Messa per i giornalisti nella festa di S. Francesco di Sales

Promossa dall’Ordine del Lazio e celebrata dall’arcivescovo Fisichella

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La Messa celebrata per i giornalisti (C) Acali / Exaudi

“Cogliere l’insegnamento di Gesù e farlo diventare vita: è questo il nostro compito”. Di cristiani e di operatori della comunicazione. Nel giorno della festa di San Francesco di Sales, il vescovo patrono dei giornalisti e degli scrittori, mons. Rino Fisichella, pro-prefetto della sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’evangelizzazione, ha celebrato una Messa per i giornalisti romani.

Il saluto del presidente dell’Ordine

La liturgia, organizzata dall’Ordine dei giornalisti del Lazio, si è svolta nella chiesa di S. Maria in Montesanto, nota come la chiesa degli artisti, nella centralissima piazza del Popolo a Roma. Il presidente dell’Ordine, Guido D’Ubaldo, nei suoi saluti, ha sottolineato, tra l’altro, la “responsabilità sociale ed educativa della parola per arrivare a ogni persona con la dolcezza di S. Francesco di Sales”.

Un momento di spiritualità aperto a credenti e non credenti, in piena sintonia con la linea voluta da D’Ubaldo. Il presidente dell’Ordine, infatti, ha già promosso altre iniziative con ebrei e musulmani, per evidenziare la necessità, anche per i professionisti della comunicazione, di una visione che vada oltre il contingente e animi un lavoro allo stesso tempo importante e delicato.

Con mons. Fisichella hanno concelebrato il rettore di S. Maria in Montesanto, mons. Walter Insero, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, e padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile “San Francesco”. Tra i numerosi giornalisti presenti, anche il direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda, quello di Avvenire, principale giornale cattolico italiano, Marco Tarquinio, e Alessandro Gisotti, ex direttore della Sala stampa della S. Sede e attuale vicedirettore dei media vaticani.

Fisichella: fare la volontà di Dio

Nella sua omelia, mons. Fisichella, prendendo spunto dalle letture, ha ricordato che bisogna “fare la volontà di Dio, non parlare sulla volontà di Dio. Siamo chiamati a riflettere è compiere la volontà di Dio”. L’arcivescovo ha citato s. Agostino: “Quando si conosce la volontà di Dio?”. Il criterio è l’“amore di Dio e del prossimo. L’amore è la sintesi del Vangelo, non c’è parola più sacra dell’amore che viene rivelato”.


Ma come essere capaci, nella cultura e nel tempo che viviamo, di accogliere, conoscere e testimoniare l’amore di Dio? Riferendosi ancora al passo evangelico, Fisichella ha detto che dobbiamo scegliere se stare “fuori ad aspettare che Gesù esca o seduti dentro casa ad ascoltare la sua parola”. Non c’è una terza possibilità: “O pretendiamo qualcosa da lui o siamo seduti attorno a lui e al centro c’è lui, non noi”.

Fisichella ha ricordato anche che “la parola di Dio è sempre rivolta al nostro presente, mi interroga oggi perché oggi sono chiamato a dare la mia risposta di fede. Noi siamo i familiari di Dio, chiamati a condividere la vita di Gesù, quella vita che dura per sempre. Cogliere l’insegnamento e farlo diventare vita è il nostro compito”.

Un esempio per i giornalisti

Seguendo l’esempio di S. Francesco di Sales. “Possedeva una pacatezza che l’apologetica dell’epoca non conosceva”. Puntava sempre sul “dialogo, non sulle invettive, argomentando la forza della fede che aiuta la ragione a fare quello che la ragione può esprimere. Prendiamo il suo esempio nella nostra vita di credenti e nella professionalità quotidiana – ha concluso – per rendere autentica testimonianza nel compiere la volontà di Dio”.

Ai giornalisti presenti è stata anche distribuita la lettera apostolica che Papa Francesco ha inviato in occasione del IV centenario della morte di S. Francesco di Sales, “Totum amoris est”.