01 Maggio, 2025

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“Liberate padre Olszewski!”

Gli striscioni sulla piazza san Pietro hanno ricordato il dramma del sacerdote polacco tenuto in prigione

“Liberate padre Olszewski!”
Foto Mariusz Talarek

“Liberate padre Michał Olszewski, prigioniero di coscienza in Polonia!” – striscioni con questo appello (in polacco, inglese e italiano) sono stati portati dai polacchi riuniti sulla piazza san Pietro per la preghiera dell’Angelus il 22 settembre.

L’Exaudi ha raccontato la storia di questo carismatico sacerdote polacco, dehoniano, a capo della Fondazione Profeto che per evidente vendetta politica da sei mesi rimane in “arresto esplorativo” senza processo, con sempre nuove accuse, ma poco credibili, che servono soltanto per tenerlo in prigione. (https://www.exaudi.org/it/polonia-arrestare-un-sacerdote-per-vendetta-politica/).

L’iniziativa è stata promossa dai membri del club del settimanale conservatore polacco “Gazeta Polska” (Il Giornale Polacco) e in particolar modo dal giornalista polacco Mariusz Talarek che è uno degli iniziatori del Rosario che viene recitato davanti al centro di detenzione a Służewiec a Varsavia e a Grochow, dove viene tenuto imprigionato padre Olszewski e le due impiegate del ministero della Giustizia coinvolte nello stesso processo: la signora Karolina e la signora Urszula.

Talarek è molto scettico circa la situazione in Polonia dove ci sono casi come quello di padre Olszewski, prigioniero di coscienza. “Stanno succedendo cose brutte – dice il giornalista. Siamo paralizzati da questa situazione, impotenti davanti a ciò che sta accadendo in Polonia. Infatti, c’è poco che possiamo fare se non protestare e pregare. Tramite la nostra presenza fisica davanti alla prigione dove viene tenuto padre Michal vogliamo mostrargli la nostra solidarietà e vicinanza spirituale”.

Secondo Talarek “i media indipendenti ci tengono aggiornati su ciò che sta accadendo a padre Olszewski, ma, purtroppo, i media ufficiali polacchi e i media mainstream mondiali tacciono e non forniscono informazioni affidabili riguardanti il sacerdote”. Da qui l’idea di venire in Vaticano e sulla piazza san Pietro durante l’Angelus ricordare a tutto il mondo che cosa succede ad un sacerdote in Polonia. “Volevamo che questo messaggio raggiungesse anche Papa Francesco” – confida il giornalista.

Chi volesse fare un commento o lasciare una parola di sostegno per padre Michal Olszewski può farlo sulla pagina della Fondazione Profeto.

Ecco il link: https://profeto.pl/komentarze/dodaj/82

 

 

Wlodzimierz Redzioch

Wlodzimierz Redzioch è nato a Czestochowa (Polonia), si è laureato in Ingegneria nel Politecnico. Dopo aver continuato gli studi nell’Università di Varsavia, presso l’Istituto degli Studi africani, nel 1980 ha lavorato presso il Centro per i pellegrini polacchi a Roma. Dal 1981 al 2012 ha lavorato presso L’Osservatore romano. Dal 1995 collabora con il settimanale cattolico polacco Niedziela come corrispondente dal Vaticano e dall’Italia. Per la sua attività di vaticanista il 23 settembre 2000 ha ricevuto in Polonia il premio cattolico per il giornalismo «Mater Verbi»; mentre il 14 luglio 2006 Sua Santità Benedetto XVI gli ha conferito il titolo di commendatore dell’Ordine di San Silvestro papa. Autore prolifico, ha scritto diversi volumi sul Vaticano e guide ai due principali santuari mariani: Lourdes e Fatima. Promotore in Polonia del pellegrinaggio a Santiago de Compostela. In occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II ha pubblicato il libro “Accanto a Giovanni Paolo II. Gli amici e i collaboratori raccontano” (Edizioni Ares, Milano 2014), con 22 interviste, compresa la testimonianza d’eccezione di Papa emerito Benedetto XVI. Nel 2024, per commemorare il 40mo anniversario dell’assassinio di don Jerzy Popiełuszko, ha pubblicato la sua biografia “Jerzy Popiełuszko. Martire del comunismo” (Edizioni Ares Milano 2024).