Il più fantastico lavoro del mondo

Domenica 25 luglio si celebrerà la prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

più fantastico lavoro mondo
Dalla sinistra: Damian John Paul, Juliana Therese, Lucy Faustina, Senan William © Jim Fair

Io ho il più fantastico lavoro del mondo.

È la più gratificante delle varie posizioni professionali che ho ricoperto e non paga nulla in termini mondani. Ma porta la gioia più profonda e sentita che una persona possa provare. Sono un nonno. Ecco le mie statistiche da nonno:

+ Una moglie da 46 anni (anche lei probabilmente sosterrebbe che essere nonna è la gioia più grande del mondo);

+ Due figli, uno per sesso (sono convinto che sono due);

+ Quattro nipoti, due femmine (gemelle fraterne) e due maschi. Hanno tutti hanno meno di quattro anni. Tre vivono in Illinois, negli USA, uno in Irlanda (suggerimento: il nipote irlandese è quello col nome irlandese).

Ne parlo perché il 25 luglio sarà la Prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Dei tanti messaggi ispiratori di Papa Francesco, il suo messagio per questa giornata speciale è il mio preferito. Vale davvero la pena leggerlo. Le parole che più mi han colpito sono queste:

“Anche quando tutto sembra buio, come in questi mesi di pandemia, il Signore continua ad inviare angeli a consolare la nostra solitudine e a ripeterci: “Io sono con te tutti i giorni”. Lo dice a te, lo dice a me, a tutti. È questo il senso di questa Giornata che ho voluto si celebrasse per la prima volta proprio in quest’anno, dopo un lungo isolamento e una ripresa della vita sociale ancora lenta: che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni anziana – specialmente chi tra di noi è più solo – riceva la visita di un angelo!

Alcune volte essi avranno il volto dei nostri nipoti, altre dei familiari, degli amici di sempre o di quelli che abbiamo conosciuto proprio in questo momento difficile. In questo periodo abbiamo imparato a comprendere quanto siano importanti per ognuno di noi gli abbracci e le visite, e come mi rattrista il fatto che in alcuni luoghi queste non siano ancora possibili!!.

Io mi sento benedetto ben oltre quanto io possa capirlo per avere quattro di questi angeli nella mia vita. Ecco perché mi sento spinto a condividere i dieci “perché” amo essere un nonno. Voi lettori osserverete subito che dei dieci perché quattro sono “uno”, elencati in ordine alfabetico perché sia chiaro che sono tutti e quattro della stessa importanza. In altre parole, i primi quattro “perché” sono uguali. Ognuno di loro è uno degli angeli che mi parlano e fanno sì che la mia vita abbia più senso che prima del loro arrivo.

Uno: Damian John Paul.

Uno: Juliana Therese.


Uno: Lucy Faustina.

Uno: Senan William.

Cinque: Ricordi rivissuti. Osservare i miei nipoti mi fa ripensare a come erano i miei figli quando erano piccoli. E questo mi fa ripensare alla gioia e alla felicità che i figli portarono nella vita mia e di mia moglie. Io rivivo la loro bellezza tenera, le coccole e la loro gioia rumorosa.

Sei: Ricordi ripuliti. Mi diverto così tanto con i nipoti e ricordo così tanti bei momenti con i miei figli che tendo a dimenticare le cose negative. So che i miei figli han fatto qualche stupidaggine quando erano adolescenti, ma più tempo passo con i miei nipoti, meno ricordo le trasgressioni dei loro genitori.

Sette: I miei figli dimostrano grandi capacità genitoriali. In realtà, penso che mio figlio e mia figlia siano genitori migliori rispetto a me quando erano piccoli loro. Hanno più pazienza e più coerenza. È bello sapere che la generazione successiva alla tua è più saggia, anche se parte di quella saggezza deriva dall’essere sopravvissuti ai tuoi difetti.

Otto: Le seconde possibilità. Sono stato un padre imperfetto e ora sono un nonno imperfetto. Tuttavia, ho l’opportunità di mostrare comprensione e gentilezza ai miei nipoti in misura maggiore di quanto io ne abbia mostrate ai miei figli.

Nove: Focalizzazione dell’amore. I vari membri della famiglia possono non essere d’accordo su politica, religione, dieta, moda, musica o riscaldamento globale. Ma tutte le differenze si sciolgono in presenza dei nipoti, che ci danno un assaggio del futuro e una speranza per l’umanità.

Dieci: La pesca. Amo pescare e a volte catturo davvero qualcosa! Con i nipoti, ho una nuova generazione di persone con cui condividere la pesca e a cui insegnare a pescare, prendere una barca, condividere la gioia del primo pesce pescato e celebrare il miracolo dei grandi spazi aperti. Quando pescavo con mio figlio, lui prendeva sempre il pesce più grosso e a me non dispiaceva. A mia figlia piaceva maneggiare i vermi. Ora penso che anche i miei nipoti abbiano un potenziale simile (che ci crediate o no, ho elaborato un piano decennale per insegnare ai piccoli a pescare, e siamo solo al primo anno!).

 Ho sentito gente dire che avere nipoti ti ringiovanisce. Per essere onesto, dopo un giorno coi nipoti io mi sento più stanco che giovane. Ma mi sento anche più determinato a prendermi cura della mia salute, a fare esercizio, mangiare bene e rimanere attivo il più lungo tempo possibile. Dopotutto il mio piano decennale per la pesca è piuttosto energico, e quando sarà realizzato io avrò raggiunto quell’età che molta gente chiama “vecchiaia”.

Nella prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, Papa Francesco concederà l’indulgenza plenaria ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che parteciperanno alla Giornata”motivati da un vero spirito di penitenza e di carità”. Io spero che i membri della mia famiglia approfittino di questa opportunità. Però non mi aspetto nessuna cartolina di auguri o regalo speciale quel giorno. Non ho bisogno di alcuna cravatta, né di maglioni.

I miei nipoti mi fanno già il regalo più grande che io possa desiderare: sono se stessi.

Una riunione pre-pandemia a casa di nonno e nonna © Jim Fair