Riflessione di Mons. Enrique Díaz: “Oggi ci è nato il Salvatore”

NAVIDAD 25 Diciembre

Cathopic

Mons. Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa lunedi, 25 dicembre 2023, dal titolo “Oggi ci è nato il Salvatore”

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Isaia 9,1-3,5-6 “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”

Salmo 95: “Oggi è nato per noi il Salvatore”

Tito 2,11-14: «La grazia di Dio è apparsa a tutti gli uomini»

Luca 2,1-14: «Oggi ci è nato il Salvatore»

“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; «Una luce rifulse su coloro che abitavano in terra tenebrosa» (Is 9,1). Sono le parole che ascoltiamo la notte di Natale, nel clima della contemplazione e della gioia. È il grido di Isaia che, in mezzo alle difficoltà di Israele, annuncia la speranza a un popolo oppresso e minacciato, piegato e sull’orlo della disperazione. È anche l’annuncio pieno di fede e di speranza che vogliamo inviare a tutti gli uomini e le donne del nostro popolo che, nonostante il buio e le ombre attraverso le quali camminiamo, continuano a seminare illusioni, a riempire di luce, a costruire e ricostruire il nostro comunità.

I tempi di Isaia non erano affatto ottimisti. Annuncia però al suo popolo la gloria dopo l’umiliazione, la luce in mezzo alle tenebre e la gioia immensa. Nell’oscurità, simbolo del caos e immagine della morte, la luce emerge all’improvviso, come una nuova creazione. Qualcosa di miracoloso che non è stato ancora spiegato, ma che sta emergendo e diventando realtà. Come il germoglio di un vecchio albero, che a poco a poco appare e cresce, tenero e debole, ma pieno di vigore.

Anche oggi, in questo giorno di Natale, in mezzo ad un mondo devastante, in mezzo alle insicurezze e alle ingiustizie, soprattutto alle catastrofi, naturali o causate dall’incuria umana, vogliamo alzare la nostra voce per annunciare che non tutto è perduto. Vogliamo incoraggiare la lotta sincera di coloro che promuovono la giustizia e la pace. Vogliamo unire le nostre mani e le nostre forze con coloro che portano luce e speranza nel nostro mondo.

Le ragioni che Isaia presenta per questa grande gioia sono: la fine dell’oppressione, che permette la gioia del raccolto, e la fine della guerra, che rimuove il giogo opprimente.


Come vorremmo oggi poter dire che sono finite la corruzione, la discriminazione, la povertà, la miseria e le guerre! Vorremmo affermare che non esistono più gioghi oppressivi e che abbiamo la sana gioia di saperci tutti fratelli. Ma no; Tutte queste disgrazie subite dal nostro popolo non sono finite in alcun modo. D’altra parte, possiamo affermare che ci sono uomini e donne che, pieni di speranza, continuano a lottare per un mondo nuovo, e che oggi sono rafforzati dalle parole del Signore, che attraverso Isaia ci dice: «Non siate paura, perché io sono con te; Non angosciarti, perché io sono il tuo Dio: ti fortifico, ti aiuto e ti sostengo con la mia destra vittoriosa… Non temere, piccolo verme di Giacobbe, bruco d’Israele; Io stesso ti aiuterò” (Is 41,10.14).

Noi ci sentiamo così: “piccolo verme… piccolo bruco”, ma nelle mani del Signore. Per questo sogniamo che i nostri campi producano il necessario e che i loro prodotti siano valorizzati, e che quindi non sia necessario emigrare per sopravvivere. Desideriamo una tavola ricca di cibi e di beni, affinché tutti possano soddisfare la propria fame in modo dignitoso. Sogniamo che tutti gli uomini e le donne siano degnamente rispettati. Guardiamo al futuro, affinché le nostre città vengano riconosciute, amate e costruiscano la propria storia. Allora la nostra gioia sarà completa!

Un bambino ci è nato infatti” (Is 9,5). Il Bambino appena nato è la massima espressione di questo sogno. Se l’oppressione è finita, se la guerra è finita, è perché è nato un Bambino. La luce è apparsa. In tutta la storia della Bibbia, luce significa presenza di Dio, dal primo giorno della creazione, fino al momento in cui il Verbo, «che è la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo», si fa uomo e vive tra di noi. Questo è il motivo della nostra gioia e il motivo per continuare a lottare: “Ci è nato un Bambino”. È Dio fatto uomo che trasforma le nostre tenebre in luce. La più grande presenza di Dio è diventare carne come noi.

Come i pastori, anche noi oggi ci troviamo sorpresi e «la gloria di Dio ci circonda con la sua Luce». E alla luce di questo Bambino tutto cambia. L’oscurità non può sconfiggere la luce. L’egoismo, l’ambizione, la corruzione, non importa quanto grandi siano, non saranno in grado di sconfiggere la luce. Questo è il motivo della nostra speranza! I nostri poveri sforzi sono legati alla debolezza e piccolezza del Bambino che si annida tra le braccia amorevoli di Maria. Ma con questo Bambino, “Ammirabile Consigliere”, “Dio potente”, non avremo paura. Egli fa nascere in noi la vera speranza. Per questo oggi ci uniamo a tutti gli uomini nella speranza. È nato un Bambino, che è la nostra speranza!

Il dinamismo della speranza cristiana raggiunge soprattutto i più piccoli e li trasforma; Li spinge a costruire una nuova società. La speranza viva è la forza miracolosa che ci libera da tutte le trappole dello scoraggiamento, dal circolo vizioso dell’inutile lamento, della critica distruttiva o della sterile indifferenza.

È bello vedere come i più semplici, mettendo da parte le amare frustrazioni, cominciano a costruire, e a portare luce e speranza a tutti i loro fratelli. Il piccolo verme e il piccolo bruco stanno costruendo la Casa Nuova, dove tutti siamo fratelli e dove tutti possiamo vivere con dignità.

Possiamo noi tutti, uniti a questo Bambino “che ci è nato”, costruire insieme il Regno di Dio. La luce di Cristo illumini tutti gli uomini e il suo amore si estenda a tutta la terra.

“Dio onnipotente, fa’ che, vedendoci avvolti dalla luce nuova del tuo Verbo fatto carne, possiamo far risplendere nelle nostre opere in questo Natale la fede che tu fai risplendere”.

Buon Natale!