi più toccanti dell’intervista è stato l’appello rivolto direttamente ai fedeli: «Anche voi avete un ruolo nel conclave». Attraverso la preghiera, puoi chiedere allo Spirito Santo di illuminare i cardinali e di dare loro la saggezza necessaria per scegliere l’uomo che Dio ha designato. «La vostra preghiera», ha detto il Cardinale, «è fondamentale. Non siete estranei a questo. Partecipate con fede, speranza e amore».

Un evento unico

Il conclave è un evento unico nel mondo moderno, carico di solennità. Ci ricorda che anche quando gli uomini falliscono, la Chiesa continua perché è opera di Dio. La storia lo dimostra: anche in mezzo alle crisi, alle divisioni e agli errori umani, la Chiesa continua a essere segno e sacramento di salvezza per tutta l’umanità.

Che lo Spirito Santo guidi sempre la Chiesa e i suoi responsabili, e che noi fedeli non cessiamo mai di pregare per coloro che hanno l’immensa responsabilità di guidarla.

Exaudi Redazione