Mattarella inaugurerà il Meeting di Rimini

Presentato l’appuntamento che torna in presenza dal 20 al 25 agosto

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Bernhard Scholz e suor Alessandra Smerilli

“Il coraggio di dire io”, ovvero partire dalle proprie responsabilità per arrivare a costruire un noi condiviso. È il tema, tratto da una citazione del filosofo danese Kierkegaard, della 42^ edizione del Meeting di Rimini che si svolgerà in presenza, con tutte le precauzioni del caso, dal 20 al 25 agosto presso la Fiera della città romagnola. Il Meeting, che sarà inaugurato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato presentato oggi nell’ambasciata d’Italia presso la S. Sede.

Dialogo senza paura

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L’ambasciatore Sebastiani

“Instaurare un dialogo senza paura delle differenze” perché “la parola diversa indica il superamento del confine che dall’io porta al noi, imprescindibile per ripartire tutti insieme” ha detto nel suo saluto l’ambasciatore Pietro Sebastiani. “Non solo dobbiamo avere coraggio, andare avanti ma dobbiamo farlo dopo esserci assunti le nostre responsabilità. È finito il tempo in cui si sta seduti” ha ricordato il diplomatico, sottolineando come “Laudato si’” e Agenda 2030 spingano sollecitino maggiore responsabilità verso la cura della casa comune e un “contributo al bene comune alla luce della verità” in cui è “cruciale il tema dell’educazione”.

I partecipanti

Bernhard Scholz, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha introdotto il dialogo con i tre ospiti della presentazione: Suor Alessandra Smerilli, Sotto-Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines, e Maria Cristina Messa, Ministra per l’Università.

«Avere “il coraggio di dire io” significa un’assunzione di responsabilità, un impegno creativo e una cura del dialogo anche in momenti difficili e drammatici. Questo coraggio che rimane fedele al proprio desiderio di bene per sé e per tutti è il vero antidoto all’individualismo e al collettivismo. Si tratta di riscoprire il legame originale fra l’“io” e il “noi”», ha detto Scholz. «Spero che il Meeting possa contribuire a una ripresa che mette al centro il futuro delle giovani generazioni. Discuteremo da più angolazioni sul Recovery Fund, che non a caso si chiama più propriamente Next Generation EU, e soprattutto proporremo vari incontri incentrati sull’educazione, la formazione e il mondo del lavoro».

Nuova visione

Marco Sesana

Non a caso era presente uno dei più giovani amministratori delegati italiani: «In questo nuovo contesto stiamo sperimentando cambiamenti che non hanno precedenti», ha dichiarato Marco Sesana, «e che rendono necessaria una visione di sviluppo attraverso due direttrici: sostenibilità e digitalizzazione. Per Generali sostenibilità è una scelta intenzionale: significa progettare, sviluppare e misurare il proprio business in relazione alle grandi sfide per essere un’azienda trasformativa, generativa e a impatto sulla società e sul pianeta. La sostenibilità si inserisce anche nelle partite strategiche dei prossimi anni che determineranno la capacità di imprese e Stati di innovare. Una sfida che dobbiamo cogliere, istituzioni e imprese, per essere motori di cambiamento e di sviluppo sostenibile per la comunità e il Paese».

Una logica di equilibrio

Suor Alessandra Smerilli ha parlato di transizione ecologica ricordando due verbi che stanno a cuore al Papa: “Custodire e coltivare. Si tratta di trasformare la terra, di mettere in atto quanto la creatività ci suggerisce nei confronti della terra, delle persone e delle relazioni. Se applichiamo questi principi all’economia, ci rendiamo conto, innanzitutto, che dobbiamo passare da una logica di massimizzazione a una logica di equilibrio, da una logica di breve periodo ad una di medio-lungo periodo”.


“Non esistono settori separati, se non lo comprendiamo non riusciremo a far nulla – ha aggiunto suor Smerilli – Affinché l’economia sia rispettosa delle persone, delle relazioni e della terra, tutti gli attori del sistema devono fare la propria parte. Significa che dobbiamo cambiare sistema. Tutto questo è possibile, noi parliamo di conversione ecologica: la priorità è riuscire a metterci insieme e comprendere che il coraggio di dire io va declinato nelle imprese, nei lavoratori, negli Stati, che hanno ruolo fondamentale, a livello di organismi internazionali, penso all’Ue. È un momento pieno di incertezze ma è momento di enorme speranza”.

Riforme e investimenti

Il ministro Maria Cristina Messa

Infine, il ministro Messa ha sottolineato che «in un futuro dove l’incertezza e l’imprevedibilità saranno sempre più spesso nostre compagne di strada, il ruolo dell’Università diventa ancora più fondamentale nell’accompagnare i giovani a imparare un metodo che consenta loro di rimanere solidi e trovare soluzioni anche in situazioni complesse come quella che stiamo ancora attraversando. Se l’Università deve accompagnare i giovani, noi abbiamo oggi il compito di migliorare il campo e le regole a disposizione: gli investimenti previsti dal PNRR sono consistenti e dobbiamo usarli bene, ma per cambiare passo ancora più importante sarà concludere il prima possibile i percorsi di riforma che, insieme al Parlamento, abbiamo messo in moto».

Il ruolo della ricerca

Il ministro ha ricordato che occorre equilibrio tra formazione generalista, che rappresenta il background necessario a tutti, e formazione specifica. Si è poi soffermata sulla necessità di investire nella ricerca, da una parte con bandi individuali, dall’altra con l’importanza di “fare sistema, creando reti nazionali per competere meglio e valorizzare situazioni locali che già lavorano insieme”. Quanto al rientro dei “cervelli”, Messa ha sottolineato che “non bastano i fondi, occorre riformare il sistema perché i giovani non sanno cosa sarà di loro, delle loro carriere e rafforzare l’autonomia della ricerca e le infrastrutture di cui hanno bisogno”.

Il programma

Quanto al programma del Meeting, come al solito molto ricco di appuntamenti, vanno segnalate due novità. La prima è che i grandi eventi serali si sposteranno nel centro di Rimini, a cominciare dal concerto inaugurale di Uto Ughi. La seconda è la chiusura con un contest a cui sono stati invitati giovani musicisti sul tema del Meeting. Hanno partecipato 137 artisti, i tre finalisti scelti dalla giuria terranno il concerto conclusivo. Sono 2000 i volontari che si sono già messi a disposizione per il Meeting ispirato dalla visione di Comunione e Liberazione. E dopo il successo dello streaming, soprattutto in America Latina, dello scorso anno, l’esperienza sarà ripetuta con dirette in varie lingue, tra cui lo spagnolo.