Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio: Commento di P. Jorge Miró

Domenica 22 ottobre 2023

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Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, 22 ottobre 2023, intitolato “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”.

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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci invita a proclamare che Gesù Cristo è il Signore, l’unico Signore. Signore della vostra vita e Signore della storia.

È una Parola che ci invita alla speranza: Dio porta la storia. La storia è storia di amore e di salvezza. È un invito a vivere nella fiducia, a riposare nel Signore.

Anche se, a volte, ci sono eventi difficili, eventi che non comprendiamo. Anche se il mistero del male appare spesso con virulenza. Satana è stato sconfitto da Gesù Cristo per sempre.

Può anche agitarsi e agitarsi, ma il Regno, il Potere e la Gloria appartengono a Gesù Cristo che vive ed è con noi – con voi – ogni giorno fino alla fine del mondo.

Questo è ciò che ci dice la prima lettura: Dio risuscita un re pagano, Ciro, che è l’Unto del Signore, affinché il popolo ebraico tenuto prigioniero a Babilonia possa tornare a Gerusalemme.

Nel Vangelo, Gesù si trova di fronte a una domanda trabocchetto: coloro che gliela pongono vogliono farlo cadere. La risposta di Gesù è abile e sconcertante: Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. Cosa vuole dirci Gesù?

Cosa vuole dirci Gesù? Gesù ci invita a mettere ordine nella nostra vita. Solo Dio è Dio. Cesare non è Dio.


 

Se sulla moneta c’è l’immagine di Cesare, nel cuore dell’uomo c’è l’immagine di Dio: l’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio. Perciò il cuore deve essere dato solo a Dio, e non adorare nessun altro se non Lui!

Gesù condanna ogni tentativo di divinizzare e assolutizzare il potere politico: solo Dio può pretendere tutto dall’uomo.

Gesù ci invita a essere buoni cittadini e buoni cristiani. L’essere cristiani comprende tutti gli aspetti della vita e la nostra fede deve manifestarsi in tutto ciò che facciamo, anche in politica.

E nel partecipare alla vita sociale e politica, il cristiano deve tenere presente che è un cristiano, che deve obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (cfr. At 5,29) e che, quindi, la sua partecipazione alla vita politica e sociale deve essere coerente con il Vangelo, con la fede.

Per questo, avete bisogno dello Spirito Santo. Chiedetegli il dono della fortezza, che è ciò che vi permetterà di essere testimoni di Gesù Cristo.

La Chiesa, pur non confondendosi in alcun modo con la comunità politica, ha il dovere di dare un giudizio morale anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando lo richiedono i diritti fondamentali della persona o la salvezza delle anime (GS 76, Catechismo 2245-2246).

Coraggio, quanto siete fiduciosi? Proclamate Gesù Cristo Signore della vostra vita, lasciatevi guidare da Lui!

Vieni, Spirito Santo (cfr. Lc 11,13).