Il congedo del Papa: “L’Iraq resterà nel mio cuore”

Al Catholicos della Chiesa Assira: “I nostri martiri risplendono insieme”

Irak Homilía Papa Erbil
©️Vatican Media

Al termine della celebrazione della Messa e alla vigilia del ritorno a Roma, il congedo del Papa dalla terra di Abramo. Francesco ha affermato che “L’Iraq resterà nel mio cuore”. Questo il testo del saluto rivolto dal Papa alle autorità e ai fedeli presenti diffuso dalla Sala Stampa vaticana:

“Saluto con affetto Sua Santità Mar Gewargis III, Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, che risiede in questa città e ci onora con la sua presenza. Grazie, grazie, caro Fratello! Insieme a lui abbraccio i cristiani delle varie confessioni: in tanti qui hanno versato il sangue sullo stesso suolo! Ma i nostri martiri risplendono insieme, stelle nello stesso cielo! Da lassù ci chiedono di camminare insieme, senza esitare, verso la pienezza dell’unità.

Al termine di questa celebrazione, ringrazio l’Arcivescovo Mons. Bashar Matti Warda, come pure Mons. Nizar Semaan e gli altri miei fratelli Vescovi, che tanto hanno lavorato per questo viaggio. Sono grato a tutti voi che lo avete preparato e accompagnato con la preghiera e mi avete accolto con affetto. Saluto in particolare la cara popolazione curda. Esprimo viva riconoscenza al Governo e alle autorità civili per il loro indispensabile contributo; e ringrazio tutti coloro che, in molti modi, hanno collaborato all’organizzazione di tutto il viaggio in Iraq, le autorità irachene – tutte – e i tanti volontari. Grazie a tutti


In questi giorni passati in mezzo a voi, ho sentito voci di dolore e di angoscia, ma ho sentito anche voci di speranza e di consolazione. E questo è merito, in buona parte, di quella instancabile opera di bene che è stata resa possibile grazie alle istituzioni religiose di ogni confessione, grazie alle vostre Chiese locali e alle varie organizzazioni caritative, che assistono la gente di questo Paese nell’opera di ricostruzione e rinascita sociale. In modo particolare, ringrazio i membri della ROACO e le agenzie che essi rappresentano.

Ora, si avvicina il momento di ripartire per Roma. Ma l’Iraq rimarrà sempre con me, nel mio cuore. Chiedo a tutti voi, cari fratelli e sorelle, di lavorare insieme in unità per un futuro di pace e prosperità che non lasci indietro nessuno e non discrimini nessuno. Vi assicuro le mie preghiere per questo amato Paese. In modo particolare, prego perché i membri delle varie comunità religiose, insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, cooperino per stringere legami di fraternità e solidarietà al servizio del bene e della pace. Salam, salam, salam! Shukrán! [Grazie] Dio benedica tutti! Dio benedica l’Iraq! Allah ma’akum! [Dio sia con voi]”.