04 Maggio, 2025

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Più che umano

È vivo: la risurrezione che trasforma l'uomo

Più che umano
Pexels . Alem Sánchez

Quinto e ultimo giorno dei Colloqui di Quaresima 2025, presso la parrocchia di San Cosme e San Damián a Burgos. Commento agli eventi della domenica di Pasqua: Risorto all’alba del primo giorno della settimana, (Gesù) apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Andò ad annunciarlo alle sue compagne, che erano addolorate e piangevano. Essi, quando la sentirono dire che egli era vivo e che lo aveva visto, non le credettero. Poi apparve sotto forma di un altro uomo a due di loro che camminavano verso la campagna. Andarono anche ad annunciarlo agli altri, ma questi non credettero a loro. Infine, Gesù apparve agli Undici mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,1-15).

I discorsi quaresimali terminano e la liturgia culmina nel suo cammino verso l’alto con la celebrazione della domenica di Pasqua. È l’ultimo tassello del puzzle pasquale, il tocco finale che dà senso al Giovedì Santo, al Venerdì della Croce e al Sabato silenzioso. Ma questa non è solo una conclusione gloriosa: è l’inizio di una nuova vita, di un nuovo modo di essere umani inaugurato da Cristo.

I racconti evangelici ci mostrano che Gesù risorto appare ai suoi discepoli in modo reale, corporeo e tangibile, sebbene con un tipo di vita diverso. Non è uno spirito, né un’illusione. Mangia, parla, si lascia toccare. Ma non è più soggetto né al tempo né allo spazio. Il suo corpo glorioso non è come quello di Lazzaro o del figlio della vedova di Nain, che morì di nuovo. Gesù ha sconfitto la morte per sempre.

Questo evento senza precedenti trasforma radicalmente gli apostoli. Da uomini timorosi e nascosti, diventano testimoni audaci di una verità che li supera, ma che non possono più negare. E ciò che vedi, ciò che tocchi, ciò che senti, non è un’idea o una dottrina: è una Persona. È Gesù che vive, che agisce, che chiama.

La risurrezione inaugura una nuova era: quella del cristianesimo autentico. Non una religione sociologica o tradizionale, ma un rapporto vivo con Cristo. Come ha scritto Benedetto XVI: «Non si comincia a essere cristiani con una decisione etica o una grande idea, ma con l’incontro con un avvenimento, con una Persona».

Questo incontro personale con Cristo vivo, con la sua grazia che abita nell’anima, trasforma tutto: il nostro modo di vedere, di vivere, di amare. Ci introduce nel dinamismo trinitario, trasformandoci in figli nel Figlio, in uomini nuovi. La grazia non è un’energia per ottenere più cose, né una bacchetta magica morale. È la vita stessa di Dio in noi.

Ecco perché risplende il vero cristiano. Irradia. Trasforma il tuo ambiente. «La fede si trasmette attraverso l’invidia», diceva un giornalista: quando vediamo qualcuno pieno di Cristo, felice, gioioso, luminoso… desideriamo la stessa cosa. Il mondo di oggi ha più che mai bisogno di cristiani vissuti non dalle consuetudini, ma dalla grazia.

E alla fine di questo cammino pasquale, Maria. La Vergine Addolorata diventa la Vergine Gloriosa. Colei che ha conservato la speranza nel Sabato Santo, ora diventa Regina del Cielo. In Lei vediamo la pienezza di ciò che la grazia può fare in un essere umano.

Come diceva San Josemaría: “Nulla perfeziona la personalità quanto la corrispondenza alla grazia. Sforzati di imitare la Madonna e sarai un uomo o una donna integri”.

Giorno Uno: Pasqua o niente: il cuore della fede cristiana

Secondo giorno: Morire a se stessi, Nascere per amare

Terzo giorno: Il sacrificio cristiano

Quarto giorno: Speranza cristiana

Giorno cinque: più che umano

Luis Herrera Campo

Nací en Burgos, donde vivo. Soy sacerdote del Opus Dei.