“Stiamo vicino a chi soffre di depressione”

L’intenzione di preghiera per il mese di novembre diffuso dal “Video del Papa”

depressione

È dedicata alle persone che soffrono di depressione o di burn‐out l’intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di novembre. Come sempre, l’iniziativa è della  Rete Mondiale di Preghiera del Papa che ha pubblicato oggi il nuovo video.

Il testo del video

“Il sovraccarico di lavoro e lo stress – afferma il S. Padre – fanno sì che molte persone sperimentino un esaurimento estremo, un esaurimento mentale, emotivo, affettivo e fisico. La tristezza, l’apatia, la stanchezza spirituale finiscono per dominare la vita delle persone, che si vedono sopraffatte dal ritmo della vita attuale. Cerchiamo di stare accanto a chi è esausto, a chi è disperato, senza speranza, spesso ascoltando semplicemente in silenzio, perché non possiamo andare a dire a una persona: “No, la vita non è così. Ascoltami, ti do io la ricetta”. Non c’è ricetta. E poi non dimentichiamo che accanto all’imprescindibile accompagnamento psicologico, utile ed efficace, aiutano anche le parole di Gesù. Mi viene in mente e nel cuore la frase: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. Preghiamo affinché le persone che soffrono di depressione o di burn-out trovino da tutti un sostegno e una luce che le apra alla vita”.


Il messaggio dell’intenzione di preghiera di Papa Francesco affronta un tema centrale nella vita di migliaia di persone: la salute mentale. Uno studio pubblicato quest’anno stima che a livello mondiale una persona su dieci vive con un disturbo della salute mentale: complessivamente sono circa 792 milioni di persone, l’11% della popolazione. Tra i vari disturbi esistenti, lo studio indica la depressione (264 milioni, 3%) e l’ansia (284 milioni, 4%) come quelli più diffusi.

Numeri allarmanti

L’ONU avverte che la depressione, quando è ricorrente e di intensità moderata o grave, può diventare preoccupante per la salute. Nel peggiore dei casi può portare al suicidio, che attualmente costa la vita a più di 700 mila persone ogni anno ed è la quarta causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni. Una situazione pesantemente aggravata dalla pandemia.