Francesco invita ad accogliere i profughi afghani

Dopo l’Angelus il Papa ha ricordato anche il prossimo viaggio in Ungheria e Slovacchia. Gli auguri per il capodanno ebraico

profughi afghani
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Dopo l’Angelus domenicale il S. Padre ha rinnovato il suo appello per i profughi afghani e ha ricordato il suo viaggio apostolico, a partire da domenica prossima, a Budapest per la conclusione del Congresso eucaristico internazionale e poi in Slovacchia. Un pensiero anche per i fratelli ebrei che si accingono a celebrare alcune importanti festività. Ecco le sue parole:

Un nuovo beato argentino

Ieri, a Catamarca (Argentina), è stato beatificato Mamerto Esquiú, Frate Minore e Vescovo di Cordoba. Alla fine, un Beato argentino! Fu zelante annunciatore della Parola di Dio, per l’edificazione della comunità ecclesiale e anche di quella civile. Il suo esempio ci aiuti ad unire sempre la preghiera e l’apostolato, e a servire la pace e la fraternità. Un applauso al nuovo Beato!

La preghiera per i profughi afghani

Poi il Papa ha rivolto il suo pensiero ai profughi afghani: “In questi momenti concitati che vedono gli afghani cercare rifugio, prego per i più vulnerabili tra loro. Prego che molti Paesi accolgano e proteggano quanti cercano una nuova vita. Prego anche per gli sfollati interni, affinché abbiano l’assistenza e la protezione necessarie. Possano i giovani afghani ricevere l’istruzione, bene essenziale per lo sviluppo umano. E possano tutti gli afghani, sia in patria, sia in transito, sia nei Paesi di accoglienza, vivere con dignità, in pace e fraternità coi loro vicini”.


Gli auguri per il capodanno ebraico

Assicuro la mia preghiera per le popolazioni degli Stati Uniti d’America colpite nei giorni scorsi da un forte uragano. Il Signore accolga le anime dei defunti e sostenga quanti soffrono per questa calamità. Nei prossimi giorni ricorre il capodanno ebraico, Rosh Hashanah. E poi le due feste di Yom Kippur e Sukkot. Rivolgo di cuore il mio augurio a tutti i fratelli e le sorelle di religione ebraica: il nuovo anno sia ricco di frutti di pace e di bene per quanti camminano fedelmente nella Legge del Signore.

Il viaggio apostolico

Domenica prossima mi recherò a Budapest per la conclusione del Congresso Eucaristico Internazionale. Il mio pellegrinaggio proseguirà, dopo la Messa, per alcuni giorni in Slovacchia, e si concluderà il mercoledì successivo con la grande celebrazione popolare della Vergine Addolorata, Patrona di quel Paese. Saranno così giorni segnati dall’adorazione e dalla preghiera nel cuore dell’Europa. Mentre saluto affettuosamente coloro che hanno preparato questo Viaggio – e vi ringrazio –, e quanti mi attendono e che io stesso desidero di cuore incontrare, chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera, e affido le visite che compirò all’intercessione di tanti eroici confessori della fede, i quali testimoniarono in quei luoghi il Vangelo tra ostilità e persecuzioni. Essi aiutino l’Europa a testimoniare anche oggi, non tanto a parole, ma soprattutto con i fatti, con opere di misericordia e di accoglienza, il buon annuncio del Signore che ci ama e ci salva. Grazie!

I saluti finali

E ora rivolgo il mio saluto a voi, cari romani e pellegrini! In particolare, porgo i miei auguri alla Legione di Maria, che festeggia i suoi cento anni: Dio vi benedica e la Vergine vi custodisca! Saluto i giovani dell’Opera della Chiesa, i ragazzi di Faenza e quelli di Castenedolo che hanno ricevuto la Cresima e la Prima Comunione, il gruppo di Arta Terme e i fedeli polacchi e lituani accompagnati dagli amici abruzzesi. Oggi ricorre la memoria di Santa Teresa di Calcutta, per tutti Madre Teresa. Un bell’applauso! Rivolgo il mio saluto a tutte le Missionarie della Carità, impegnate in tutto il mondo in un servizio spesso eroico, penso in modo particolare alle suore del “Dono di Maria”, qui in Vaticano. A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!