I riti della Settimana Santa con il Pontefice

Francesco non celebrerà la Messa in Coena Domini a San Pietro. Veglia pasquale alle 19.30

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Il Papa con uno dei "palmureli" nella celebrazione del 2020 © Vatican Media

L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 costringe anche quest’anno il Santo Padre a celebrare i riti della Settimana Santa all’Altare della Cattedra di San Pietro con un concorso limitato di fedeli. Alle funzioni, secondo quanto reso noto dalla Sala Stampa vaticana, potranno prendere parte cardinali e superiori della Segreteria di Stato.

Il programma

Domenica 28 marzo, ore 10.30 Domenica delle Palme: Passione del Signore, Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa. Al termine della Santa Messa il Santo Padre reciterà la preghiera dell’Angelus

Giovedì Santo

Giovedì 1° aprile, Giovedì Santo, alle ore 10 Santa Messa del Crisma. Parteciperanno i membri del Consiglio Presbiterale della Diocesi di Roma. Lo stesso giorno la Santa Messa nella Cena del Signore sarà presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio

Venerdì Santo

Venerdì 2 aprile, Venerdì Santo, alle ore 18 Celebrazione della Passione del Signore. Alle ore 21: Via Crucis sul Sagrato della Basilica di San Pietro

Veglia e Pasqua

Sabato 3 aprile alle ore 19.30 Veglia pasquale nella notte santa della Risurrezione del Signore


Domenica 4 aprile, Pasqua alle ore 10 Santa Messa del giorno. Al termine della Santa Messa il Santo Padre impartirà la Benedizione «Urbi et Orbi».

Rispetto ai riti della Settimana Santa celebrati lo scorso anno va notato che ci sarà la Messa Crismale, nel 2020 prima rinviata e poi definitivamente annullata. Nel programma diffuso si nota come invece il Papa non celebrerà la Messa in Coena Domini a San Pietro. Questo lascia supporre che Francesco si recherà come sua consuetudine in qualche struttura esterna che tuttavia al momento non è stata resa nota.

Altra novità importante, da quest’anno non si celebrerà più la Giornata mondiale della Gioventù a livello diocesano nella Domenica delle Palme. Papa Francesco ha infatti deciso  di trasferirla all’ultima domenica dell’anno liturgico, la solennità di Cristo Re dell’universo.