17 Giugno, 2025

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Il Cuore della Madre di Maria

Un mare d'amore che ci conduce a Gesù

Il Cuore della Madre di Maria

Gesù crocifisso non ci ha dato in Maria un’idea astratta di maternità, un simbolo, ma una vera madre, una madre autentica, un tesoro materno, un mare di amore bellissimo, qualcosa di fantastico. La sua maternità supera perfino quella della madre che ci ha dato la vita naturale. È un’amica molto cara, una brava madre, una madre amorevole, una madre premurosa, la migliore delle madri. Il suo cuore puro è totalmente materno.

La Madre di Dio ha collaborato con il suo amore in un modo del tutto unico nella nostra nascita, nella nostra vita soprannaturale. Siamo tutti figli di Maria. Siamo figli del suo cuore immacolato, del suo amore. La sua funzione è l’amore materno.

Quando Gesù Cristo ce l’ha donata come madre, ha voluto che la accogliessimo tra le nostre cose, che diventasse parte della nostra vita, del nostro interiore. Desiderava che la custodissimo nel profondo dei nostri cuori e che la amassimo profondamente. Cioè che ci sentiamo suoi figli, veri figli, e viviamo come tali, che compiamo il nostro pellegrinaggio verso il cielo mano nella mano con una madre così buona. Quanto più ci avviciniamo a lei, tanto più intensamente lei riuscirà a svolgere il suo ruolo materno, l’ardente desiderio del suo cuore.

Pensiamo allora per un attimo alle nostre madri terrene. Dio è stato molto intelligente nel progettare il suo cuore. Infatti, dopo il parto, il cuore della madre è rivolto ai suoi figli, li bacia, desidera stare con loro, dedica loro le sue attenzioni, si interessa alle loro piccole cose, si mette al loro livello, gioca con loro, li protegge, li educa, li aiuta a essere buoni, ad andare in paradiso.

A sua volta, un bambino, quando è piccolo, va dalla madre per raccontarle le sue cose, le sue piccole cose, le sue gioie e i suoi dolori. Lui si fida di lei e cerca la sua protezione. Le dà un bacio. In breve, sua madre è una parte importante e quotidiana della sua vita.

Quando Dio ci ha dato un angelo custode, lo ha fatto perché ci accompagnasse, si prendesse cura di noi per tutta la vita e svolgesse per noi determinati servizi per la salvezza eterna. Vuole anche che lo trattiamo, lo onoriamo, lo veneriamo e lo amiamo. Ebbene, Egli intende fare molto di più donandoci una madre, perché una madre è molto più di una semplice custode, ha un legame molto più profondo con noi.

La nostra madre ci guida e ci mostra la strada giusta. Ci istruisce e ci ammonisce nelle apparizioni mariane, come quella di Fatima. Vuole che la riconosciamo come una madre amorevole. Ci chiede di essere molto buoni, di convertirci, di fare sacrifici e penitenza; che quando dobbiamo comparire davanti al tribunale divino non abbiamo le mani vuote; che pensiamo alla Santa Passione di Cristo.

Ci chiede anche di prestare molta attenzione alla Santa Eucaristia, dove troviamo la presenza di Gesù per eccellenza, una presenza vera, fisica, reale e sostanziale. Eccolo lì, con il suo corpo, con il suo sangue, con la sua anima e divinità, intero e glorioso, vivo, proprio come è in cielo. Nel Santissimo Sacramento dell’Altare è racchiuso tutto il nostro bene, il buon Gesù, Uomo ideale, Dio vero e perfetto, tesoro infinito e palpitante d’amore, Salvatore del mondo, culmine e fonte della vita cristiana.

Il vero cristiano presta molta attenzione a Gesù. Ma noi abbiamo Gesù principalmente nel Tabernacolo. Il cristiano è quindi una persona che presta grande attenzione al Tabernacolo. Gesù è nel Tabernacolo e aspetta che andiamo a trovarlo. La visita quotidiana al Santissimo Sacramento gli procura grande gioia. Una vita cristiana poco eucaristica è una grande incoerenza, un’assurdità.

La Santa Eucaristia è Lui, la sua Persona, il suo Amore, l’Amore degli amori. L’ideale cristiano consiste nel vivere con Gesù, con Dio. Il sacerdote è innanzitutto per la Santa Eucaristia.

È un peccato che si presti sempre meno attenzione alla Santa Eucaristia, che è il tesoro più grande che possediamo.

Davanti alla nostra vera Madre, la gloriosa sempre Vergine Maria, siamo come bambini. Lei è la nostra vita. Raccontiamole cose, camminiamo con lei, amiamola, rifugiamoci nel suo cuore materno amorosissimo. Trattandola con la preghiera, cresceremo nell’amore per lei. Un modo meraviglioso per crescere nel suo amore è la preghiera del Santo Rosario. È bellissima l’usanza dei pellegrinaggi nel mese di maggio.

Porta con sé la sua vita esemplare, il suo profumo di santa purezza e tutte le virtù. Come disse il poeta: l’angelo, quando la vede così bella, dice che non c’è nessun altro fiore come lei nel giardino.

Nella vita cristiana, l’amore per la Vergine non è qualcosa di accidentale o secondario, ma tutt’altro. Amarla ci aiuta molto. Lei è la scorciatoia per arrivare a Gesù. A Gesù, per mezzo di Maria, con Pietro. Così come è stata lei a formare Gesù, deve formare il suo Gesù in noi. L’intero cammino cristiano è imitare Cristo. Ma, Cristo, colei che amava di più era sua madre. Dobbiamo dunque amarla con l’affetto con cui Gesù l’amò, imitandolo.

José María Montiu de Nuix

Nacido en Cervera, Lérida, España, en 1960 y bautizado ese mismo año. Ordenado sacerote en 1992. Doctor en Filosofía. Licenciado en Filosofía y Ciencias de la Educación por la Universidad de Barcelona (UB). Licenciado (especialidad: Matemática Fundamental), cursos de doctorado y suficiencia investigadora en Ciencias Exactas por la UB. Licenciado en Filosofía por la Universidad de Navarra. Licenciado en Estudios Eclesiásticos por la Facultad de Teología San Vicente Ferrer, Valencia. Docente e investigador con más de medio millar de publicaciones.