Il Papa prega per i detenuti uccisi nel carcere honduregno

Le parole del Santo Padre dopo l’Angelus

Vatican Media

Nella 12ª domenica del Tempo Ordinario e dopo aver recitato l’Angelus domenicale, il Santo Padre ha voluto manifestare la sua vicinanza alle famiglie delle 46 detenute uccise ha seguito di una rivolta nel carcere femminile di Támara, in Honduras, martedì scorso.

Queste le parole del Papa dopo la preghiera mariana, fornite dalla Sala Stampa della Santa Sede:

Le parole del Papa Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle,

mi ha molto addolorato quanto è accaduto alcuni giorni fa nel Centro Penitenziario femminile di Támara in Honduras. Una terribile violenza tra bande rivali ha seminato morte e sofferenza. Prego per le defunte, prego per i familiari. La Vergine di Suyapa, Madre dell’Honduras, aiuti i cuori ad aprirsi alla riconciliazione e a fare spazio a una convivenza fraterna, anche all’interno delle carceri.


In questi giorni ricorre il 40° anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi. Desidero approfittare di questa circostanza per esprimere, ancora una volta, la mia vicinanza ai familiari, soprattutto alla mamma, e assicurare la mia preghiera. Estendo il mio ricordo a tutte le famiglie che portano il dolore di una persona cara scomparsa.

Saluto tutti voi, romani e pellegrini dall’Italia e da diversi Paesi, in particolare i fedeli di Bogotá, Colombia.

Saluto la Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Pisa; i ragazzi di Gubbio, Perugia e Spoleto; il gruppo di Limbadi che festeggia il giovane Leo; i partecipanti al moto-pellegrinaggio da Cesena e Longiano; e i volontari di Radio Maria Italia, che con un grande striscione invitano a porsi “tutti sotto il manto” della Vergine Madre Maria, per implorare da Dio il dono della pace. E questo lo chiediamo specialmente per il martoriato popolo ucraino.

Auguro a tutti una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!