21 Giugno, 2025

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Stai zitto

Il tesoro del silenzio

Stai zitto

Un anonimo dal valore eterno

Nel vasto tesoro dei valori dell’umanità troviamo una profonda riflessione sull’atto del silenzio. Sebbene la sua paternità sia attribuita a un autore anonimo o, secondo alcuni, a Madre Teresa di Calcutta, la sua saggezza risuona con la potenza delle verità universali. Ogni frase di questo scritto è un’eco dorata, che ruota attorno al silenzio.

I molti volti del silenzio

La riflessione scompone l’atto del silenzio in diverse sfaccettature, svelandone il profondo significato nelle diverse situazioni della vita:

  • Restare in silenzio su noi stessi è umiltà: in una società che ci invita costantemente a parlare dei nostri successi e delle nostre esperienze, l’umiltà ci spinge a restare in silenzio su noi stessi. Non si tratta di nascondere le nostre esperienze, ma di riconoscere che la vera grandezza non risiede nell’autoesaltazione, bensì nella discrezione e nel rispetto per gli altri.
  • Tacere i difetti degli altri è carità: criticare i difetti degli altri è una via facile, ma la carità ci spinge a trattenerci. Spesso ciò che percepiamo come un difetto è semplicemente una differenza e il giudizio può dire più su noi stessi che sull’altro. Gesù ci ha ricordato quanto sia importante togliere la trave dal nostro occhio prima di cercare di togliere la pagliuzza dall’occhio del nostro fratello.
  • Rimanere in silenzio nel dolore è eroismo: il dolore è un’esperienza intima. Condividere il nostro amore con chi ci ama è fondamentale, ma il continuo rimorso può portare a un’eccessiva autocommiserazione. L’eroismo consiste nel sopportare le avversità con forza e prospettiva, ricordando l’abbondanza di benedizioni che spesso mettono in ombra i nostri difetti.
  • Rimanere in silenzio di fronte alla sofferenza altrui è codardia: il proprio silenzio è un valore, ma tacere di fronte all’ingiustizia e alla sofferenza di chi non ha voce è codardia. La compassione ci impone di parlare a favore dei più vulnerabili: i bambini, i malati, le vittime di abusi e sistemi iniqui.
  • Tacere di fronte alle ingiustizie è una debolezza: ci siamo abituati alle ingiustizie in varie forme: disuguaglianza di genere, sfruttamento minorile, precarietà lavorativa. Accettare queste realtà senza parlarne è segno di debolezza. Dobbiamo insistere sulla ricerca della giustizia e delle pari opportunità per tutti.
  • Rimanere in silenzio quando qualcun altro parla è educato: un semplice atto di rispetto e cortesia, che dimostra considerazione per la persona che parla e il suo diritto a essere ascoltata.
  • Rimanere in silenzio quando un altro si aspetta una parola è omissione: l’omissione è una forma di inazione che può causare danni. Quando qualcuno chiede il nostro consiglio, la nostra opinione o semplicemente un ascolto, il silenzio può essere una grave offesa. A volte, il semplice ascolto e una parola sincera possono rappresentare un atto di grandezza.
  • Tacere le parole inutili è una penitenza: parlare tanto per parlare, esprimere opinioni senza conoscenza o riempire lo spazio di banalità sono azioni che diminuiscono il nostro valore. La penitenza di mettere a tacere ciò che è inutile permette alle nostre parole, quando le pronunciamo, di essere un vero tesoro per gli altri.
  • Rimanere in silenzio quando non c’è bisogno di parlare è prudenza: la prudenza ci guida a scegliere il momento giusto per parlare, evitando interruzioni e rispettando gli spazi in cui la voce degli altri deve prevalere.
  • Rimanere in silenzio quando Dio parla al cuore è silenzio: il silenzio autentico, libero da rumori interni ed esterni, è lo spazio in cui si può ascoltare la voce di Dio e quella della nostra anima. Non si tratta di una semplice cessazione dei suoni, ma della volontà di ascoltare profondamente i nostri bisogni più intimi.
  • Rimanere in silenzio di fronte a un mistero che non comprendiamo è saggezza: di fronte alle grandi incognite della vita – malattia, perdita, morte – la saggezza ci invita ad accettare il mistero. Invece di lamentarsi o cercare spiegazioni che non esistono, l’accettazione nel profondo silenzio può essere una forma di pace.

La ricchezza del silenzio

Padre Ángel Espinosa de los Monteros ci invita a promuovere più silenzio nelle nostre vite. Il silenzio non è un’assenza, ma una grande ricchezza. Ci consente l’introspezione, l’ascolto attento e l’apprezzamento di ciò che è essenziale. Praticando il silenzio coltiviamo l’umiltà, la carità, la prudenza e la saggezza.

P Angel Espinosa de los Monteros

El Padre Ángel Espinosa de los Monteros ha impartido más de 4,000 conferencias sobre matrimonio, valores familiares y espiritualidad en diferentes ciudades de México, Estados Unidos, Francia, Italia, España y Sudamérica. Ha atendido a cientos de matrimonios ofreciendo consejos y programas de crecimiento conyugal y familiar. Es autor del libro «El anillo es para siempre», traducido a diferentes lenguas y a partir de las cuales ha dictado más de 20 títulos de conferencias. Actualmente se dedica de tiempo completo a impartir conferencias y renovaciones matrimoniales en 20 países del mundo.