Far camminare la realtà. Questo è Vangelo puro

Visita privata ai bambini dell’Istituto Beato László Batthyány-Strattmann

Vatican Media

Alle ore 8.30 di questa mattina, dopo aver celebrato la Santa Messa in privato, il Santo Padre Francesco ha lasciato la Nunziatura Apostolica di Budapest e si è trasferito in auto all’Istituto Beato László Batthyány-Strattmann.

Al suo arrivo, alle ore 8.36, il Papa è stato accolto all’ingresso principale dal Direttore György Inotay, il quale, mentre si sono recati insieme al refettorio, ha mostrato al Santo Padre alcune aule della struttura.

Quindi il Direttore ha rivolto al Santo Padre un breve saluto di benvenuto, cui ha fatto seguito il canto dell’Ave Maria, l’esecuzione di un brano con il flauto di una bambina, il canto dell’Inno alla carità e il canto di ringraziamento.

Dopo lo scambio di doni, la recita del Padre Nostro e la Benedizione finale, prima di lasciare la struttura, il Direttore ha accompagnato il Papa nella Sala dei lavori, al piano terra, dove ha incontrato e ha salutato brevemente i dipendenti dell’Istituto.

Al termine della visita il Santo Padre si è trasferito in auto alla Chiesa di Santa Elisabetta d’Ungheria per l’incontro con i poveri e con i rifugiati.


Lungo il percorso, nel lasciare l’Istituto, il Papa si è fermato a salutare un gruppo di circa 100 bambini e giovani di una parrocchia vicina dedicata a San Laszlo, che lo attendevano con preghiere e canti lungo la strada. Insieme a loro erano presenti alcuni abitanti della zona.

Pubblichiamo di seguito le parole a braccio che Papa Francesco ha rivolto ai presenti nel corso della visita:

Parole a braccio del Santo Padre

Grazie tante a tutti voi per l’accoglienza e la tenerezza. Grazie per i vostri canti, per i gesti, per i vostri occhi. Grazie, Signor Direttore, perché Lei ha voluto cominciare quest’atto con la preghiera di San Francesco, che è un programma di vita. Perché sempre il Santo chiede la grazia che dove non c’è qualcosa che io possa fare qualcosa, quando manca qualcosa io posso fare qualcosa. In un cammino dalla realtà come è, portare avanti, far camminare la realtà. E questo è Vangelo puro. Gesù è venuto a prendere la realtà com’era e portarla avanti. Sarebbe stato più facile prendere le idee, le ideologie e portarle avanti senza tenere conto della realtà. Questo è il cammino evangelico, questo è il cammino di Gesù. E questo è quello che Lei Signor Direttore ha voluto esprimere con la preghiera di San Francesco. Grazie. E grazie a tutti voi!