13 Luglio, 2025

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Siamo davvero onesti con noi stessi?

Tra "Mi piace" e "Maschere": la sfida dell'autenticità nell'era digitale

Siamo davvero onesti con noi stessi?

Oggi, quasi tutti, giovani e meno giovani, hanno trasformato il proprio cellulare o smartphone in un’estensione del proprio corpo. Siamo costantemente sui social media e possiamo passare innumerevoli minuti a navigarli, cercando di convincerci che sia un modo per rilassarsi o distendersi dal lavoro, dalle faccende domestiche, dall’università o dalla scuola, a seconda dei casi.

A questo proposito, anche se siamo noi a postare qualcosa su uno di questi social network, la curiosità ha sempre la meglio nel vedere il numero di “Mi piace”, commenti e altri argomenti correlati.

In questo senso, da un po’ di tempo cerco di scrivere articoli semplici, basati su esperienze o storie personali o personali, che invitino alla riflessione in generale e permettano a chi li legge di diventare persone ancora migliori in tutti gli aspetti della propria vita. A partire dagli aspetti personali e familiari, senza ovviamente trascurare quelli sociali e professionali.

Con questa introduzione vorrei condividere con voi due fatti concreti e alcune domande relative al titolo di questo articolo. Pertanto, inizio affrontando questo argomento in prima persona.

Il primo fatto è che una delle mie figlie mi ha raccontato con entusiasmo di aver pubblicato diverse storie su un social network con centinaia di migliaia di visualizzazioni e un numero simile di “Mi piace”.

La seconda riguarda una conversazione recente in cui ho accennato al fatto che scrivo articoli su LinkedIn da un po’ di tempo. Mi è stato subito detto: scrivere e pubblicare è un atto coraggioso e audace, perché non si sa mai se interesserà a qualcun altro. Poi abbiamo cambiato argomento.

Questi due fatti mi hanno fatto riflettere ed è per questo che pongo le seguenti domande:

  • Qual è il motivo vero e onesto per cui scrivo o pubblico sui social media?
  • Voglio condividere le mie conoscenze, esperienze, ecc.?
  • Cerco solo popolarità, gente che parla di me, Mi piace, più visualizzazioni, ecc.?
  • Credo sinceramente che i social media siano un mezzo che fa del bene agli altri?
  • Come posso contribuire o donare per evitare la potenziale manipolazione o l’egoismo a cui assistiamo sui social media?
  • Ciò che pubblico riflette coerenza tra ciò che penso, dico e faccio?

Riassumerei tutte queste domande, e altre che sicuramente vi starete ponendo, come segue: dobbiamo sempre cercare il bene degli altri nelle nostre azioni, senza secondi fini. Ad esempio, distraendoci in modo sano su TikTok e condividendo informazioni rilevanti su eventi economici, gestione aziendale e così via su LinkedIn o altri social network.

A questo proposito, condivido con voi due frasi che penso possano aiutarci:

  1. “Siamo così abituati a mascherarci per gli altri che finiamo per mascherarci per noi stessi.” François de La Rochefoucauld
  2. «Se fai l’elemosina per essere visto, perdi sia l’elemosina sia la tua anima» Sant’Agostino d’Ippona.

Infine, voglio sottolineare che i social media, di per sé, non sono negativi; è il modo in cui li usiamo che può fare la differenza, nel bene o nel male. Quindi, continuate a nuotare controcorrente!

Hugo Saldaña Estrada

Gerente de Showroom Ventas en Roca SAC. Veinte años de experiencia, generando valor en empresas transnacionales y de primer nivel a través de la gestión integral de procesos de recursos humanos, tales como selección de talento, estrategias de compensaciones, evaluación del desempeño y gestión del clima laboral.