Riflessione del vescovo Enrique Díaz: Voci
IV Domenica di Pasqua

Il vescovo Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica, 11 maggio 2025, intitolato: “Voci”.
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Atti 13:14, 43-52: “Ora ci rivolgiamo ai pagani”
Salmo 99: “Il Signore è il nostro Dio e noi siamo il suo popolo. Alleluia”
Apocalisse 7:9, 14-17: “L’Agnello li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque vive”
Giovanni 10:27-30: “Io do la vita eterna alle mie pecore”
Esistono molti modi per soffocare una voce: con la violenza, con un rumore più forte, sostituendola con altre voci, tappandosi le orecchie. San Giovanni ci offre oggi uno dei segni che apparteniamo a Gesù, che siamo suoi: se siamo capaci di riconoscere la sua voce. Tutto il suo Vangelo è costruito su una costante contrapposizione tra coloro che appartengono al mondo e coloro che appartengono al regno di Dio, e oggi la esprime in una sintesi meravigliosa: «Un discepolo è colui che sa ascoltare la voce di Gesù». Le opposizioni che ci propone rendono ancora più evidente la proposta di Gesù. Quale voce ascoltiamo e seguiamo? Sarebbe molto interessante ricordare quali voci influenzano la nostra vita quotidiana e quali sono le voci di Gesù che più ci muovono, che ci commuovono e che ci invitano a seguirlo. La sua voce risuona fin dall’inizio del Vangelo come Buona Novella, come una grande notizia che offre la salvezza piena, ma esige in cambio una vera conversione.
Troviamo le voci di grande misericordia di Gesù accompagnate da gesti umani che toccano le fibre più profonde e trasformano le persone. La sua voce, altre volte, è carica di autorità per esigere verità e coerenza tra Parola e vita; non è prima sì e poi no. La sua voce è rivolta a ogni singolo uomo, per ognuno ha un tono speciale. Quali voci di Gesù risuonano dentro di noi? Stiamo molto attenti al suono delle nostre orecchie e dei nostri cuori, perché sono tante le voci che vogliono soffocare la voce di Gesù, come se Lui non avesse nulla da dire al nostro mondo di oggi. La prima sfida sarà riconoscere quella voce amorevole in mezzo a tante voci che vogliono soffocarla e che si avventano su di noi a frotte per stordirci e assordarci. Dobbiamo discernere per non lasciarci distrarre da voci e rumori che informano, che richiamano l’attenzione, che soffocano la voce di Gesù. Conosco la voce di Gesù? Sono in grado di distinguerlo ogni giorno?
Conoscere non significa semplicemente sapere come dare informazioni su una persona. Conoscere non significa guardare i tratti di un volto, perché «vediamo i volti, ma non conosciamo i cuori», e Gesù ci conosce pienamente e ci accetta così come siamo. Andiamo avanti nella vita e, anche se non vorremmo, indossiamo una specie di maschera. Alcune persone ci conoscono superficialmente, altre conoscono un aspetto di noi, altre ancora solo il nostro nome, la posizione o la situazione che occupiamo all’interno di un gruppo, di una famiglia o di una società. Ed è così che ci trattano ed è così che ci rispettano o ci ignorano. Gesù ci conosce dentro di noi e, cosa più importante, conoscendoci ci ama e ci chiama così. Così egli rivolge la sua voce a ciascuno di noi. La sua voce è amichevole, con l’accento familiare e diretto di chi sa quali corde del cuore toccare. Non si lascia ingannare dalle nostre espressioni e dalle nostre maschere perché scopre le ragioni delle nostre gioie, dei nostri complessi e delle nostre paure. Lui sa come scoprire il nostro lato positivo e il meglio del nostro cuore. E quando ci incontriamo, la sua voce è vita per noi; ha l’accento che risveglia il meglio di noi, ci ispira speranza, ci solleva dai nostri fallimenti e ci mantiene vigili nelle nostre lotte. Gesù ci conosce e ci ama. Questa sarà la grande forza della nostra vita. Non possiamo fare affidamento su ideologie o tradizioni, né possiamo essere sostenuti da usanze o mandati. L’unica cosa che ci sostiene è sapere che Cristo ci conosce e ci ama. Come abbiamo sperimentato questo amore e questa conoscenza di Gesù?
Il mondo ci offre voci che ci invitano a seguirlo. Mascherano le loro bugie per distruggere la verità. Distorcono i valori per ottundere i desideri. Camuffano gli attacchi alla vita come diritti umani. Presentano le “cose della terra” come desiderabili e piacevoli, per farci dimenticare le promesse di Gesù. Gesù ci ripropone la sua parola, e una parola pronunciata con tanto amore e intimità non può essere ignorata o lasciata cadere nel vuoto. Seguiamo Gesù. Mettiamo da parte i rumori insopportabili di una società che affoga nel consumismo e ascoltiamo in silenzio, con attenzione e amore, le parole di Gesù che ci promettono una vita piena ed eterna.
La sua parola porta un vento nuovo di speranza, ma dobbiamo ascoltarla. Certo, Lui esige, e seriamente, ma perché ha saputo donarsi per noi, amarci senza misura e presentarsi a noi come il grande servitore e custode della vita. Coloro che lo seguono avranno la vita eterna e non periranno mai. Le altre voci provengono da una cultura di morte e offrono false speranze basate sul potere, sul denaro e sulle cose superficiali. Oggi Gesù ci invita a seguirlo. Seguirlo significa accogliere con gioia e prendersi cura di tutto ciò che dà vita, perseguire la sua causa. Solo cercando le voci della speranza, del dolore e dell’angoscia di coloro che soffrono saremo in grado di riconoscere la sua voce. I nuovi seguaci di Gesù, come la prima comunità, dovranno confrontarsi con coraggio con un mondo che vuole mettere a tacere la loro voce. Sappiamo che nessuno può strappargli di mano le pecore che gli appartengono, ma stiamo attenti a non abbandonarci a un mondo senza amore, pieno di ambizione ed egoismo. Il brevissimo brano di oggi si conclude con una frase di speranza ed esempio: «Io e il Padre siamo una cosa sola». Di speranza perché non ci lascia nelle sue mani; come modello perché, come Gesù, siamo invitati a essere una cosa sola con Lui, con il Padre e con tutti i nostri fratelli.
Come stiamo ascoltando la voce di Gesù? Cosa stiamo facendo per costruire una vita nuova ed eterna? Quali sono le vie che Gesù ha aperto per noi e cosa dobbiamo fare per percorrerle? Come mi sento sapendo che sono conosciuto da Gesù, amato da Gesù e invitato a formare una comunità con il Padre e con i miei fratelli e sorelle?
Dio, Padre buono e misericordioso, guidaci alla felicità eterna del tuo Regno, affinché il piccolo gregge del tuo Figlio giunga sano e salvo là dove si trova il suo Pastore risorto. Amen
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