Il Papa ai terremotati: “Non lasciatevi abbattere”

Il ricordo delle vittime del sisma di Accumoli e Amatrice che cinque anni fa causò 299 morti

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Papa Francesco, al termine dell’udienza generale del mercoledì nell’Aula Paolo VI, ha rivolto come di consueto i suoi saluti ai pellegrini. Rivolgendosi agli italiani, ha prima salutato “le Capitolari delle Suore Oblate del Bambino Gesù: ad esse e all’intero Istituto rivolgo il mio incoraggiamento affinché sappiano affrontare i problemi dell’educazione con grande fiducia, seminando con gioia nei cuori dei giovani la parola di Dio”. Poi il S. Padre ha ricordato il tragico sisma di cinque anni fa in Italia centrale, incoraggiando i terremotati a non abbattersi. Il terremoto, di magnitudo 6 avvenuto alle 3.36 del 24 agosto con epicentro ad Accumoli, nel Reatino, provocò la morte di 299 persone. Furono colpiti circa 140 comuni della zona appenninica: “Saluto i fedeli di Montegallo, che il 24 agosto di 5 anni fa sono stati colpiti dal terremoto.

Cari fratelli e sorelle, la vostra presenza mi offre l’occasione per volgere il mio pensiero alle vittime e alle comunità dell’Italia centrale, tra cui Accumoli e Amatrice, che hanno subito le dure conseguenze di quell’evento sismico. Con il concreto aiuto delle Istituzioni, è necessario dare prova di “rinascita” senza lasciarsi abbattere dalla sfiducia. Esorto tutti ad andare avanti con speranza. Coraggio! Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Si accresca nel cuore di tutti voi il desiderio di entrare sempre più in amicizia con Cristo e di trovare in Lui serenità e cristiana speranza. A tutti la mia Benedizione”.


Papa Francesco si recò in visita nelle zone colpite dal sisma il 4 ottobre, un viaggio senza preavviso, per portare la sua solidarietà ai terremotati.

L’appello per le Paralimpiadi

© Servizio Fotografico Vaticano

Infine, il S. Padre ha rivolto un pensiero ai partecipanti ai Giochi Paralimpici in corso in Giappone: “Ieri, a Tokio, hanno preso il via le Paralimpiadi. Invio il mio saluto agli atleti e li ringrazio perché offrono a tutti una testimonianza di speranza e di coraggio. Essi, infatti, manifestano come l’impegno sportivo aiuti a superare difficoltà apparentemente insormontabili”.