La Chiesa e il mondo hanno bisogno della testimonianza fedele e coraggiosa delle vostre vite consacrate

Udienza alle partecipanti al Capitolo Generale delle Religiose di Maria Immacolata, Missionarie Clarettiane

Vatican Media

Questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza le partecipanti al XVIII Capitolo Generale delle Religiose di Maria Immacolata, Missionarie Clarettiane e ha loro rivolto il discorso che riportiamo di seguito;

Discorso del Santo Padre

Cara Madre Generale,
care Sorelle capitolari
,

Sono lieto di ricevervi oggi qui, mentre state celebrando il Capitolo Generale Ordinario, il XVIII, della vostra Congregazione.

So che avete percorso un lungo cammino per preparare questo evento, e che non lo avete fatto da sole, ma accompagnate dagli altri membri della Famiglia Claretiana e da altre persone con le quali condividete vita e missione. Grazie per questo cammino.

Il vostro itinerario mi ricorda il passo di Emmaus. In quel racconto evangelico vediamo due discepoli che camminano insieme, in un determinato momento incontrano uno sconosciuto, discorrono con lui, lo invitano a cenare. Quando scoprono che quel pellegrino è Gesù risorto — e lo avvertono quando sentono che i loro cuori ardono alla sua presenza, quando sono testimoni delle sue parole e dei suoi gesti, quando condividono il pane e il vino ed entrano in comunione con Lui —; allora non possono che uscire ad annunciarlo, escono di corsa ed escono di corsa pieni di gioia. Possiamo riconoscere nel racconto di Emmaus i principali elementi del processo sinodale che stiamo vivendo nella Chiesa: incontro, partecipazione, dialogo, comunione, missione. Tutto questo: incontro, partecipazione, dialogo, comunione, missione.


Ed è ciò che anche voi volete vivere e offrire partendo dalla peculiarità del vostro carisma, unendovi al cammino della Chiesa universale. Vi ringrazio per questa disponibilità, questo anelito a costruire insieme spazi di ascolto, e spazi di annuncio del Vangelo, in ogni luogo del mondo dove siete presenti.

Vorrei sottolineare, a partire dal nome della Congregazione, tre note che sono le caratteristiche della vostra vocazione: voi siete mariane, missionarie e claretiane. Tre cose: siete mariane, missionarie e claretiane. Siete mariane, l’Immacolato Cuore di Maria vi accompagna, vi indica il Sacro Cuore di suo Figlio e vi dice: «Fate quello che vi dirà» (Gv 2, 5). È curioso: nell’atteggiamento dell’anima di Maria è sempre questo: indicare Gesù, indicare Gesù. Questa è la missione della Madre: indicare Gesù. Come missionarie, portate il messaggio di Gesù là dove siete inviate, con la fiducia e la tenerezza di Maria, incarnando le parole e i gesti del Signore per rendere presente nel mondo il suo Regno di amore. E siete anche claretiane, figlie di Antonio Maria Claret; un santo Pastore, missionario e fondatore che intercede per voi ed è il modello al quale potete sempre guardare per imparare a coltivare la relazione filiale con Maria, la passione per l’evangelizzazione e l’audacia missionaria.

Care sorelle, vi invito ad approfondire le vostre radici carismatiche, in queste tre note congregazionali che vi identificano; è l’eredità che avete ricevuto e che siete chiamate a trasmettere a quanti vi circondano, “contagiandoli” con la gioia del Vangelo. Non abbiate paura di attraversare frontiere geografiche e persino frontiere esistenziali, come fece Padre Claret, affinché tutti conoscano l’amore straripante del Cuore di Dio. La Chiesa e il mondo di oggi hanno urgente bisogno della testimonianza fedele e coraggiosa delle vostre vite consacrate.

Prego per i frutti del Capitolo, che siano creativi, vi chiedo di non dimenticarvi di pregare per me. Che Gesù vi benedica e Maria Immacolata vi custodisca. Grazie.

______________________________

L’Osservatore Romano, Anno CLXIII n. 169, Lunedì 24 luglio 2023, p. 9.