Un Qr code sulla statua dei migranti in piazza San Pietro

Vaticano código QR monumento
"Angels Unwares", la escultura dedicada a los migrantes del artista canadiense Timothy P. Schmalz en la Plaza de San Pedro © Vatican Media

Nel giorno in cui Papa Francesco, durante l’Udienza generale in Aula Paolo VI, ha ricordato che le morti e i patimenti dei migranti di oggi sono “uno scandalo sociale dell’umanità”, è stata installato un Qr code sulla statua in piazza San Pietro Angels Unawares – Angeli inconsapevoli, realizzata dall’artista canadese Timothy Schmalz. Attraverso il codice a matrice, fedeli e pellegrini di tutto il mondo potranno approfondire la realtà dei migranti e dei rifugiati attraverso gli insegnamenti di Papa Francesco. La scultura Angels Unawares è stata inaugurata dal Santo Padre nel settembre 2019, in occasione della 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Una preghiera per tutti i migranti

Durante la sua riflessione in Udienza generale, il Pontefice ha detto: “Oggi credo ci voglia una preghiera per tutti i migranti, tutti i perseguitati e tutti coloro che sono vittime di circostanze avverse: che siano circostanze politiche, storiche o personali”. A tal proposito ha invitato a pensare “a tanta gente vittima delle guerre che vuole fuggire dalla sua patria e non può; pensiamo ai migranti che incominciano quella strada per essere liberi e tanti finiscono sulla strada o nel mare; pensiamo a Gesù nelle braccia di Giuseppe e Maria, fuggendo, e vediamo in Lui ognuno dei migranti di oggi. E’ una realtà, questa della migrazione di oggi, davanti alla quale non possiamo chiudere gli occhi. E’ uno scandalo sociale dell’umanità”.

Il paragone con San Giuseppe

San Giuseppe, ha spiegato il Pontefice, è stato un “migrante perseguitato e coraggioso” che ha sperimentato in prima persona privazioni e sofferenze simili a quelli di “tanti nostri fratelli e tante nostre sorelle” che “sono costretti a vivere la medesima ingiustizia e sofferenza. La causa è quasi sempre la prepotenza e la violenza dei potenti”. Secondo il Pontefice “la lezione che ci lascia oggi Giuseppe è questa: la vita ci riserva sempre delle avversità, questo è vero, e davanti ad esse possiamo anche sentirci minacciati, impauriti, ma non è tirando fuori il peggio di noi, come fa Erode, che possiamo superare certi momenti, bensì comportandoci come Giuseppe che reagisce alla paura con il coraggio di affidarsi alla Provvidenza di Dio”.