The Chosen è consigliato ai cattolici?
Evangelizzazione, arte e fedeltà dottrinale nella serie che avvicina Cristo al mondo di oggi

La serie “Scelto” sta suscitando scalpore grazie alla sua straordinaria creatività, originalità e freschezza, poiché ritrae la figura di nostro Signore Gesù Cristo in un modo accessibile alla sensibilità odierna. E, come previsto, sta riscuotendo un successo mondiale: perché la figura di Cristo non lascia nessuno indifferente; Lui è il Signore e il centro della storia.
D’altra parte, penso che The Chosen realizzi la proposta che San Giovanni Paolo II fece ai cattolici: una fede che non si riflette nella cultura è una fede non sufficientemente vissuta, non sufficientemente pensata e che rischia di scomparire.
Per tutte queste ragioni, penso che dovremmo lodare questo tipo di iniziative piuttosto che ostacolarle, perché come ha detto il Signore: “Chi non è contro di noi è per noi” (Marco 9:40). In questo brano del Vangelo, gli apostoli dicono a Gesù che qualcuno sta scacciando i demoni, e che non è uno di noi, e il Signore dice loro di non impedirglielo. Questo brano biblico mi è tornato in mente quando ho osservato come alcuni influencer dei social media, che siano preti cattolici o pastori protestanti, abbiano creato malcontento riguardo a The Chosen, arrivando persino a proibirne la visione. Credo che queste persone facciano un danno all’evangelizzazione perché è proprio del primo annuncio della fede far conoscere la figura di Gesù Cristo, centro della nostra fede, con le risorse dell’arte, come è stato fatto in altre epoche, e oggi, come ha affermato il filosofo Julián Marías: “il cinema è la grande potenza educativa del nostro tempo”. Ci sarà tempo in seguito per approfondire la figura di Cristo leggendo il Vangelo o altri libri, ma come primo annuncio, penso che questa serie faccia un lavoro fantastico.
E riguardo a quei presunti errori o eresie presenti nella serie, che non lo sono, sembra che i critici della serie, quando ne parlano, ignorino le regole più basilari della narrazione audiovisiva e ne travisino le scene, nascondendo elementi chiave per far dire ai personaggi ciò che vogliono, senza rispettare ciò che le scene raccontano realmente. Un po’ come è successo al buon Don Chisciotte: vedono giganti dove ci sono solo mulini a vento.
D’altra parte, questi critici mostrano uno zelo per l’ortodossia che li porta non solo a distorcere ciò che vedono, ma anche a cadere in altre eresie (ad esempio, il docetismo, un’antica eresia che negava la natura umana di Cristo). Per questo trovo interessante indicare in questo articolo, e in altri di prossima pubblicazione, alcune chiavi di interpretazione per ripulire la coscienza degli spettatori che guardano questa serie in buona fede e la apprezzano. Li aiuta a pregare e a conoscere Gesù e funge da elemento evangelizzatore per far conoscere Cristo a coloro che non lo conoscono. Ovviamente, come per qualsiasi opera d’arte, una persona potrebbe non apprezzare un film su Gesù Cristo, così come potrebbe non apprezzare un dipinto o una scultura su Gesù Cristo o sulla Vergine Maria. Ma proibirne la visione, citando errori dottrinali contro la fede, mi sembra un abuso di autorità o di coscienza, e in ultima analisi rivela una mancanza di comprensione approfondita dei dogmi cattolici o della narrazione audiovisiva.
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