Il cardinale Marx ha presentato le dimissioni

Una decisione meditata e sofferta legata alla crisi degli abusi sessuali nella Chiesa

Marx
Il cardinale Marx con il S. Padre © Vatican Media

Il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, già presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha presentato lo scorso 21 maggio le sue dimissioni al S. Padre e lo ha pregato di accettarle. Il Papa si è riservato di decidere e gli ha chiesto di rimanere in carica fino a quando non avrà preso una decisione. Francesco ha anche autorizzato il cardinale tedesco a pubblicare una lettera con cui spiega le motivazioni del suo gesto, lettera che è stata diffusa sul sito dell’arcidiocesi. Il cardinale è membro del Consiglio dei cardinali dal 2013 e coordinatore del Consiglio per l’Economia dal 2014.

La catastrofe degli abusi

Nel suo comunicato Marx spiega di sentirsi responsabile per la “catastrofe degli abusi sessuali” commessi da persone di Chiesa negli ultimi decenni. Il porporato sottolinea che negli ultimi mesi ha meditato a lungo sull’opportunità di compiere questo gesto. “La crisi – afferma l’arcivescovo – non riguarda solo un necessario miglioramento dell’amministrazione, sebbene riguardi anche questo, ma piuttosto la questione di una rinnovata forma di Chiesa e di un nuovo modo di vivere e proclamare la fede oggi”.

Cause sistemiche

Marx ricorda che le ricerche su errori e abusi del passato sono un aspetto della vicenda ma non comportano un autentico rinnovamento e punta il dito contro “cause sistemiche e pericoli strutturali”, come emerso dalla ricerca MHG sugli abusi sessuali. E si dice preoccupato per il fatto che nel dibattito degli ultimi tempi emerga una tendenza a sottovalutare proprio queste “cause sistemiche”. “Mi pare – continua – di essere giunti ad un ‘punto morto’ che, però, potrebbe diventare anche un punto di svolta secondo la mia speranza pasquale”.

Responsabilità istituzionale

Ricordando di essere sacerdote da 42 anni, vescovo da 25 e ordinario di una grande diocesi da quasi 20, Marx afferma di essere pronto ad assumersi le proprie responsabilità per errori che possa aver commesso durante il suo servizio. “Tuttavia, a mio avviso, non è sufficiente limitarsi ad assumersi la responsabilità soprattutto per errori in materia di diritto canonico o amministrativi. Come vescovo, ho una “responsabilità istituzionale” per gli atti della Chiesa nel suo insieme e per i suoi problemi istituzionali e fallimenti del passato”. Marx accusa anche il fatto che le vittime non siano state davvero al centro della questione, “sicuramente non fino al 2002 e solo dal 2010” in maniera più decisa. “Ma non siamo neanche lontanamente vicini agli obiettivi”, conclude il cardinale.


Marx termina la sua lettera affermando che si è trattato di una decisione personale, non facile e che è disposto ad assumersi “personalmente responsabilità non solo per eventuali errori che potrei aver commesso, ma per la Chiesa come istituzione che ho contribuito a plasmare negli ultimi decenni”. “Mi pare – conclude – di essere giunti ad un ‘punto morto’ che, però, potrebbe diventare anche un punto di svolta secondo la mia speranza pasquale”.

Qui il testo in italiano del comunicato del cardinale e qui la lettera indirizzata al S. Padre.