Koch: Il viaggio del Papa per superare ostacoli storici

Intervista esclusiva al cardinale presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani sulla visita di Francesco a Cipro e in Grecia

Koch
Il S. Padre con il cardinale Koch (C) Vatican Media

Il viaggio di Francesco a Cipro e in Grecia darà “un contributo importante al superamento degli ostacoli ereditati dalla storia, sulla via che conduce all’unità dei cristiani”. Ad affermarlo, in questa intervista esclusiva ad Exaudi, è il cardinale svizzero Kurt Koch, settantunenne, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani. Anche lui partirà il 2 dicembre alla volta di Nicosia prima e Atene poi sull’aereo papale, dove tra la stampa al seguito viaggerà il direttore editoriale di Exaudi Deborah Castellano Lubov.

Non sono pochi i viaggi realizzati finora da Francesco con il cammino dell’ecumenismo al centro dell’attenzione. L’elenco comprende la visita in Svezia nel 2016, per commemorare i 500 anni della riforma di Lutero, e il viaggio del 2018 a Ginevra, in Svizzera, per il settantesimo anniversario della fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese. Francesco ha visitato inoltre parecchi paesi a maggioranza ortodossa: Georgia, Bulgaria, Macedonia del Nord, Romania e ora Cipro e Grecia (dove già è stato nel 2016 ma solo a Lesbo). Ma non bisogna dimenticare l’incontro col Patriarca di Mosca Kirill, nel 2016, e in precedenza la visita in Turchia, ad Istanbul, nel 2014, dove Francesco ha fatto visita al patriarca ecumenico Bartolomeo.

Per il cardinale Koch, che dal 2010 guida il dicastero vaticano che promuove l’ecumenismo, la presenza di Francesco a Cipro e in Grecia “contribuirà ad approfondire il cosiddetto ecumenismo della carità, ovvero la coltivazione di relazioni amichevoli tra cristiani e tra Chiese. Ma il dialogo della carità prepara il dialogo teologico della verità e lo sostiene”. E dato che, spiega Koch, “tra tutte le Chiesa cristiane quella ortodossa è senza dubbio quella più vicina alla nostra Chiesa cattolica, è importante ritrovare l’unità affinché la Chiesa in Oriente e in Occidente possa vivere di nuovo insieme in pace e in armonia”.

Di seguito il testo dell’intervista del cardinale Koch ad Exaudi.

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Cardinale Koch, Papa Francesco è in partenza per Cipro e la Grecia, due paesi di antichissima tradizione ortodossa. Come descriverebbe il valore ecumenico di questo viaggio?

Cipro e la Grecia sono due Paesi in cui il cristianesimo è stato introdotto già in tempi antichi, grazie all’opera missionaria di san Paolo, e in cui la maggior parte della popolazione oggi professa la fede della Chiesa greco-ortodossa. Di tutte le Chiese cristiane, l’Ortodossia è senza dubbio quella più vicina alla nostra Chiesa cattolica. È quindi importante ritrovare l’unità affinché la Chiesa in Oriente e in Occidente possa vivere di nuovo insieme in pace e in armonia.


A tal fine, il viaggio di Papa Francesco a Cipro e in Grecia è certamente un passo importante e un significativo evento ecumenico. In questa direzione puntano anche le parole chiave del viaggio: “Confortandoci gli uni gli altri nella fede”, per Cipro, e “Apriamoci sempre più alle sorprese di Dio”, per la Grecia. Io mi auguro vivamente che queste parole si realizzino durante il viaggio di Papa Francesco e che la comunione tra ortodossi e cattolici possa rafforzarsi.

Per avanzare sul cammino dell’ecumenismo Papa Francesco punta molto sull’incontro e sulla conoscenza personali, però è importante anche rimuovere gli ostacoli di carattere teologico e dottrinale sui punti che dividono cattolici e ortodossi. Questi viaggi e questi incontri di Francesco coi leader delle diverse chiese ortodosse quale contributo possono dare al dialogo teologico ecumenico?

Le Chiese ortodosse hanno deciso che il dialogo teologico tra loro e la Chiesa cattolica non debba svolgersi tramite incontri e colloqui bilaterali, ma a livello multilaterale, e più precisamente attraverso la Commissione mista internazionale per il dialogo teologico, in cui sono coinvolte quattordici diverse Chiese ortodosse autocefale o autonome. Non esiste pertanto un dialogo teologico separato con le Chiese ortodosse di Cipro e della Grecia. Inoltre, durante il viaggio del Papa, non potranno aver luogo dialoghi teologici; il tempo non sarebbe sufficiente. Il viaggio del Santo Padre contribuirà piuttosto ad approfondire il cosiddetto ecumenismo della carità, ovvero la coltivazione di relazioni amichevoli tra cristiani e tra Chiese. Ma il dialogo della carità prepara il dialogo teologico della verità e lo sostiene. In questo senso, si può ravvisare nel viaggio del Papa anche un importante contributo al superamento degli ostacoli ereditati dalla storia, sulla via che conduce all’unità.

Lei accompagnerà Francesco a Cipro e in Grecia. Quali prevede saranno i momenti del viaggio più memorabili?

Gli eventi più significativi del viaggio saranno sicuramente gli incontri con Sua Beatitudine Chrysostomos II, l’Arcivescovo ortodosso di Cipro, e con Sua Beatitudine Hieronymus II, l’Arcivescovo ortodosso di Atene e tutta la Grecia, e con i rispettivi Santi Sinodi. Naturalmente il Santo Padre farà visita anche alla Chiesa cattolica in entrambi i Paesi e celebrerà la Santa Messa con fedeli e sacerdoti. Sono previsti anche incontri con i presidenti e i governi dei due Paesi e con i rappresentanti della società civile e del corpo diplomatico.

Anche in questo viaggio, sarà importante per Francesco richiamare l’attenzione sulla sorte dei migranti e dei rifugiati. A Cipro è in programma una celebrazione ecumenica con i migranti. Poi il Papa si recherà nuovamente sull’isola di Lesbo per incontrare i profughi del centro di accoglienza di Mitilene. La situazione dei profughi è infatti una sfida che riguarda e colpisce allo stesso modo tutti i cristiani e tutte le Chiese.

Grazie di cuore, Eminenza.