30 Aprile, 2025

Seguici su

Una parentesi nella vita

Vivi meglio ogni minuto che hai (al tuo fianco)

Una parentesi nella vita
Pexels

Mio nonno diceva che da solo non sarebbe nemmeno andato in paradiso.

Non so se arriverò mai a tanto. Una tempesta e la solitudine mi hanno portato a San Antonio.

Non mi lamento. Per la prima volta dopo mesi ho l’opportunità di sedermi alla tastiera per mettere la musica nel copione della mia vita.

Vivere lontano dai miei cari aumenta la mia consapevolezza. È come un ritiro intensivo nella nuova moda psicologica: mindfulness.

Ogni gesto, ogni azione è più consapevole. Non viene fatto nulla perché ti vedono. Tutto è fatto solo perché. O perché è ora. In breve: perché voglio.

In questi mesi (sono stati 4) lontano dalla mia famiglia, ho vissuto come se ogni viaggio fosse una parentesi della mia vita. Come se salendo sull’aereo alzassi le mani, incrociassi le dita e dicessi “crucis” e potessi fermare il gioco. Così tutto resterà statico in attesa del mio ritorno.

Ma vivere è una costante. Non ci sono parentesi o interruzioni. Tutto va avanti. Continuiamo tutti a vivere.

Ho sempre detto che il cervello è un organo preposto a trovare spiegazioni. Ecco perché siamo così pieni di scuse, divagazioni, giustificazioni e razionalizzazioni. Di conseguenza, è da un mese che il mio cervello cerca di dare un senso a tutto questo, ma lo faccio con la tranquillità che deriva dal sapere esattamente dov’è casa mia, e non dover dare una ragione per averne cercata un’altra.

La verità è che nulla si ferma. I bambini crescono, io invecchio e Gemma continua a diventare ogni giorno più bella.

Poi mi giro, guardo dall’altra parte e vedo che una famiglia ha guidato 16 ore per venire a trovarmi (un’ora e mezza) e appena avremo finito torneranno sul “camion”. Niente cancella il loro sorriso. Un padre mi dice che verrà trasferito a Panama. Leggi la sorpresa sul mio viso. “Non preoccuparti”, mi dice, “ho concordato che le tre visite annuali a Laredo (Tx) non sono negoziabili; “Continueremo a venire.”

A volte la responsabilità cala di colpo, giusto per ricordarti che né la fatica né ciò che accade durante la pausa della tua vita possono farti perdere di vista quello che stai facendo.

E capisco che neanche le loro vite ammettono parentesi.

L’unica spiegazione che riesco a darmi è questa: sto facendo la cosa giusta.

Questa è la mia vita. Senza parentesi. A cavallo (quando cambieremo la frase in qualcosa di più al passo con i tempi?), in aereo, tra il Texas e Madrid.

Il grande Vicktor Frankl lo scriveva con cristallina precisione: “Vivere significa assumersi la responsabilità di trovare la risposta corretta ai problemi che essa pone e di adempiere ai compiti che la vita continuamente assegna a ciascun individuo”.

Amen.

Naturalmente mi pongo uno scopo: vivere meglio ogni minuto che ho (al tuo fianco).

Nacho Calderón Castro

Nacho es el fundador y director del Instituto de Neuropsicología y Psicopedagogía Aplicadas (INPA) en Madrid, España y forma parte del equipo de Neurological Rehabilitation International Consultants, dirigiendo su centro en Laredo, Texas, tareas que compatibiliza impartiendo conferencias en centros de enseñanza, desde jardines de infancia hasta universidades. Ha sido colaborador con con el programa de radio La Mañana de COPE, dirigido por Javi Nieves durante los cursos 2012 – 2014 y es profesor del Instituto de Estudios Familiares – IDEFA. En el año 2013 fue llamado por el Dr. Unruh para continuar su labor en Estados Unidos. Para realizar tal tarea y en reconocimiento a su trayectoria profesional, el gobierno de aquel país le ha concedido el visado 01, otorgado a personas con “habilidades extraordinarias”. Desde mayo de 2017 Nacho ha trasladado esta consulta a Pachuca, en el estado de Hidalgo, en México, y de ese modo trabaja junto con Iliana Guevara Rivera, con quien comparte una trayectoria profesional desde noviembre de 1992. Nacho Calderón atiende por tanto a pacientes en México a lo largo de tres meses al año – febrero, junio y octubre -, dedicando ocho meses a la atención de pacientes en España. Licenciado en Psicología, comenzó su labor profesional en los Institutos para el Logro del Potencial Humano en Filadelfia, junto con Glenn, Janet y Douglas Doman, donde estuvo durante dos años completos. Durante este periodo atendió a familias en Filadelfia, Fauglia (Italia) y Tokio (Japón). A su regreso a España en 1995, fue co-fundador de la asociación Institutos Fay para la Estimulación Multisensorial. Nacho trajo el primer Audiokinetron (para el tratamiento Bèrard) que hubo en nuestro país. En 1997 comenzó su formación como evaluador con el método IRLEN, tras su paso por el IRLEN Center de Helen Irlen en California, se convirtió en 1999 en el responsable de dicho método en la península. En el curso de 1997-98, completó su formación en reflejos primitivos de la mano de Peter Blythe y Sally Goddar. Más tarde continuaría su formación junto con Kjelt Johansen, Harald Blomberg y Beatriz y Sonia Padovan. Ha sido instructor KUMON durante más de 10 años y ha dado conferencias en Bélgica, Italia, Alemania y Reino Unido. Nacho ha sido profesor en el Master de diseño infantil en espacio y producto del Instituto Europeo de diseño y en la actualidad compagina toda su labor clínica con la formación en el Master para la formación del profesorado de la Universidad Rey Juan Carlos.