Sinodo, il programma dell’apertura a Roma

Sabato 9 riflessione con il S. Padre, domenica 10 Messa a S. Pietro presieduta dal Pontefice con i fedeli romani

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(C) Vatican Media

Sarà Papa Francesco ad aprire ufficialmente il Sinodo sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, in Vaticano, con la Celebrazione dell’Eucaristia presso la Basilica di San Pietro prevista domenica 10 ottobre alle 10. Il giorno prima, al mattino, si svolgerà un momento di riflessione nell’Aula Nuova del Sinodo. Il programma prevede lavori in seduta plenaria e in gruppi linguistici. I lavori inizieranno alle 9 con l’intronizzazione e la proclamazione della Parola di Dio seguiti da una meditazione tenuta da P. Paul Béré, sj (Burkina Fasso) e da Cristina Inogés Sanz (Spagna. Quindi il discorso del Santo Padre e il saluto del cardinale Jean Claude Hollerich, relatore generale del Sinodo. La mattina proseguirà con testimonianze e lavori di piccoli gruppi.

La Messa di domenica

La Santa Messa di domenica 10 ottobre alle ore 10.00, presieduta dal Santo Padre, inaugurerà non solo il Sinodo per la Chiesa universale ma anche quello per la Diocesi di Roma, con la partecipazione dei fedeli. Vatican Media trasmetterà sia la plenaria di sabato che la Santa Messa di domenica.

Le tappe del Sinodo

Il percorso sinodale durerà due anni con modalità inedite. L’assemblea inizialmente prevista ad ottobre 2022, infatti, si terrà soltanto nel 2023. Tutta la Chiesa sarà coinvolta a partire dal basso, dalle singole diocesi, dove i rispettivi vescovi inaugureranno la fase diocesana domenica 17 ottobre nelle rispettive cattedrali. Questa fase si concluderà ad aprile. Si passerà poi a quella continentale che durerà da settembre 2022 a marzo 2023. Altra novità assoluta: la Segreteria generale del Sinodo redigerà due distinti Instrumentum Laboris, il primo dopo la fase diocesana a settembre 2022 e il secondo a giugno 2023 dopo la discussione a livello continentale. Sarà quest’ultimo ad essere consegnato ai padri sinodali per l’assemblea finale.

Il tema della riflessione

“L’interrogativo fondamentale che guida questa consultazione del Popolo di Dio” è contenuto nel documento preparatorio pubblicato dalla Segreteria generale lo scorso 7 settembre: “Una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo, “cammina insieme”: come questo “camminare insieme” si realizza oggi nella vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro “camminare insieme”?”. Il documento indica anche dieci nuclei tematici da approfondire nel corso degli incontri della prima fase.


“Con questa convocazione – spiega il documento preparatorio – Papa Francesco invita la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Questo itinerario, che si inserisce nel solco dell’«aggiornamento» della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II, è un dono e un compito: camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione. Il nostro “camminare insieme”, infatti, è ciò che più attua e manifesta la natura della Chiesa come Popolo di Dio pellegrino e missionario”.

L’incontro con i fedeli di Roma

Il Sinodo che sta per iniziare è stato anche al centro del discorso che il S. Padre ha rivolto ai fedeli della diocesi di Roma lo scorso 18 settembre. In quella occasione il Papa ha spiegato con chiarezza i motivi delle novità introdotte: “Questo itinerario è stato pensato come dinamismo di ascolto reciproco, voglio sottolineare questo: un dinamismo di ascolto reciproco, condotto a tutti i livelli di Chiesa, coinvolgendo tutto il popolo di Dio. Il Cardinale vicario e i Vescovi ausiliari devono ascoltarsi, i preti devono ascoltarsi, i religiosi devono ascoltarsi, i laici devono ascoltarsi. E poi, inter-ascoltarsi tutti. Ascoltarsi; parlarsi e ascoltarsi. Non si tratta di raccogliere opinioni, no. Non è un’inchiesta, questa; ma si tratta di ascoltare lo Spirito Santo (…) la voce di Dio”.

Ascolto

Ma il Papa ha anche sottolineato l’importanza della fase diocesana, e, scherzando, ha detto che “è per questo che sono qui, come vostro Vescovo, a condividere, perché è molto importante che la Diocesi di Roma si impegni con convinzione in questo cammino. Sarebbe una figuraccia che la Diocesi del Papa non si impegnasse in questo, no? Una figuraccia per il Papa e anche per voi.”  Il motivo è che questa fase “realizza l’ascolto della totalità dei battezzati, soggetto del sensus fidei infallibile in credendo. Ci sono molte resistenze a superare l’immagine di una Chiesa rigidamente distinta tra capi e subalterni, tra chi insegna e chi deve imparare, dimenticando che a Dio piace ribaltare le posizioni”.

Dunque, camminare insieme, confronto di visioni differenti, preghiera e ascolto della voce dello Spirito sono i punti fermi indicati da Papa Francesco, che ha incoraggiato i romani “a prendere sul serio questo processo sinodale” perché “lo Spirito Santo ha bisogno di noi. Ascoltatelo ascoltandovi. Non lasciate fuori o indietro nessuno. Farà bene alla Diocesi di Roma e a tutta la Chiesa, che non si rafforza solo riformando le strutture (…) ma se riscoprirà di essere popolo che vuole camminare insieme, tra di noi e con l’umanità”.