Aborto, le contraddizioni del Rapporto Matic

Il Parlamento europeo lo riconosce come diritto, negando quelli del nascituro

aborto Rapporto Matic

Il sacerdote Josep Maria Montiu de Nuix propone ai lettori di Exaudi il suo articolo dal titolo Ed era la notte! Rapporto Matic del Parlamento Europeo, dove parla della recente approvazione di detto rapporto che riconosce l’aborto come un diritto della donna, negando quello del non nato.

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San Giovanni Paolo II, nell’enciclica Evangelium vitae, affermava senza mezzi termini: “dal momento in cui l’ovulo è fecondato, si inaugura una nuova vita (…) un nuovo essere umano che si sviluppa da sé. Non diventerà mai umano se non lo è stato da allora. (…) Fin dal primo momento è fissato il programma di ciò che sarà quell’essere vivente: una persona, un individuo con le sue caratteristiche già ben determinate. Con la fecondazione inizia l’avventura di una vita umana (…). L’essere umano va rispettato e trattato come persona fin dal momento del concepimento e, quindi, da quel momento in poi, devono essere riconosciuti i diritti della persona, principalmente il diritto (…) alla vita”.

Contro ogni logica

Nella concezione scientifica della logica matematica più moderna e astratta, per logica si intende qualsiasi sistema ottenibile a partire da alcuni punti di partenza per mezzo di un fattore di coerenza. Tutto ciò che serve è che ci siano regole del gioco coerenti. Cioè, solo il sistema in cui c’è un’incoerenza formale tra due delle sue proposizioni non merita il nome di logica. In breve, essere logici è essere coerenti.

Ebbene, il Parlamento Europeo ha approvato la relazione Matic, che, tra l’altro, considera l’aborto come un diritto. In altre parole, secondo questo rapporto, è un diritto umano andare contro i diritti umani dei bambini non ancora nati. Cioè, è un diritto sopprimere il diritto. Monumento all’illogico! La relazione è stata votata favorevolmente secondo i dettami dei gruppi parlamentari e non secondo verità, buone e logiche.

La saggezza della natura

Ma, grazie a Dio, la natura umana è più saggia di molti eurodeputati. In essa c’è una saggezza, un buon senso, un orientamento finalistico alla conservazione della vita umana dei propri figli, un istinto materno che trova la verità delle cose, che prende di mira, che colpisce nel segno. Per questo San Tommaso d’Aquino diceva che non c’è un precetto nel Decalogo che dice che onorerai i tuoi figli, poiché l’amore dei genitori per i loro figli è impresso nella stessa natura umana. Sant’Agostino, in modo più poetico, parlando del regno animale, dice: “Quale tigre è quella che dolcemente e affettuosamente non culla i suoi piccoli, e rassicurata della sua ferocia, non li lusinga? Quale aquila maschio c’è, per quanto solitario voli e volteggi a caccia per adescare le prede, che non cerchi una femmina, formi il suo nido, prenda le sue uova, allevi i suoi pulcini(…)”. Mi baso su questa saggezza della natura umana nei seguenti aneddoti reali.

Un argomento contro l’aborto

Alcune ragazze avevano cercato di convincere una giovane donna a non abortire. Erano ormai disperate per non essere in grado di convincerla, poiché ignorava tutti i loro argomenti. A questo punto, squillò il telefono. Una delle ragazze, che teneva in braccio un bambino, chiese alla giovane donna di tenerlo lei in braccio, in modo che potesse rispondere. Dopo la conversazione telefonica, il piccolo è stato ridato alla ragazza. A quel punto la giovane disse loro che non voleva più abortire. Furono tutti molto sorpresi. Che cosa era successo? L’aver avuto il bambino in braccio aveva risvegliato i suoi istinti materni, risolvendo tutto.

Il figlio più grande mangia di più

Una povera madre voleva abortire, pensando di non poter mantenere il suo nuovo figlio. Allora qualcuno le disse: “Guarda, uccidi il figlio maggiore, perché è quello che mangia di più e partorisci quello piccolo, che mangerà pochissimo”. A quel punto la donna si mise le mani tra i capelli, rendendosi conto di quanto fosse orribile quello che aveva pensato di fare, e non abortì più.

Quante lacrime per l’aborto

Come sacerdote, quante volte ho avuto tra le mani le lacrime di donne estremamente tristi, affrante, piene di dolore e pentimento, per la tragedia di aver abortito!


Un buon prete, mio amico, mi ha detto che, una volta in una clinica, una donna gli disse: “Ti presento tuo figlio!” Rispose: “Non ho figli!” Lei rispose: “Questo è tuo figlio! Te lo dimostrerò! Quando volevo abortire, mi hai convinto a non farlo. Quindi, anche se non hai parte fisica in questo bambino, è tuo figlio, perché senza di te non vivrebbe, vive grazie a te, ti deve la vita!”.

Insomma, non solo la scienza, la logica, la filosofia e la teologia confutano la relazione Matic, ma anche il semplice buon senso, il buon istinto, bastano per confutarla.