I frutti del Tempo del Creato

Un bilancio delle iniziative al termine del mese dedicato alla cura della casa comune

tempo del creato
Un'immagine dell'Amazzonia (C) Vatican Media

Lunedì, festa di San Francesco d’Assisi, è finita la terza edizione del Tempo del Creato indetto da Papa Francesco. La celebrazione, iniziata a settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, è il raduno dei cristiani di tutto il mondo per pregare e proteggere l’ambiente, creazione di Dio.

Questa nuova edizione si è presentata in un anno di importanti incontri di leader mondiali, come la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), che riunirà circa 200 leader al fine di accelerare le azioni che cercano di rispettare l’Accordo di Parigi.

Primo frutto: una dichiarazione ecumenica

Papa Francesco, il patriarca ecumenico Bartolomeo e l’arcivescovo di Canterbury hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per il futuro del pianeta, pubblicata nei primi giorni di settembre, nella quale avvertono che “ci troviamo dinanzi a una giustizia severa: perdita di biodiversità, degrado ambientale e cambiamento climatico sono le conseguenze inevitabili delle nostre azioni” e hanno aggiunto: “Ma ci troviamo anche di fronte a una profonda ingiustizia: le persone che subiscono le conseguenze più catastrofiche di tali abusi sono quelle più povere del pianeta e che hanno avuto meno responsabilità nel causarle”.

Secondo frutto: incontro di scienziati in Vaticano

A chiusura di questo Tempo del Creato, lunedì scorso è stato organizzato l’evento dal titolo “Fede e Scienza: verso la COP26” dalle Ambasciate del Regno Unito e dell’Italia presso la Santa Sede, nel quale leader e studiosi di diverse tradizioni religiose hanno rivolto un appello ai leader che parteciperanno alla Conferenza delle Parti. Nel documento che Papa Francesco ha consegnato ad Alok Kumar Sharma, Presidente designato della COP26, e al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’Italia, Luigi Di Maio, vengono presentate, tra l’altro, diverse strade di istruzione e formazione che devono svilupparsi a favore della cura della casa comune.

Terzo frutto: migliaia di cattolici mobilitati

Migliaia di cattolici in tutto il mondo hanno aderito alla petizione Pianeta Sano, Persone Sane promossa dal Movimento Laudato Si e più di 300 organizzazioni, attraverso il sito web  thecatholicpetition.org/it. Questa iniziativa mira ad accompagnare Papa Francesco nella sua richiesta ai leader mondiali che parteciperanno alla COP26 di misure urgenti e ambiziose sulla crisi ecologica che stiamo vivendo.

Lunedì scorso,  il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Mario Draghi, ha ricevuto la richiesta attraverso una lettera aperta firmata da una dozzina di istituzioni cattoliche italiane. Lorna Gold, presidentessa del Movimento Laudato Si, ha spiegato che “gli attuali livelli di ambizione politica sull’emergenza ecologica che abbiamo di fronte sono inadeguati, a meno che non riduciamo le emissioni del 50% a livello globale restando al di sotto di 1,5°C, altrimenti sarà praticamente impossibile”. E in relazione alla biodiversità, ha aggiunto: “Recenti prove suggeriscono che è necessario raggiungere il 50% di conservazione globale affinché la natura svolga il suo ruolo potenziale nel raggiungimento degli obiettivi climatici”.

Il rapporto IPCC

“Papa Francesco nella Laudato Si’ ci invita a prenderci cura della nostra casa comune e, come sappiamo, la nostra casa comune si sta sgretolando”, ha affermato padre Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore del Settore Ecologia e Creato del Vaticano. Allo stesso tempo, ha ammonito circa il secondo rapporto IPCC , recentemente pubblicato, che afferma che “abbiamo poco meno di un decennio per rimanere entro il limite catastrofico di 1,5 ° C. Stiamo perdendo specie a un ritmo senza precedenti. Su 7 miliardi di specie, un miliardo potrebbe estinguersi. Il tempo sta per scadere. È tempo che i cattolici si uniscano insieme per alzare la loro voce profetica in difesa del creato di Dio”.


A nome del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, P. Kureethadam ha invitato a firmare la petizione affermando che dobbiamo “assicurare una transizione giusta e urgente, nella quale difendiamo e rispettiamo i diritti soprattutto dei poveri, delle comunità indigene, dei nostri fratelli e sorelle più vulnerabili.

Sul Movimento Laudato Si

Il Movimento Laudato Si è nato nel 2015 a seguito della pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco, Laudato Si, e della firma dell’Accordo di Parigi sul Clima. Attualmente il Movimento Cattolico Mondiale è composto da più di 800 organizzazioni e migliaia di animatori in tutto il mondo, che condividono la missione di ispirare e mobilitare la comunità cattolica affinché si prenda cura della nostra casa comune e raggiunga la giustizia climatica ed ecologica.

Maggiori informazioni su  thecatholicpetition.org/it