“Pastori moderni: condividere il Vangelo nella periferia del 21° secolo”

Udienza: Delegazione di giovani della Fraternité missionnaire des Cités

Vatican Media

Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza una Delegazione di Giovani della Fraternité missionnaire des Cités.

Pubblichiamo di seguito il testo del saluto che è stato preparato dal Papa per l’occasione e che è stato consacrato nel presente:

Parole a braccio

Merci beaucoup pour votre visite. Je suis hereux de vous recevoir.
Questo è il discorso che darò a voi, lo consegnerò, perché lo abbiate scritto.
E vi ringrazio tanto per questa visita, per questo atteggiamento gioioso. Perché sembra che voi non possiate parlare senza cantare! E che non possiate cantare senza muovervi! Cioè la parola che si fa danza. E’ interessante questo!

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Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!


Sono contento di incontrare voi membri della Fraternité missionnaire des Cités, durante il vostro pellegrinaggio a Roma. Siete venuti a ricaricarvi spiritualmente presso le tombe di San Pietro e di San Paolo, ad attingere alle sorgenti vive della Chiesa l’amore di Cristo che si dona incessantemente a tutti gli uomini. Che lo Spirito Santo, con l’esempio e l’intercessione di queste due colonne della Chiesa, faccia rivivere in voi lo slancio generoso e missionario della Chiesa dei primi tempi.

Mentre siamo ancora immersi nella luce del Natale, vi invito a contemplare il presepe. Vediamo un luogo semplice e povero, una periferia, una banlieue di quel tempo. I pastori che si recano alla culla sono degli emarginati con una cattiva reputazione. Eppure è a loro per primi che viene annunciato il Vangelo della salvezza. Sono poveri ma hanno il cuore disponibile. Questa è anche la vostra esperienza. E non dovete andare molto lontano, nel vostro servizio al cuore delle città, per scoprirvi le periferie esistenziali delle nostre società, che il più delle volte sono a portata di mano, nel vostro quartiere, all’angolo della strada, sullo stesso pianerottolo. Spetta a voi portare il messaggio che fu dato ai pastori: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). Perciò, non abbiate paura di lasciare le vostre sicurezze per poter condividere la vita quotidiana dei vostri fratelli e sorelle. Anche tra loro, molti hanno il cuore disponibile e aspettano, senza saperlo, il lieto annuncio.

Cari amici, vi invito a vivere generosamente la fraternità in mezzo ai quartieri, a un’apertura dei cuori, delle mani, delle orecchie, per un’accoglienza sincera. La fraternità è il lievito di pace di cui hanno bisogno le periferie: essa permette a ciascuno di sentirsi accolto così com’è, là dove si trova. Vi esorto, in ogni vostro incontro, a scoprire nei fratelli la presenza del Signore Gesù, e a mostrare la presenza di un Dio compassionevole, un Dio che vuole esprimersi e agire attraverso i vostri gesti, le vostre parole, la vostra semplice presenza; un Dio paziente che si muove al passo di ogni persona, con le sue ferite, le sue ribellioni, la sua rabbia. So anche quanto la violenza, l’indifferenza e l’odio possano talvolta segnare i quartieri: oggi avete la missione coraggiosa e necessaria di portare la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio a persone che spesso sono private di dignità e di amore.

Cari fratelli e sorelle, grazie per quello che fate, andate avanti! Affido ciascuno di voi e tutti i membri della vostra Fraternità all’intercessione della Vergine Maria, e vi benedico di cuore. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.