Riflessione del Vescovo Enrique Díaz: La Santissima Trinità
Domenica 15 giugno 2025

Il vescovo Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica, 15 giugno 2025, intitolato: “La Santissima Trinità”.
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Proverbi 8:22-31: “Prima che la terra esistesse, fu concepita la sapienza”
Salmo 8: “Quanto è meravigliosa, Signore, la tua potenza!”
Romani 5:1-5: “Arriviamo a Dio per mezzo di Cristo, mediante l’amore che lo Spirito Santo ci ha donato”
Giovanni 16:12-15: “Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà da me e ve lo comunicherà”
Qual è l’immagine dell’uomo moderno? Abbiamo creato un’immagine dell’uomo immersa nell’incoscienza, nel fetore e nella sporcizia, molto diversa da quella che ci viene presentata oggi nel salmo: “Signore, Dio nostro, che hai fatto l’uomo di poco inferiore agli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato, gli hai dato potere sulle opere delle tue mani e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi”. È questo l’uomo che il Signore ha sognato? È questa l’immagine del Dio dell’amore, del Dio della comunità, del Dio della famiglia che celebriamo oggi? Certamente no. Non è l’ideale dell’uomo che Dio desidera. L’uomo si è prostituito e ha abbandonato l’immagine a cui era destinato. Ha abbandonato il progetto di Dio e, accecato dall’egoismo, ha deformato l’immagine di Dio e di se stesso.
Quanto hanno ragione coloro che affermano che l’uomo è diventato un lupo per l’uomo, attaccando, divorando e distruggendo i suoi simili, distruggendo allo stesso tempo la natura che gli è stata affidata. Lo abbiamo sperimentato in prima persona in questi giorni, come le nostre comunità siano state assediate e assediate dal narcotraffico e come finiscano per essere annientate. Giovani, famiglie, bambini: tutti sono angosciati. Ma questo non è altro che una conseguenza della direzione presa dal mondo. Crede solo nella forza, nel denaro e nel potere. Ma alla fine l’uomo si ritrova solo, abbandonato e ha perso la strada. Volendo dimenticare Dio, finisce per dimenticare il proprio destino e la propria immagine. Quanto è doloroso contemplare l’uomo in tutta la sua miseria, perduto e i suoi ideali perduti.
La Trinità è la meravigliosa relazione interiore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Ognuno di loro è una persona distinta, ognuno è una persona diversa, eppure tutti sono un unico Dio. Si donano a vicenda, si ricevono a vicenda, e l’uno non può essere compreso senza l’altro. La rivelazione di Dio come mistero trinitario costituisce il nucleo fondamentale e strutturante di tutto il messaggio del Nuovo Testamento. Il mistero della Santissima Trinità, che celebriamo oggi con grande solennità, è stato un evento salvifico prima di essere una dottrina. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono sempre stati presenti nella storia dell’umanità, dando vita e comunicando il loro amore; introducendo e trasformando il corso della storia nella comunione divina delle Tre Persone.
In questo giorno, festa della Santissima Trinità, non desidero soffermarmi su speculazioni teologiche che ci conducano a scoprire la relazione delle tre Persone in un’unica essenza. Vorrei che contemplassimo questo Dio di famiglia, Trinità e comunicazione, e sperimentassimo il suo amore e il suo invito a condividere la stessa vita. La nostra stima e immagine di noi stessi e dei nostri fratelli dipenderanno dalla nostra immagine ed esperienza di Dio.
Molti, definendosi “religiosi”, “cristiani” o di qualsiasi altra confessione, vivono una vita triste e priva di significato. Hanno un’idea di Dio apatica e distante. Per loro, Dio sarebbe un dio nebuloso, grigio, “senza volto”. Qualcosa di impersonale, freddo e indifferente. E se proviamo a dire loro che Dio è “Trinità”, faranno un gesto di rabbia, un groviglio senza senso che non ha nulla a che fare con la loro vita. Eppure, in tutta la sua profondità, senza voler spiegare, è l’esperienza del Dio vicino che Gesù ci presenta. Il mistero non è l’oscurità, ma l’amore e la vita che Gesù ci mostra in Dio.
Dio non è un essere solitario condannato alla chiusura in se stesso, ma comunione interpersonale, gioiosa comunicazione di vita. Dio è famiglia. Dio è vita condivisa, amore comunitario, comunione di persone. Pertanto, chi vive l’esperienza di Dio non può isolarsi, chiudere il cuore ai fratelli e morire di narcisismo contemplando se stesso. Se una persona si chiude agli altri, non può dirci di aver fatto esperienza di Dio. Perché questo Dio non è lontano da noi; è alle radici stesse della nostra vita e del nostro essere. In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.
Credere nella Trinità significa credere che l’origine, il modello e il destino ultimo di ogni vita sia l’amore condiviso nella fraternità. Se siamo creati a immagine e somiglianza di Dio, non troveremo pace finché non potremo godere di quell’amore condiviso e ritrovarci in quella “famiglia”, dove ogni persona può essere pienamente se stessa, felice nel dono di sé e nella totale solidarietà reciproca. Celebriamo la Trinità quando scopriamo con gioia che la fonte della nostra vita è una famiglia di Dio, una comunità di Dio, e quando ci sentiamo chiamati dal profondo del nostro essere a cercare la nostra vera felicità nella condivisione, nell’amore, nella fraternità. Siamo chiamati a essere l’immagine di Dio oggi.
Quanto sarebbe triste se, in questo giorno della Trinità, fossimo lasciati soli e incatenati al nostro egoismo. Dobbiamo aprire i nostri cuori e i nostri occhi per sperimentare e far sperimentare agli altri questo Dio d’amore. Molte domande possano sorgere in ognuno di noi: come posso far sì che la natura “comunitaria” di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, si rifletta più chiaramente nella mia vita cristiana? In quali aspetti specifici della mia vita si manifesta il mistero del Dio Trinitario come amore e vita? Come potrei aprirmi maggiormente all’azione dello Spirito di Verità nella mia vita, affinché Egli mi conduca a una conoscenza esistenziale e attualizzata del Vangelo di Gesù?
Signore Dio, Eterno, Uno e Vero, infinito mistero di amore e di vita, Santissima Trinità, fa’ che l’umanità creata a tua immagine sia una sola famiglia, fermento di unità e di pace per tutta l’umanità. Amen.
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