Papa Leone XIV: Messa nelle grotte vaticane e preghiera sulle tombe dei Papi
Questa mattina il Pontefice ha presieduto la celebrazione eucaristica presso l'altare accanto alla tomba di San Pietro, poi ha pregato davanti alle tombe dei suoi predecessori e davanti alla "Nicchia dei Palli"

Questa mattina, Papa Leone XIV si è recato nelle Grotte Vaticane per celebrare la messa presso l’altare accanto alla tomba di Pietro. Lo ha riferito la Sala Stampa della Santa Sede, precisando che ha concelebrato con il Papa padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.
Al termine della Messa, il Papa si è soffermato a pregare davanti alle tombe dei suoi predecessori e davanti alla “Nicchia dei Palli”. Alle ore 12.00, il Papa si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per la preghiera del Regina Caeli.
Pubblichiamo di seguito l’omelia tenuta dal Papa:
***
Omelia del Santo Padre
Inizierò con qualche parola in inglese e forse anche in italiano.
Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato questa domenica dal Buon Pastore: Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Penso al Buon Pastore, in modo particolare in questa domenica, così significativa nel tempo pasquale. Mentre celebriamo l’inizio di questa nuova missione di ministero alla quale la Chiesa mi ha chiamato, non c’è esempio migliore di Gesù Cristo stesso, al quale affidiamo la nostra vita e dal quale dipendiamo. Gesù Cristo, che noi seguiamo, è il Buon Pastore, ed è lui che ci dona la vita: la via, la verità e la vita. Ecco perché celebriamo questa giornata con gioia e apprezziamo profondamente la vostra presenza qui.
Oggi è la festa della mamma. Penso che ci sia solo una mamma presente: buona festa della mamma! Una delle espressioni più meravigliose dell’amore di Dio è l’amore che le madri riversano soprattutto verso i loro figli e nipoti.
Questa domenica è speciale per diversi motivi: uno dei primi che vorrei menzionare è quello delle vocazioni. Durante i recenti lavori dei cardinali, prima e dopo l’elezione del nuovo Papa, abbiamo parlato molto delle vocazioni nella Chiesa e dell’importanza di cercarle tutti insieme. Soprattutto dando il buon esempio con la nostra vita, con gioia, vivendo la gioia del Vangelo, senza scoraggiare gli altri, ma cercando piuttosto modi per incoraggiare i giovani ad ascoltare la voce del Signore, a seguirla e a servire nella Chiesa. «Io sono il Buon Pastore», ci dice.
Adesso aggiungo solo una parola anche in italiano, perché questa missione che portiamo avanti non è più a una sola diocesi ma a tutta la Chiesa: è importante questo spirito universale. E lo troviamo anche nella prima Lettura che abbiamo ascoltato (At 13,14.43-52). Paolo e Barnaba vanno ad Antiochia, vanno prima dai giudei, ma loro non vogliono ascoltare la voce del Signore, e cominciano allora ad annunciare il Vangelo a tutto il mondo, ai pagani. Vanno, come sappiamo, in questa grande missione. San Paolo viene a Roma, dove alla fine lui anche l’ha [compiuta]. Un altro esempio della testimonianza da buon pastore. Ma c’è anche in quell’esempio un invito molto speciale a tutti noi. Lo dicevo anche in una maniera molto personale, ciò che è annunciare il Vangelo a tutto il mondo.
Coraggio! Senza paura! Tante volte Gesù dice nel Vangelo: “Non abbiate paura”. Bisogna essere coraggiosi nella testimonianza che diamo, con la parola e soprattutto con la vita: dando la vita, servendo, qualche volta con grandi sacrifici per vivere proprio questa missione.
Ho visto una piccola riflessione che mi fa pensare molto, perché anche nel Vangelo viene fuori. In questo senso, qualcuno ha domandato: “Quando tu pensi alla tua vita, come spieghi dove sei arrivato?”. La risposta che danno in questa riflessione in un certo senso è anche la mia, con il verbo “ascoltare”. Quanto è importante ascoltare! Gesù dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce”. E penso che sia importante che tutti noi che impariamo sempre di più ad ascoltare, per entrare in dialogo. Anzitutto con il Signore: sempre ascoltare la Parola di Dio. Poi anche ascoltare gli altri, sapere costruire i ponti, sapere ascoltare per non giudicare, non chiudere le porte pensando che noi abbiamo tutta la verità e nessun altro può dirci niente. È molto importante ascoltare la voce del Signore, ascoltarci, in questo dialogo, e vedere verso dove il Signore ci sta chiamando.
Camminiamo insieme nella Chiesa, chiediamo al Signore che ci dia questa grazia di poter ascoltare la sua Parola per servire tutto il suo popolo.
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