Che fine faranno le riforme di Papa Francesco?

E’ una delle domande del libro del vaticanista Ignazio Ingrao presentato dal cardinale Parolin

Riforme
La presentazione del libro di Ingrao

Che fine faranno le riforme avviate da Papa Francesco? È la domanda principale tra quelle contenute nel libro del vaticanista del Tg1 Ignazio Ingrao, “Cinque domande che agitano la Chiesa”, presentato nella Sala Spadolini del Ministero dei Beni Culturali, alla presenza, tra gli altri, dello stesso ministro Sangiuliano.

Le riforme nella Chiesa

Una presentazione affidata al cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, che ha fatto riferimento a un interessante parallelismo con le “cinque piaghe della Chiesa” denunciate da Rosmini quasi due secoli fa.  “Piaghe in parte guarite, come la divisione del clero dal popolo nel culto pubblico” ha detto il porporato, grazie ai frutti del Concilio Vaticano II. Ma ora ci sono “nuove questioni legate all’attualità. Il denominatore comune è fare la riforma della Chiesa”, come quella “promossa ora da papa Francesco”.


Nessuna inversione di marcia

Parolin ha fatto riferimento direttamente al Vangelo: anche ora esistono “situazioni di turbamento” come quella che ritroviamo nel racconto della tempesta sedata. “Turbamento e spavento. Possiamo immaginare che ogni traversata è un po’ una traversia”. Eppure “le difficoltà possono essere lette non solo come pericolo ma anche come opportunità. È la pedagogia di Dio che ci fa progredire. Lo Spirito Santo rende la Chiesa capace di resistere alle intemperie e ai peccati di uomini e donne che la compongono e a questo dobbiamo ancorarci”. Non si tratta, dunque, di rispondere con nuove domande ma di “individuare con schiettezza le priorità”. Perciò, secondo Parolin, confidando nell’aiuto dello Spirito Santo, “il discernimento indicherà come proseguire e cosa rendere istituzionale. Proprio perché è azione dello Spirito”, nel cammino delle riforme avviate da Francesco “non ci potrà essere una inversione di marcia”.

Riforme di facciata?

Ne è convinto anche l’autore: “Sono riforme solo di facciata? Rischiano di tornare indietro con un futuro pontificato? La risposta è no, sono processi irreversibili” ha affermato Ingrao. “Una risposta pastorale è necessaria ma non sufficiente” ha proseguito. Serve una “risposta morale, una riflessione antropologica su cosa sono diventati e cosa diventeranno gli uomini e le donne di oggi, una sfida comune da affrontare con il mondo laico. In questo scorcio di fine pontificato vedo un’opportunità di confrontarci al di là degli steccati e questa opportunità non vorrei perderla” ha concluso.