Il cardinale Zuppi nuovo presidente della Cei

Il Papa ha scelto in tempi rapidissimi l’arcivescovo di Bologna, un “pastore con l’odore delle pecore”

Zuppi
(C) Acali / Exaudi

È l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. Lo ha scelto in tempi rapidissimi il Santo Padre Francesco. I vescovi, riuniti all’Hilton di Fiumicino, questa mattina, dopo l’introduzione del presidente uscente cardinale Bassetti, avevano votato una terna di nomi da sottoporre al Papa. Zuppi era risultato il più votato, davanti all’arcivescovo di Siena, cardinale Paolo Lojudice, e all’arcivescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, vicepresidente per il Sud.

Un pastore con l’odore delle pecore

Il Papa ha deciso immediatamente. Del resto, in una recente intervista al Corriere della Sera aveva disegnato un identikit del presidente della Cei che calzava a pennello sulla figura di Zuppi. Don Matteo, come ancora oggi tutti lo chiamano, incarna perfettamente quella Chiesa in uscita che il Pontefice vuole anche in Italia: un “pastore con l’odore delle pecore”.

Il cardinale è profondamente legato a Roma, dove è nato l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli. Il padre, Enrico, giornalista e fotografo, da giovane conobbe don Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, e il presidente della Fuci Igino Righetti. Con loro svolgeva opere di assistenza e apostolato nella periferia romana. La madre, Carla Fumagalli, era nipote del cardinale Carlo Confalonieri.

Il sodalizio con Riccardi

Matteo Zuppi nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio. Nasce qui l’impegno verso gli ultimi, i diseredati, gli “scartati”. Si laurea a 22 anni in Lettere con una tesi in Storia del cristianesimo e subito dopo entra nel seminario di Palestrina. Completa gli studi ecclesiastici in teologia alla Lateranense e viene ordinato a Palestrina il 9 maggio 1981 dal vescovo Renato Spallanzani.


Continua a lavorare con la Comunità di S. Egidio. È nominato viceparroco di Santa Maria in Trastevere, con l’allora parroco Vincenzo Paglia. Gli succede nel 2000 quando Paglia viene eletto vescovo e gli subentra anche come assistente ecclesiastico della Comunità, fino al 2012. Tra il 1991 e il 1992 è tra i mediatori, insieme a Riccardi, dei negoziati che portano alla firma dell’accordo di pace in Mozambico.

Vescovo e cardinale

Nel 2010 diventa parroco di Santi Simone e Giuda Taddeo, a Torre Angela. Tuttavia, vi resta per poco tempo: il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina vescovo titolare di Villanova e ausiliare di Roma, per il settore centro. Il 14 aprile successivo riceve l’ordinazione episcopale dall’allora cardinal vicario Agostino Vallini, co-consacranti l’arcivescovo Giovanni Battista Pichierri e il vescovo Vincenzo Paglia.

Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo promuove arcivescovo di Bologna, dove subentra al cardinale Carlo Caffarra. Il 1° ottobre 2017 accoglie il S. Padre in occasione della chiusura del Congresso eucaristico diocesano. Lo stesso pontefice lo crea cardinale nel concistoro del 5 ottobre 2019, del titolo di S. Egidio.

L’affetto di chi lo conosce ha avuto una dimostrazione eclatante in occasione delle “visite di calore” dopo il conferimento della berretta cardinalizia. Non solo da parte dei fedeli bolognesi ma anche dei tanti amici romani che ha saputo conquistare con uno stile fatto di umiltà, simpatia e coraggio creativo.