La preoccupazione del Papa per quanto sta accadendo in Ecuador e per la guerra in Ucraina

Parole del Santo Padre dopo l’Angelus

Angelus 26 giugno 2022© Vatican Media

Dopo l'Angelus

Cari fratelli e sorelle!

Seguo con preoccupazione quanto sta accadendo in Ecuador. Sono vicino a quel popolo e incoraggio tutte le parti ad abbandonare la violenza e le posizioni estreme. Impariamo: solo con il dialogo si potrà trovare, spero presto, la pace sociale, con particolare attenzione alle popolazioni emarginate e ai più poveri, ma sempre rispettando i diritti di tutti e le istituzioni del Paese.

Desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari e alle consorelle di Suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa ieri a Port-au-Prince, capitale di Haiti. Da vent’anni suor Luisa viveva là, dedita soprattutto al servizio dei bambini di strada. Affido a Dio la sua anima e prego per il popolo haitiano, specialmente per i piccoli, perché possano avere un futuro più sereno, senza miseria e senza violenza. Suor Luisa ha fatto della sua vita un dono per gli altri fino al martirio.


Saluto tutti voi, romani e pellegrini dell’Italia e di tanti Paesi. Vedo bandiera argentina, miei connazionali, vi saluto tanto! In particolare, saluto i fedeli provenienti da Lisbona, gli studenti dell’Istituto Notre-Dame de Sainte-Croix di Neuilly, in Francia, e quelli di Telfs, in Austria. Saluto la Corale polifonica di Riesi, il gruppo di genitori di Rovigo e la comunità pastorale Beato Serafino Morazzone di Maggianico. Vedo che ci sono bandiere dell’Ucraina. Lì, in Ucraina, continuano i bombardamenti, che causano morti, distruzione e sofferenze per la popolazione. Per favore, non dimentichiamo questo popolo afflitto dalla guerra. Non dimentichiamolo nel cuore e con le nostre preghiere.

Vi auguro una buona domenica. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.