Riflessione di Mons. Enrique Díaz: “Il Signore non dimentica mai le sue promesse”

La Sacra Famiglia

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Mons. Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica, 31 dicembre 2023, dal titolo: “Il Signore non dimentica mai le sue promesse”

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Genesi 15, 1-6; 21,1-3: “Dal tuo grembo uscirà il tuo erede”

Salmo 104: “Il Signore non dimentica mai le sue promesse

Ebrei 11, 8. 11-12. 17-19: “La fede di Abramo, Sara e Isacco

San Luca 2,22-40: “Il Bambino cresceva e si riempiva di sapienza”


Una delle gravi preoccupazioni della nostra società è la violenza. Molte volte quando parliamo di violenza e insicurezza ci riferiamo ai gravi omicidi, massacri e attacchi che si subiscono nei nostri ambienti, ma raramente riflettiamo che il luogo più frequente della violenza è la famiglia. Le statistiche sulla violenza familiare compaiono ogni giorno nei telegiornali, ci indignano tutti, ma ci sono. Ci vediamo immersi in un’ondata di violenza, traffico di droga, droga e alcol, paure e insicurezze e vorremmo rifugiarci nel caldo ambiente familiare. Caldo? È un ideale e un sogno, ma le statistiche sembrano contraddire le nostre speranze.

La famiglia è scossa ogni giorno da numerosi attacchi, diretti o indiretti, causati da una cultura che cerca nuove forme di convivenza e lascia da parte la tradizionale famiglia messicana. L’alto numero di divorzi, di madri sole, di adolescenti incinte, di stupri e di abusi sembrano contraddire il nostro desiderio di famiglia. La violenza domestica, gli abusi sui minori, gli aborti e l’eutanasia, le percosse e gli insulti minacciano gravemente le fondamenta di ogni persona. È triste vedere che l’ottanta per cento degli stupri e degli abusi sui bambini avvengono all’interno dei parenti stretti o di coloro che gli somigliano. Dove sta andando la famiglia? Innumerevoli donne di ogni condizione non vengono valorizzate e spesso vengono lasciate sole a crescere i propri figli. Sono soggetti a molte forme di esclusione e violenza. Quando prevalgono il machismo, l’oppressione e il profitto, dove va la famiglia?

Il racconto che san Luca ci presenta oggi ci permette di scoprire i grandi valori che racchiude la famiglia di Gesù: si avvicinano, secondo il costume e la tradizione ebraica, alla “presentazione”; Padre e madre vanno, entrambi uniti, a offrire il loro Figlio al Signore; Insieme ricevono la lode e anche le sfide e gli impegni che dovranno affrontare nel loro compito di genitori di Gesù; Sentono il clima accogliente dei due anziani che, mossi dallo Spirito, li confortano e li incoraggiano nella loro missione e il racconto si chiude con una scena familiare semplice, ma che presenta l’ideale di ogni famiglia: “Il Bambino cresceva e si faceva più forte, era pieno di sapienza e la grazia di Dio era con lui”. Sì, questo è l’ideale di ogni famiglia: che ogni bambino abbia la sicurezza del proprio cibo e un ambiente sano dove crescere; che ogni bambino abbia una scuola dignitosa e sicura dove riempirsi di saggezza; che ogni figlio può vedere nell’amore coniugale dei suoi genitori un riflesso dell’amore creativo di Dio; che ogni membro della famiglia si senta rispettato, amato e valorizzato al suo interno perché è lì che si rafforza, si rifugia e trova la pace. È l’ideale della famiglia. In che modo le nostre famiglie sono simili a questo ideale?

Urge riscoprire l’origine, il valore e il significato della famiglia, riflettere sul suo essere e sul suo operare per rispondere a un problema nuovo che ci affligge. La famiglia deve vivere pienamente la sua vocazione e missione sia nella Chiesa che nella società: essa è fondamentale nella nascita, crescita, sviluppo e maturazione di ogni persona. Non è nostalgia per le vecchie e prolifiche famiglie di un tempo, come se tutti i tempi passati fossero migliori, ma è l’esigenza urgente che le famiglie attuali, nonostante la dispersione e il lavoro dei genitori, nonostante le distanze e i problemi, debbano diventare una vera “casa”, “chiesa domestica”. La famiglia deve essere il luogo privilegiato dove si può sperimentare l’amore di Dio, dove si imparano i valori che sosterranno la persona, dove si impara la verità e l’amore per la giustizia, dove si imparano i veri rapporti tra fratelli e amici. La sfida è difficile, ma è anche l’unica via per rafforzare la dignità e la vera formazione della persona. Se troviamo ispirazione e modello nella Famiglia di Nazaret, le nostre famiglie potranno vivere i valori umani e cristiani per consolidare un’esperienza di amore ed essere il fondamento di una società più umana.

Si è detto spesso che ora dobbiamo vivere una nuova forma di famiglia e sarà vero se questa forma comprenderà amore, fedeltà e rispetto, se saprà instillare i valori della verità e della giustizia, se saprà rendere le persone sentirsi amati e includere ciascuno dei suoi membri. Ci lamentiamo del mondo esterno che influenza la famiglia, ma anche la responsabilità e l’impegno di ciascuno dei suoi membri la influenzano molto. Oggi ci troviamo di fronte a due sfide molto forti: quella esterna, che consiste nel lottare per la dignità e il rispetto di ogni famiglia, per il suo diritto a un alloggio e a un cibo dignitosi, rispondendo ai suoi bisogni più elementari, cercando opportunità di istruzione, scuola e lavoro; Ma ci troviamo di fronte a una sfida anche all’interno della famiglia dove ciascuno dei suoi membri si impegna a costruire e a rendere ogni casa un ambiente caldo e pieno di amore che favorisca la crescita delle persone, dove si respira l’amore di Dio. Crediamo che la famiglia sia immagine di Dio che nel suo mistero più intimo non è solitudine, ma comunità; il suo modello, la sua motivazione e il suo destino ultimo.Come vivono le nostre famiglie? Dove andiamo? Cosa possiamo fare e cosa ci impegniamo in famiglia?

Signore e nostro Dio, tu che ci hai donato nella Famiglia del tuo Figlio il modello perfetto delle nostre famiglie, concedici di praticare le sue virtù domestiche e di essere uniti dai vincoli del tuo amore, affinché possiamo andare a godere con esso della gioia eternamente dalla tua casa. Amen.​