17 Maggio, 2025

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Amare il Papa da lontano: uno sguardo più approfondito al pontificato di Francesco

Una testimonianza personale sulla fedeltà a Pietro, anche da lontano

Amare il Papa da lontano: uno sguardo più approfondito al pontificato di Francesco

Amare il Papa senza avergli parlato

Non l’ho mai incontrato di persona (a parte vederlo passare sulla papamobile), ma per tre anni l’ho seguito così da vicino che, a volte, mi è sembrato di averlo fatto. Il mio lavoro per le agenzie di stampa cattoliche, in particolare Zenit ed Exaudi, mi ha portato ad accompagnare quotidianamente Papa Francesco: le sue omelie a Santa Marta, le sue catechesi nelle udienze generali, i suoi discorsi ai vari gruppi di persone che ha ricevuto, le sue parole e i suoi gesti nei suoi numerosi viaggi apostolici, le sue improvvisazioni, i suoi silenzi…

Sebbene si trattasse indubbiamente di un compito arduo, dato che Francisco non si riposava quasi mai durante l’anno, posso considerare una fortuna personale aver potuto ascoltarlo praticamente ogni giorno, spesso in diretta, con un’attenzione quasi artigianale.

Ascoltalo ogni giorno, impara a riconoscerlo

Questo rapporto stretto e unico mi ha portato, col tempo, a riconoscere la sua voce quando era rauca, quando ciò che stava provando lo portava ad allontanarsi dal testo preparato, quando era stanco o eccitato… A volte, quando gli ponevo delle domande, potevo addirittura prevedere la risposta che avrebbe dato con espressioni ed esempi specifici.

Comprensione nel tempo

Devo confessare che, nonostante questo, non sempre ho capito tutto quello che decideva per la Chiesa o che diceva in quel momento. Naturalmente, col passare dei giorni, o degli anni, alcune delle sue parole e dei suoi propositi riaffiorarono alla mente e acquistarono un senso compiuto. Quei pezzi che non si incastravano finivano per incastrarsi. Ho anche imparato ad avere fiducia e a riconoscere con umiltà che, sebbene il mio giudizio mi consentisse di avere una mia opinione, non avevo quasi mai tutti i fatti o l’autorità per giudicarlo.

Così, ascoltarlo, leggerlo e condividere con lui le notizie è diventato, senza che me ne rendessi conto, il modo migliore per accompagnarlo e comprenderlo.

Per me la chiave è questa: per amare, devi conoscere. Non per idealizzazione, né per sentimentalismo, ma per l’attenzione che merita il capo della nostra Chiesa. Non per facile simpatia, ma per la fedeltà al Successore di Pietro che ci viene educata e che deve essere costante, non solo a parole.

Quando la falsa rappresentazione diventa routine

Lungo il cammino, mi ha anche profondamente rattristato vedere come le sue parole venissero costantemente distorte o estrapolate dal contesto. I team delle agenzie per cui ho lavorato hanno dovuto rispondere a numerose bufale e attacchi gratuiti.

Spesso bastava una rapida occhiata ai titoli, a frasi fuori contesto o a interpretazioni parziali per distorcere completamente il messaggio. Ma è bastato anche tornare al testo integrale o al video, alla fonte ufficiale, per smantellare le manipolazioni.

Lo stile di Francisco non è per tutti…e va bene così

A volte venivo sfidato da persone che parlavano male di lui. Molti non avevano letto un’omelia completa, né avevano visto un pubblico generale; Ancor meno sapevano, ad esempio, il motivo di ciascuno dei viaggi apostolici da lui compiuti.

Ho sempre riconosciuto che lo stile di Francesco non è adatto a tutti (nessun papa si sente in sintonia con tutti allo stesso modo), ma mi ha addolorato il fatto che sia stato giudicato senza conoscerlo, senza che gli fosse stata data l’opportunità di parlare veramente per sé, e non attraverso i media o addirittura tramite persone all’interno della Chiesa che non cercavano nemmeno la verità.

La verità è nella fonte

Alla fine, grazie a tutto questo, ho scoperto che Francesco non è così difficile da capire come alcuni lo dipingono: basta volerlo veramente ascoltare. Andate alla fonte, leggetela integralmente. Lasciate che le sue parole scorrano attraverso di voi e, attraverso di esse, possa lo Spirito Santo aiutarvi ad acquisire intuizione e a riflettere su questioni spirituali e umane, così come sugli eventi attuali.

Come risultato di tutto questo cammino che ho percorso senza aver scambiato una sola parola con lui, oso affermare che Francesco è stato un pastore che ha cercato di essere retto, che ha voluto lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, pur in mezzo a tutti i suoi limiti umani. Ci chiedeva sempre di pregare per lui perché era consapevole della responsabilità e del peso del suo ministero e che aveva bisogno della guida di Dio in tutto ciò. Ecco perché credo anche che la sua eredità, i suoi gesti e le sue parole meritino una lettura diretta, senza intermediari.

Questo articolo non è una difesa cieca. È semplicemente un omaggio. Un breve racconto personale di come, anche da lontano, si può accompagnare, conoscere e amare il Papa. Come i media ufficiali, le trasmissioni in diretta e le parole indivise (le tue, non quelle di qualcun altro) ci consentono un accesso così ravvicinato.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di persone che ci dicano la verità e dobbiamo anche voler cercare questa verità. I papi non sono fatti per essere applauditi o criticati dai titoli dei giornali, ma per essere conosciuti attivamente. Perché se li conosciamo veramente, sicuramente saremo in grado di aprirci e di ascoltare la voce di Dio per ciascuno di noi in quel momento.

Leone XIV: una nuova opportunità per ascoltare

Ora che inizia il pontificato di Leone XIV, credo che questa stessa via resti quella ideale e opportuna. Prima di esprimere la propria opinione, prima di etichettare, prima di ripetere ciò che dicono gli altri… vale la pena avvicinarsi alle loro prime parole, ai loro gesti, al loro stile con pazienza e apertura.

Ogni papa porta con sé il proprio modo di servire, insegnare e guidare. Diamogli anche l’opportunità di parlarci direttamente. Forse, con il tempo, impareremo ad amare sempre il Successore di Pietro, chiunque egli sia.

“Non vedo l’ora di incontrarti… e di amarti.”

In questi giorni diverse persone mi hanno chiesto: “Cosa pensa del nuovo Papa, Leone XIV?” E la mia risposta è stata molto semplice: “Non vedo l’ora di incontrarti”. Alcuni hanno aggiunto: “Lo vedrai di persona?” E io rispondevo: “Probabilmente non ci riuscirò mai, ma non vedo l’ora di leggerti e ascoltarti per conoscerti… e amarti”.

Perché per amare bisogna conoscere, e per conoscere bisogna avvicinarsi. Anche da lontano.

Larissa I. López

Doctora en Comunicación. Mi trayectoria profesional ha transcurrido entre el ámbito de la comunicación y el de la docencia. En los últimos años, he trabajado como coordinadora y redactora de la edición de ZENIT en español. Como profesora, he impartido clases en la universidad y en centros de FP y bachillerato. Cordobesa de nacimiento, también he vivido en Sevilla, Madrid y Roma