La finanza sia strumento di servizio, non di speculazione

Videomessaggio del Santo Padre per l’intenzione di maggio della Rete mondiale di preghiera

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© Vatican Media

È dedicata al mondo della finanza l’intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di maggio. Come ogni inizio di mese, il Santo Padre affida a un videomessaggio la sua intenzione, diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Il tema questa volta è: “Preghiamo perché i responsabili della finanza collaborino con i governi per regolamentare i mercati finanziari e proteggere i cittadini dai suoi pericoli”

Ecco il testo del videomessaggio diffuso dalla Sala stampa vaticana:

Situazione insostenibile e pericolosa

“Mentre l’economia reale, quella che crea lavoro, è in crisi – quanta gente è senza lavoro! – i mercati finanziari non sono mai stati così ipertrofici come sono ora. Quanto è lontano il mondo della grande finanza dalla vita della maggior parte delle persone! La finanza, se non viene regolamentata, diventa pura speculazione animata da politiche monetarie. Questa situazione è insostenibile. È pericolosa.

Regolamentare la speculazione

Per evitare che i poveri tornino a pagarne le conseguenze, bisogna regolamentare in modo rigido la speculazione finanziaria. Speculazione. Voglio sottolineare questo termine. La finanza sia uno strumento di servizio, strumento per servire le persone e per prenderci cura della casa comune! Siamo ancora in tempo per avviare un processo di cambiamento globale per mettere in pratica un’economia diversa, più giusta, inclusiva, sostenibile, che non lasci indietro nessuno. Facciamolo! E preghiamo perché i responsabili della finanza collaborino con i governi, per regolamentare i mercati finanziari e proteggere i cittadini in pericolo”.

Il videomessaggio del mese di aprile era stato dedicato ai diritti fondamentali delle persone, in particolare “per coloro che rischiano la vita lottando per i diritti fondamentali nelle dittature, nei regimi autoritari e persino nelle democrazie in crisi”. Ancora una volta, pur cambiando prospettiva, il Santo Padre chiede a tutta la Chiesa di pregare per gli ultimi.

Il dramma dei disoccupati

“A poco più di un anno dall’inizio della pandemia mondiale di Covid-19 – spiega una nota della Rete mondiale di preghiera – si fanno sentire le conseguenze globali, tra cui anche quelle di tipo economico e finanziario. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale ha sperimentato nel 2020 il suo maggiore crollo dalla fine della II Guerra Mondiale. In milioni sono rimasti definitivamente o temporaneamente senza lavoro, e i governi hanno iniettato miliardi di dollari nelle proprie economie per evitare danni maggiori.


Il recupero durante il 2021 è molto incerto, e si constata una disuguaglianza preoccupante. Come ha sottolineato il Santo Padre nella sua lettera recente alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale, “molti nostri fratelli e sorelle nella famiglia umana, specialmente quelli ai margini della società, di fatto sono esclusi dal mondo finanziario”. Per questo, “è ora di riconoscere che i mercati — specialmente quelli finanziari — non si governano da soli. I mercati devono essere sorretti da leggi e regolamentazioni che assicurino che operano per il bene comune, garantendo che la finanza – invece di essere meramente speculativa o finanziare solo sé stessa – operi per gli obiettivi sociali tanto necessari nel contesto dell’attuale emergenza sanitaria globale”. 

Una politica non sottomessa all’economia

Già nella Laudato si’, Papa Francesco aveva anticipato che la politica e l’economia, in dialogo, devono essere al servizio della vita. La realizzazione del video è stata sostenuta da Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo, una rete di 250 banche cooperative di comunità, con un milione e 350 mila soci, attiva da oltre un secolo nella promozione della coesione sociale e della crescita responsabile e sostenibile.

“Proprio i governi – afferma il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti – hanno oggi un ruolo centrale nello scegliere quale strada intraprendere, in un momento così complicato. Dopo oltre un anno di pandemia, è sotto gli occhi di tutti come le enormi disuguaglianze sociali ed economiche non siano più accettabili in un’ottica di sviluppo sostenibile e pacifico. E come le grandi crisi (sanitaria, ambientale, sociale, economica) siano strettamente connesse tra loro. Occorre, per questo, elaborare nuove forme di economia e finanza realmente orientate al bene comune e rispettose della dignità umana”.

Finanza giusta, inclusiva e sostenibile

P. Frédéric Fornos S.J., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ha osservato che “questa intenzione di preghiera va  intesa nel contesto della crisi che viviamo e che ha posto in evidenza la grande disuguaglianza esistente nel mondo”. P. Fornos ha poi ricordato quanto detto da Papa Francesco nella Laudato Si’: “I poteri economici continuano a giustificare l’attuale sistema mondiale, in cui prevalgono una speculazione e una ricerca della rendita finanziaria che tendono ad ignorare ogni contesto e gli effetti sulla dignità umana e sull’ambiente”.