Giornata contro la tratta: martedì la maratona di preghiera

All’Angelus di domenica 6 la presentazione al Papa di una scultura di Santa Bakhita

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La statua di Santa Bakhita @MargheritaMirabella

Martedì 8 febbraio si svolgerà l’ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Il tema è “La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone”. Nella giornata in cui si celebra la memoria liturgica di Santa Bakhita, simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta, l’umanità impegnata per contrastare questo fenomeno si unirà in una maratona online di preghiera dalle 9.00 alle 17.00. Seguendo i diversi fusi orari, la maratona prenderà il via da Oceania, Asia e Medio Oriente. Passerà poi in Africa, Europa, Sud America e concludersi con il Nord America. Sarà trasmessa in diretta streaming in cinque lingue (francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo) nel sito della giornata www.preghieracontrotratta.org

Le testimonianze

Le testimonianze arriveranno da oltre 30 Paesi. Saranno religiose e consacrati, ma anche sopravvissute, attivisti, volontari, economiste, imprenditrici. Anche quest’anno è atteso un messaggio di Papa Francesco, che ha introdotto nel 2015 questa Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta.

Appuntamento all’Angelus

Domenica 6 Febbraio, vigilia dell’evento, l’appuntamento sarà alla Preghiera dell’Angelus con il Santo Padre in Piazza San Pietro. Ci sarà anche la statua di Santa Bakhita dell’artista Timothy Schmaltz “Let the oppressed go free”. L’opera d’arte è dedicata alle vittime della tratta e a tutte le donne, particolarmente alle suore impegnate per la loro liberazione.

L’evento è coordinato da Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta di oltre 3000 suore, amici e partner in tutto il mondo. E’ promosso dalle Unioni Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali, in partenariato con la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, Caritas Internationalis, l’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche, il Movimento dei Focolari, il Jesuit Refugee Service e tante altre organizzazioni in tutto il mondo.

La forza della cura

Il comitato promotore della giornata ha deciso quest’anno di mettere al centro la forza della cura e le donne. Secondo i dati delle Nazioni Unite, le bambine e le donne rappresentano il 72% delle vittime identificate della tratta. I due terzi degli analfabeti del mondo sono donne. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro, tra i 25 e i 54 anni, è del 90% per gli uomini e poco meno di due terzi per le donne. Il 30% delle giovani donne non studia, non lavora, non segue corsi di formazione. Questi sono solo alcuni degli indicatori della disparità e ingiustizia vissuta dalle donne nelle nostre società. Una condizione di vulnerabilità che le espone maggiormente al rischio di violenza, tratta e sfruttamento.


Le donne non sono da considerarsi vittime, ma agenti di cambiamento. È necessario quindi che si trasformi il modello socio-economico attuale che sta alla base della tratta, realizzando con urgenza un’economia della cura delle persone e della casa comune.

“La pandemia ha aumentato il business della tratta, le condizioni di vulnerabilità per le persone più a rischio e le disuguaglianze tra uomini e donne. Tutto questo va affrontato con coraggio. Noi donne, dunque, dobbiamo assumere un ruolo da protagoniste per promuovere un sistema economico nuovo, fondato sulla forza della cura. Con questa Giornata rifletteremo insieme per approfondire le cause della tratta ed individuare possibili cammini di liberazione. La violenza causata dallo sfruttamento può essere trasformata con gesti di cura e di solidarietà. Tutti siamo chiamati a custodire la dignità di ogni persona.” dichiara Suor Gabriella Bottani, coordinatrice della giornata.

La giornata su Twitter

Gli organizzatori invitano tutti martedì 8 febbraio, tra le 13.30 e le 14.30, a dedicare un tweet alla Giornata usando l’hashtag ufficiale dell’evento #PrayAgainstTrafficking.