Finché morte non ci separi
Ci riconosceremo in cielo?

La domanda se rivedremo i nostri cari in cielo è una preoccupazione comune, soprattutto tra coloro che hanno avuto matrimoni felici o hanno perso una persona cara. In molti matrimoni si dice “finché morte non ci separi”, ma cosa succederebbe se fosse il contrario? E se la morte, invece di separarci, ci unisse per sempre?
La Sacra Scrittura ci fornisce ragioni per credere che ci riconosceremo in cielo. Ecco sette prove bibliche che supportano questa speranza:
- Davide e suo figlio (2 Samuele 12:23)
Davide, dopo la morte del figlio, dice: «Io andrò da lui, lui non tornerà da me». Con questa affermazione, ispirata dallo Spirito Santo, egli lascia intendere che lo incontrerà di nuovo nell’eternità. - Abramo, Isacco e Giacobbe (Matteo 8:11)
Gesù dice: «Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli». Se li nomini in modo specifico, è perché saranno riconoscibili. - Gesù e i discepoli (Matteo 26:29)
Durante l’Ultima Cena, Gesù dice: “Non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio”. Ciò suggerisce una futura riunione nella vita eterna. - Mosè ed Elia alla Trasfigurazione (Matteo 17:3)
Mosè ed Elia appaiono e vengono riconosciuti mentre conversano con Gesù. Il fatto che siano identificabili conferma che l’identità è preservata in cielo. - Le anime radunate in cielo (Ebrei 12:22-23)
“Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’assemblea generale e alla chiesa dei primogeniti scritti nei cieli”. L’incontro implica comunità, relazione e identità. - Paolo e i Tessalonicesi (1 Tessalonicesi 2:19)
Paolo esprime la sua speranza di essere riunito con coloro che ha servito nella fede: “Chi è la nostra speranza o gioia o corona di gloria? Non siete voi alla presenza del nostro Signore Gesù alla sua venuta?” - La riunione dei credenti cari (1 Tessalonicesi 4:16-17)
“Il Signore stesso scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno per primi. Poi noi viventi saremo rapiti insieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria, e così saremo sempre con lui.” Questo brano rafforza l’idea della riunione nell’eternità.
In cielo tutte le ferite saranno guarite e i legami del vero amore saranno purificati e portati alla pienezza. Non ci saranno risentimento, invidia o amarezza, solo l’amore di Dio che ci unirà per sempre. Questa speranza ci invita a vivere con fede, fiduciosi che un giorno riabbracceremo coloro che amiamo, nella gloriosa presenza del Signore.
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