Il cardinale Krajewski a Kiev per donare un’altra ambulanza

La consegna per conto del Papa avverrà simbolicamente il giorno di Giovedì Santo

Kiev
Il cardinale Krajewski tra i rifugiati ucraini

Papa Francesco lo aveva annunciato durante la conferenza stampa sul volo di ritorno da Malta. Il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, si è recato per la terza volta in poche settimane in Ucraina per portare la concreta solidarietà del Papa. Questa mattina il cardinale è partito alla volta di Kiev dove il Giovedì Santo, a nome del Santo Padre, consegnerà una seconda ambulanza.

Un dono e un giorno simbolici

Il dono dell’ambulanza, così come il giorno scelto per la consegna, ha un grande valore simbolico, spiega una nota dell’Elemosineria. Ricorda il gesto di vicinanza e di servizio compiuto da Gesù durante l’Ultima Cena, alla vigilia della sua Passione, quando cingendosi solo di un asciugatoio, ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Attraverso questo mezzo di soccorso, Papa Francesco desidera chinarsi davanti agli uomini e alle donne dell’Ucraina ferita dalla guerra e testimoniare la sua vicinanza.


Quando una persona ferita, ammalata o in difficoltà, verrà portata sull’ambulanza, potrà sentire l’abbraccio e la consolazione del Papa, che vuole lavare e baciare i piedi di quei fratelli e di quelle sorelle che subiscono l’ingiusta violenza della guerra. Come ha ricordato nell’ultima meditazione di Quaresima il Predicatore della Casa Pontificia, card. Raniero Cantalamessa, citando il biblista francese Ceslas Spicq, il gesto della Lavanda il Giovedì Santo può essere considerato “il sacramento dell’autorità cristiana”. Il Signore, infatti, ha insegnato che nella sua Chiesa “chi governa” deve essere “come colui che serve” e “il primo” deve essere come “il servo di tutti”.

Magistero del cuore

Per rendere concreto questo insegnamento il Cardinale vivrà la Settimana Santa in Ucraina. A Kiev incontrerà la popolazione e celebrerà il Triduo Pasquale per le comunità cristiane. La consegna dell’ambulanza appartiene ai gesti del “magistero del cuore” con cui Papa Francesco vuole servire la Chiesa, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. Non vuole però essere un gesto isolato, quanto un invito per tutta la Chiesa ad entrare nella Settimana Santa con l’atteggiamento di umiltà e di carità di Cristo Signore, per giungere alla Pasqua pienamente rinnovati nello Spirito.