Il “segreto” del Meeting di Rimini

Al via il 42° Meeting per l’amicizia tra i popoli. Bernhard Scholz (Presidente della Fondazione Meeting): “Condividere le tante esperienze virtuose avvenute durante la pandemia”

Meeting di Rimini
Bernhard Scholz © Rimini Meeting

È la manifestazione che ogni anno, a fine agosto, dal 1980, richiama a Rimini centinaia di migliaia di visitatori. E dopo l’edizione “digitale” 2020, da venerdì 20 agosto il Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli, promosso dal movimento di Comunione e Liberazione, tornerà di nuovo ad animare gli spazi del quartiere fieristico della città romagnola.

Tema di questa edizione, “il coraggio di dire ‘io’”, citazione del filosofo Søren Kierkegaard. Il presidente della Fondazione Meeting (l’ente che organizza la manifestazione) Bernhard Scholz parla con Exaudi di “responsabilità personale”, “solidarietà più diffusa” e “creatività più determinata” come “fattori decisivi per rafforzare la socialità e la società civile e per superare le continue oscillazioni fra rassegnazione e ribellione. E questo coraggio di dire ‘io’ consiste nella fedeltà al proprio desiderio di bene ed è proprio il contrario dell’individualismo che invece si ritira dall’impegno con la vita e si chiude di fronte alle sfide”.

Di seguito l’intervista a Scholz:

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EXAUDI: La 42ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, dal titolo Il coraggio di dire «io» si terrà nella Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto 2021. Quali novità distinguono l’edizione di quest’anno dalle precedenti? Quali elementi caratterizzeranno l’edizione 2021?

BERNHARD SCHOLZ: Prima di tutto il fatto che il titolo vuole lanciare una forte provocazione ad una presa di coscienza di sé e del proprio rapporto con il mondo. E questo aspetto si renderà presente in tanti incontri e mostre. Poi il fatto che il Meeting ci sia. Non era scontato tornare quest’anno ad un Meeting in presenza dopo che l’anno scorso abbiamo realizzato un’edizione speciale prevalentemente digitale. Siamo grati di questa opportunità e siamo grati che il Meeting abbia riscontrato un grande interesse. Prevediamo un’ampia partecipazione, suscitata anche da un programma molto ricco e variegato. A differenza degli anni precedenti, fino al 2019 e invece in linea con il 2020, tutto il Meeting sarà accessibile anche via streaming e avremo diverse mostre in forma anche digitale.

EXAUDI: Il Meeting è una manifestazione che ha appena compiuto 40 anni (la prima edizione si tenne nel 1980), dunque ha attraversato dalla nascita ad oggi un bel pezzo di storia, senza perdere lo slancio delle origini. Quale è il segreto del “successo” della proposta?

BERNHARD SCHOLZ: Bisognerebbe chiederlo a chi partecipa. Da parte mia direi che il “segreto” consiste in una capacità di accoglienza e di gratuità, di una sensibilità per il bello e una curiosità umana vera che sono frutti dell’educazione che avviene attraverso Comunione e Liberazione e si allarga e rafforza in un’infinità di incontri. E sono soprattutto i giovani volontari del Meeting a vivere e comunicare questa esperienza in modo affascinante.

EXAUDI: Solitamente, il Papa e il Presidente della Repubblica Italiana inviano messaggi di incoraggiamento ed apprezzamento per il lavoro. Sarà così anche quest’anno?

BERNHARD SCHOLZ: Anche quest’anno il Santo Padre ci ha annunciato un suo messaggio e il Presidente Sergio Mattarella parteciperà all’inaugurazione del Meeting.


EXAUDI: “Il coraggio di dire «io»” è la citazione del filosofo danese Søren Kierkegaard. Viviamo nell’epoca dell’individualismo, in cui spesso è più facile dire “io” anziché “noi”. Vengono in mente le parole del card. Ratzinger nel 2005, prima di essere eletto papa: «Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie». Quale messaggio volete lanciare con questo titolo?

BERNHARD SCHOLZ: Abbiamo scelto questo titolo per condividere e approfondire le tante esperienze virtuose avvenute proprio durante la pandemia che hanno dimostrato una maggiore assunzione di responsabilità personale, una solidarietà più diffusa e una creatività più determinata – tutto questo di fronte a situazioni difficili se non drammatiche. È stata molto importante la riscoperta di domande esistenziali spesso trascurate. Sono tutti fattori decisivi per rafforzare la socialità e la società civile e per superare le continue oscillazioni fra rassegnazione e ribellione con uno spirito costruttivo paziente e determinato. Questo coraggio di dire “io” consiste nella fedeltà al proprio desiderio di bene ed è proprio il contrario dell’individualismo che invece si ritira dall’impegno con la vita e si chiude di fronte alle sfide. Senza questo coraggio non può neanche nascere un “noi” vero, ma solo un “noi” ideologico, come rifugio e non come sostegno. E il relativismo del quale parla Papa Benedetto XVI ha la sua origine nella mancanza di coraggio a seguire le domande esistenziali più decisive della propria vita per lasciarsi trascinare dall’appiattimento generale.

EXAUDI: Quali sono gli highlight quest’anno? Ed anche se in genere si pensa al Meeting come un evento piuttosto italiano, quali sono gli eventi in programma che più possono interessare un pubblico internazionale?

BERNHARD SCHOLZ: I veri highlight sono tante testimonianze di persone poco conosciute che affrontano giorno per giorno situazioni e sfide difficili, o addirittura drammatiche, di disagio giovanile e di persone abbandonate nelle periferie, di malattia e di povertà. Queste persone che vivono in tanti paesi diversi – Uganda, Argentina, Stati Uniti, Romania, Russia, Ucraina. Sono persone che hanno proprio il “coraggio di dire ‘io’”. Oltre a queste testimonianze possono essere interessanti per il pubblico internazionale tanti incontri sull’educazione, sulle scienze, in particolare sulle neuroscienze, sulla cultura e sui social media, sul futuro della democrazia, sulla transizione ecologica, quasi tutti con partecipazioni di persone provenienti da paesi diversi.

EXAUDI: L’emergenza pandemia non è stata ancora risolta. Quali effetti avrà sull’organizzazione del Meeting di quest’anno?

BERNHARD SCHOLZ: L’effetto più importante per i partecipanti è la necessità di iscriversi tramite l’app “Meeting Rimini” che si può scaricare per smartphone sia Android sia iOS; dopo l’inserimento dei dati si genera un QR Code che diventa attivo immettendo i dati del Green Pass. Chi non fosse in possesso di Green Pass può prenotare un tampone all’ingresso della Fiera. All’interno della Fiera sarà obbligatorio portare le mascherine.

EXAUDI: Come si inserisce il Meeting di Rimini nella storia del movimento di Comunione e Liberazione? E come il Meeting ha accompagnato la storia di CL?

BERNHARD SCHOLZ: Il Meeting di Rimini è una iniziativa creata da membri di Comunione e Liberazione come possibilità di un dialogo su tutti sui temi più importanti del nostro tempo e come invito a godere della bellezza dell’arte. Come ho già accennato prima, l’appartenenza dei tanti amici che hanno creato ogni anno questo evento è sicuramente l’origine dell’accoglienza, della sensibilità artistica e della curiosità autentica che caratterizzano il Meeting. Al contempo il Meeting ha messo sul grande schermo temi e preoccupazioni che il Movimento ha sottolineato in vari modi durante la sua storia, come l’educazione, il lavoro, il rapporto fra fede e cultura, il dialogo fra religioni e culture, le relazioni fra corpi intermedi e Stato e tanti altri temi correlati.

EXAUDI: Per tutti quelli che sono interessati a far parte di questo evento e seguirlo, ma non possono essere presenti a Rimini, quali possibilità ci sono di seguirlo da remoto?

BERNHARD SCHOLZ: È possibile seguire gli incontri e una gran parte delle mostre in streaming. Tutto sarà disponibile in diretta in inglese e in spagnolo. Alcuni incontri verranno trasmessi anche in diretta da tv e siti di informazione. Le indicazioni si trovano sul programma, che si può trovare sul sito.