“Il nostro mondo ha bisogno di unità, di comunione, e la Chiesa è Casa di comunione”

Il Papa alla Unione dei sacerdoti, Sacerdoti, i Religiosi del Madagascar

Vatican Media

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, i Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose del Madagascar residenti in Roma e rivolge loro il discorso che riportiamo di seguito:

Saluto del Santo Padre

Sono lieto di incontrarvi e saluto i responsabili del Consiglio dell’Unione dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose malgasci per questa visita, che mi permette di conoscere meglio voi e le vostre aspettative e speranze di persone consacrate in missione a Roma. Saluto anche Monsignor Marie Fabien, Presidente della Conferenza Episcopale, che si è adoperato affinché questo incontro si realizzasse, e lo ringrazio per la sua presenza e per la sua organizzazione.


La vostra presenza oggi, mentre i vostri Vescovi sono in visita ad limina, è l’espressione della vostra comunione di preghiera col cammino spirituale che essi compiono presso le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo. Infatti, la fecondità della vostra missione dipende anche dall’unità che coltivate, tra voi e con i vostri Pastori. Questo è molto importante: l’unità. Questa è una testimonianza che siete invitati a portare alla nostra società. «Il nostro mondo ha bisogno di unità, è un’epoca in cui tutti abbiamo bisogno di unità, abbiamo bisogno di riconciliazione, di comunione, e la Chiesa è Casa di comunione» (Catechesi, Udienza Generale del 25 settembre 2013).

Oggi, nelle nostre società, e purtroppo a volte anche nella Chiesa, assistiamo a alla ricerca di interessi personali. Si sparla tanto, il chiacchiericcio è all’ordine del giorno; per favore, non fare chiacchiericcio, non chiacchierare, sempre parlare bene gli uni degli altri, perché il chiacchiericcio è un’arma di disunione. La ricerca di interessi personali, il “virus dell’egoismo”, minaccia la pacifica convivenza tra i popoli, come tra i figli e le figlie di uno stesso Paese. Di fronte a questa situazione, la vostra esperienza personale e comunitaria di consacrazione a Cristo è la prova che la vita può essere vissuta diversamente alla luce del Vangelo, che dona la vera gioia. Vi incoraggio quindi a camminare sempre insieme e a fare della vostra presenza qui a Roma una preziosa opportunità, che vi permetta di arricchire e rinnovare la vostra fede sulle orme delle grandi figure di santi e sante che qui vi hanno preceduto. Vi esorto a formare come una grande famiglia spirituale, in seno alla quale ci si rispetta, ci si vuole bene e ci si sostiene a vicenda. Così potrete diventare segni di speranza per le vostre Chiese particolari e per il Madagascar, che da voi si aspettano molto.

Affido ciascuno e ciascuna di voi alla Vergine Maria. Ella vi aiuti a custodire fedelmente la vostra identità di sacerdoti, religiosi e religiose, laici, in mezzo ai cambiamenti di questo tempo. La Madonna interceda per voi, perché possiate essere sempre aperti e generosi verso i vostri fratelli e sorelle, specialmente quelli che attraversano momenti di difficoltà. Siate uniti, tutti, uniti, uniti ai vescovi, che sono i pastori. Invoco su di voi, sulla Chiesa in Madagascar e su tutta la vostra Nazione la benedizione di Dio. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!