Riflessione del vescovo Enrique Díaz: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto quello che vi ho detto
6a domenica di Pasqua

Il vescovo Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica, 25 maggio 2025, intitolato: “Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto”.
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Atti degli Apostoli 15, 1-2. 22-29: “Lo Spirito Santo e noi abbiamo deciso di non gravarvi più del necessario”
Salmo 66: “Ti lodino tutte le genti, Signore. Alleluia”
Apocalisse 21, 10-14. 22-23: “Un angelo mi mostrò la città santa che scendeva dal cielo”
Giovanni 14:23-29: “Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto”
Ci sono momenti difficili nella vita in cui sembra che tutto stia andando in pezzi: la famiglia, il lavoro, la comunità. Qualcuno mi ha detto che sembrava un secchio bucato, da cui l’acqua usciva da tutte le parti e si svuotava. Tuttavia, sente che presto la pace giungerà nel suo cuore e ripone la sua fiducia nel Signore Risorto, che sente molto vicino al suo cuore.
È curioso il clima di addio che troviamo nel brano di questa domenica. Gesù sta per essere consegnato, i suoi discepoli si disperderanno, alcuni lo rinnegheranno, altri lo tradiranno, tutti saranno sconcertati, eppure, nel suo addio, Gesù trasmette loro un messaggio di pace, di armonia e di grande sicurezza. In primo luogo, rivela loro un’esperienza di Dio molto diversa da quella che normalmente si riscontra nell’Antico Testamento. Ora Gesù annuncia e rivela una nuova e vicinissima presenza di Dio. Il Padre non è un dio lontano, ma si avvicina all’uomo e vive con lui, formando una comunità con l’essere umano, oggetto del suo amore. “Lì stabiliremo la nostra dimora”, promette Gesù. Non bisogna andarlo a cercare sul monte, né attraverso interpreti o mediatori, ma bisogna lasciarsi trovare da Lui, scoprire e accogliere la sua presenza in una relazione non di servo e schiavo davanti al Signore, ma in una relazione di Padre e figlio. Non saremo mai persi nella nostra solitudine; Nel santuario più inviolabile della nostra intimità abbiamo la compagnia del Dio uno e trino. Di fronte a tutti i mali e agli oscuri presagi che li attendono, Gesù offre una nuova esperienza di Dio che incoraggerà, rafforzerà e manterrà fedeli i discepoli.
Quando viviamo nella paura e nella disperazione possiamo commettere molti errori. La violenza e l’ingiustizia non si placano con altra violenza, ma non si pongono fine neppure con l’indifferenza o l’apatia. “Non perdete la pace”. Questa è la proposta di Gesù e uno dei segni più grandi della presenza di Dio e della venuta del Regno. Non si tratta di non avere problemi né di sopportare il più possibile per evitare di dover affrontare conseguenze più gravi. Non si tratta di una pace imposta con le armi o con il potere, basata sulla schiavitù, sulla guerra o sulla menzogna. Non si tratta di un equilibrio di forze politiche o sociali che preferiscono non scontrarsi per non farsi del male a vicenda e permettere a ciascuno di continuare a convivere con le proprie ingiustizie. Non si tratta nemmeno solo di una serenità interiore capace di affrontare squilibri e difficoltà.
La pace che Gesù ci offre è il dono di Dio che garantisce la dignità e la sicurezza di ogni persona, la sua benedizione creatrice di giustizia e uno stato di benessere materiale e spirituale. Si tratta di raggiungere una crescita completa, un’adeguata fornitura di cibo e salute per tutti e relazioni amichevoli con Dio e con i fratelli e le sorelle. Si tratta di realizzare per uomini e donne tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno sia orizzontalmente che verticalmente. Se cerchiamo la pace che Gesù desidera per noi, vivremo senza ansia e senza paura e costruiremo la nuova umanità che Dio desidera.
In questo nostro mondo, dove la violenza ha preso il sopravvento su ogni sfera, dove le guerre più crudeli sono giustificate e la morte di tanti nostri fratelli e sorelle passa inosservata; Laddove corriamo il rischio di perdere la pace, di diventare timorosi, Cristo ci invita a rafforzare il nostro cuore e ci chiede: “Non abbiate paura”. Come possiamo non avere paura degli orrori del narcotraffico, quando è entrato in tutte le nostre città e in tutte le nostre comunità? Resteremo fermi a guardare mentre i nostri giovani, perfino i bambini, vengono corrotti e contagiati dalla brama di potere, denaro e vizio?
Ascoltiamo le parole di Gesù e guardiamo alle vere cause e aggrediamo, non con armi praticamente inutili, ma andando alla radice dei problemi. Se riusciamo a infondere nei bambini e nei ragazzi valori e forza di cuore, non cadranno nelle grinfie del vizio. Ma se trascuriamo la loro educazione e non siamo noi stessi esempi di coerenza e perseveranza, quanto facilmente cadranno i giovani ingenui! È doloroso sapere che alcuni giovani non hanno più altre aspirazioni se non quella di unirsi a gang e cartelli della droga. Dobbiamo proporre la proposta di Gesù con maggiore entusiasmo e coerenza. La pace dovrebbe entusiasmarci. Non abbiamo paura.
Non siamo soli in questo compito di costruzione della pace. Il grande dono che Gesù ci offre nel suo addio è lo Spirito Santo. Se consideriamo solo cosa significa la parola “Paraclito“, scopriremo la grande missione che ha nei nostri cuori: difensore, intercessore, avvocato, illuminatore, consolatore, insegnante, protettore, costruttore e custode della comunità e di ciascuno dei suoi membri. Ci insegna e ci ricorda ciò che Gesù ha detto, ma infonde anche in ciascuno di noi un dinamismo interiore per accoglierlo e metterlo in pratica nella vita quotidiana. Non possiamo essere vuoti o vuoti interiori quando abbiamo lo Spirito Santo. Non possiamo essere un secchio secco che rovescia e spreca tutta l’acqua, quando lo Spirito Santo fa sgorgare una fontana dentro di noi. Quando non crediamo nello Spirito, viviamo nella paura della libertà e chiudiamo le porte a Dio e alla nostra realizzazione. Lo Spirito ci dà l’energia per vivere in un modo più umano e liberatorio, che ci ispira e dà energia alle nostre comunità. Oggi dobbiamo riempirci di speranza, aprirci a Lui e lasciarci guidare dalla sua forza. Il cristiano è un costruttore di pace sotto l’impulso creativo e gioioso dello Spirito. Viviamo nell’angoscia e nella paura o ci lasciamo guidare dallo Spirito? Stiamo cercando dinamicamente nuovi modi per educare, incoraggiare e costruire? Siamo seminatori di speranza? Lasciamo che lo Spirito agisca nelle nostre vite!
Concedici, Padre di bontà, di continuare a celebrare con amore e gioia la vittoria di Cristo risorto e, vincendo le nostre ansie e paure, di lasciarci guidare dal tuo Spirito Santo. Amen.
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