I conclavi della storia: lo Spirito Santo guida la barca di Pietro
Dal XIII secolo fino a oggi, i conclavi sono stati momenti chiave in cui la Chiesa, tra storia e grazia, elegge il Successore di Pietro con fiducia nell’azione dello Spirito

Da oltre sette secoli i conclavi rappresentano una delle espressioni più eloquenti del legame tra la Provvidenza divina e la libertà umana nella vita della Chiesa. Nel corso della storia, queste solenni riunioni dei cardinali elettori sono servite a designare il Successore di Pietro, con tutto il peso spirituale, pastorale e storico che tale elezione comporta. Al di là del simbolo della fumata bianca, ogni conclave ha risposto alle sfide specifiche del suo tempo, mantenendo viva la promessa di Cristo: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).
Cos’è un conclave?
Il termine conclave (dal latino cum clave, “con chiave”) indica la rigida segregazione dei cardinali durante l’elezione del nuovo Papa. Questo isolamento mira a garantire la libertà di voto, evitando interferenze esterne. Sebbene il sistema si sia evoluto, l’essenza rimane la stessa: discernere, sotto l’azione dello Spirito Santo, chi debba guidare la Chiesa universale come Successore di Pietro.
La nascita del conclave moderno: Viterbo, 1268-1271
La storia dei conclavi, così come li conosciamo, inizia con una crisi. Alla morte di papa Clemente IV nel 1268, i cardinali si riunirono a Viterbo. Ma passarono quasi tre anni senza raggiungere un consenso. La città indignata decise di prendere provvedimenti: le porte vennero chiuse, il tetto del palazzo episcopale venne rimosso e il cibo fu ridotto a pane e acqua.
Infine, nel 1271, venne eletto Teobaldo Visconti, che non era neppure cardinale. Assunse il nome di Gregorio X. Come papa, convocò il secondo concilio di Lione (1274), dove istituì ufficialmente la procedura del conclave nella costituzione Ubi periculum. Da allora, il conclave è diventato la norma ogni volta che veniva eletto un nuovo pontefice.
Conclavi emblematici attraverso i secoli
Nel corso di oltre 700 anni, la Chiesa ha tenuto decine di conclavi. Alcuni si sono sviluppati in un contesto di forti tensioni politiche; altri, in tempi di grande santità; tutti, senza eccezione, sotto lo sguardo di Dio. Ogni conclave riflette il suo tempo e, allo stesso tempo, parla del mistero di una Chiesa che è allo stesso tempo umana e divina, sempre guidata dalla promessa di Cristo.
Il Conclave del 1378: l’inizio del Grande Scisma d’Occidente
La morte di papa Gregorio XI, ultimo pontefice a risiedere ad Avignone, aprì un periodo drammatico per la Chiesa. Dopo che la sede papale fu trasferita a Roma, il popolo romano fece pressioni affinché il nuovo papa fosse italiano. Di fronte all’indignazione popolare, i cardinali, per lo più francesi, elessero rapidamente Bartolomeo Prignano, arcivescovo di Bari, che prese il nome di Urbano VI.
Tuttavia, il suo temperamento autoritario e le tensioni che si crearono nei primi mesi del suo pontificato spinsero diversi cardinali ad abbandonare Roma e ad eleggere, dietro coercizione, un altro papa, Clemente VII, che stabilì la sua sede ad Avignone. Ciò portò a una divisione ecclesiastica con due (e successivamente tre) papi contemporaneamente, sostenuti da varie potenze politiche europee. Lo scisma durò quasi 40 anni e non fu un semplice errore umano, ma una profonda ferita nell’unità della Chiesa.
Questo periodo ha dimostrato che, anche nella confusione e nel peccato, lo Spirito Santo non abbandona la Chiesa. Fu infine il Concilio di Costanza (1414-1418) a ristabilire l’unità eleggendo papa Martino V, chiudendo così questo periodo doloroso.
Il conclave del 1492: potere, politica e necessità di riforme
Il cardinale Rodrigo Borgia fu eletto papa con il nome di Alessandro VI. La sua elezione rifletteva un’epoca in cui gli interessi politici e familiari influenzavano notevolmente il governo della Chiesa. Le critiche al nepotismo e alla corruzione erano frequenti. Questo conclave è passato alla storia come uno dei più “terreni” e la sua figura come simbolo di una Chiesa bisognosa di conversione.
Tuttavia, è importante ricordare che perfino i Papi dalla moralità discutibile non incidono sulla validità della loro elezione, né distruggono la missione essenziale della Chiesa. Durante quel periodo rinascimentale fiorirono anche grandi santi, mistici e riformatori, aprendo la strada ai cambiamenti successivi. Quindi Dio scrive dritto anche sulle righe storte.
Il conclave del 1846: verso una Chiesa più spirituale
L’elezione del Beato Pio IX segnò l’inizio di una nuova era. Fu un Papa giovane, con una profonda visione di fede, e il suo pontificato coincise con un secolo turbolento: rivoluzioni liberali, nazionalismo e la progressiva perdita del potere temporale del papato. In mezzo a questi cambiamenti, Pio IX promosse una rinnovata fiducia nel ruolo spirituale del Papa: proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione e convocò il Concilio Vaticano I (1869-1870), che definì l’infallibilità papale in materia di fede e morale.
La lunga durata del suo pontificato (più di tre decenni) garantì stabilità e permise alla Chiesa di prepararsi a un futuro in cui non avrebbe più avuto potere politico, ma avrebbe avuto un’influenza morale più forte che mai. Il conclave che lo elesse fu, in questo senso, una soglia tra la Chiesa della cristianità e la Chiesa del mondo moderno.
Il Conclave del 1903: fine del “veto” degli imperatori
Questo conclave è ricordato per l’intervento dell’imperatore austro-ungarico, che volle esercitare il diritto di jus exclusivae (diritto di veto) contro il cardinale Mariano Rampolla, segretario di Stato di Leone XIII. Nonostante Rampolla avesse ottenuto un elevato numero di voti, il veto imperiale pesò molto e i cardinali elessero il cardinale Giuseppe Sarto, che prese il nome di san Pio X.
Uno dei suoi primi atti fu quello di abolire definitivamente questa prerogativa degli Stati. La sua elezione segnò l’inizio di una nuova era in cui la Chiesa prese definitivamente le distanze dall’ingerenza politica nell’elezione del Papa. San Pio X fu un pontefice di profonda vita interiore, promotore della comunione frequente, riformatore della liturgia e grande difensore della dottrina contro gli errori del modernismo.
Il Conclave del 1958: il “Papa buono”
Alla morte di Pio XII, il mondo si aspettava un Papa che si limitasse a proseguire la sua linea diplomatica e dottrinale. Ma lo Spirito Santo sorprese tutti scegliendo Angelo Giuseppe Roncalli, un cardinale anziano, bonario e poco conosciuto fuori dall’Italia. Prese il nome di Giovanni XXIII.
Appena tre mesi dopo la sua elezione, convocò un nuovo concilio ecumenico: il Vaticano II. La sua elezione ha dimostrato che non esistono “Papi di transizione” per Dio. A volte lo Spirito sceglie le persone più inaspettate per realizzare i compiti più grandi. Con umiltà, gioia e fiducia, Giovanni XXIII ha aperto la Chiesa al dialogo con il mondo moderno, senza rinunciare alla propria identità.
L’anno dei due papi: 1978
In questo anno insolito si sono svolti due conclavi. Ad agosto i cardinali elessero il patriarca di Venezia, Albino Luciani, Giovanni Paolo I. La sua semplicità, la sua affabilità e il suo sorriso conquistarono il mondo, ma il suo pontificato durò solo 33 giorni. Se n’è andato improvvisamente, lasciando dietro di sé una scia di tenerezza e santità.
Nell’ottobre dello stesso anno i cardinali si incontrarono nuovamente. Contro ogni previsione, venne eletto il cardinale polacco Karol Wojtyła, san Giovanni Paolo II. La sua elezione è stata storica: il primo Papa non italiano in più di 450 anni, filosofo, atleta, attore e pastore instancabile. Per 26 anni ha viaggiato per il mondo, ha affrontato il comunismo, ha promosso la dignità umana, ha promosso le Giornate Mondiali della Gioventù e ha lasciato un segno indelebile nella storia contemporanea.
Il Conclave del 2013: una nuova tappa di misericordia
Quando Benedetto XVI annunciò le sue dimissioni per motivi di salute e di coscienza, la Chiesa visse un momento di stupore e ammirazione. Il suo gesto aprì le porte a un nuovo conclave in cui venne eletto il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, primo papa latinoamericano, primo gesuita e primo Francesco.
Il pontificato di Francesco è stato caratterizzato da un costante richiamo alla misericordia, alla vicinanza ai poveri, alla riforma delle strutture ecclesiali e alla promozione di una “Chiesa in uscita”. Con un linguaggio chiaro, gesti semplici e un’attenzione al puro Vangelo, ha voluto ricordarci che la Chiesa non è un’élite spirituale, ma un ospedale da campo che accoglie, guarisce e accompagna.
La sua elezione, come tutte le altre, è stata frutto di un processo umano e spirituale, in cui la preghiera, l’ascolto reciproco e il discernimento hanno guidato i cardinali verso una figura che ha saputo pascere la Chiesa in un tempo globale e frammentato, ma bisognoso di speranza.
Una scelta spirituale, non solo istituzionale
Benché si tratti di una scelta concreta, il conclave è soprattutto un atto spirituale. I cardinali celebrano la Misa Pro eligendo Pontifice, ascoltano una meditazione sui loro doveri, prestano giuramento di segreto ed entrano nella Cappella Sistina per la votazione, in un clima di raccoglimento e di preghiera.
L’eletto accetta liberamente, sceglie il suo nome e viene presentato al mondo dal balcone di San Pietro con il famoso Habemus Papam. In quel momento, milioni di cattolici pregano per il loro nuovo pastore, in comunione con tutta la Chiesa.
Cosa ci insegnano i conclavi?
I conclavi ci ricordano che la Chiesa, pur essendo abitata da uomini con i loro limiti, non è governata solo da strategie umane. Cristo la sostiene e lo Spirito la guida. Così è stato da Pietro a oggi. La storia dei conclavi è la storia di una fedeltà che attraversa i secoli, che si adatta senza tradire, che si rinnova senza perdere la propria anima.
Come ha detto Benedetto XVI, lo Spirito non detta nomi, ma agisce in coloro che si aprono a Lui. Perciò, invece di aspettare il “meglio”, la Chiesa è pronta a riconoscere colui che Dio ha scelto per quel momento. E questa fiducia è il miracolo silenzioso che accompagna ogni elezione papale.
Alberto Ramírez, CEO di Exaudi
Related

Leone XIV: «La pace sia con tutti voi»
Exaudi Redazione
08 Maggio, 2025
6 min

L’alleanza tra amicizia, riconoscimento degli altri e tecnologia
Observatorio de Bioética UCV
08 Maggio, 2025
13 min

Il vero conclave
P Angel Espinosa de los Monteros
08 Maggio, 2025
2 min

Oggi inizia il conclave: cosa possiamo fare noi cattolici?
Javier Ferrer García
07 Maggio, 2025
5 min