La fine della guerra non si vede: i timori per l’inverno

L’impegno dell’Ordine di Malta in Ucraina e l’appello per continuare ad aiutare la popolazione sofferente

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Alcuni sfollati in fila per ricevere aiuti dai volontari dell'Ordine di Malta

Pavlo Titko, responsabile del Malteser Ucraina (organizzazione dell’Ordine di Malta nel Paese) parla da Leopoli (Lviv) e non ha alcun dubbio: “Ogni notte abbiamo paura quando scatta l’allarme bomba. Da sei mesi l’intera Ucraina sta vivendo la crudeltà di questa guerra. La paura è diventata una costante compagna della gente. Ma finché sarà possibile, continueremo il nostro lavoro umanitario e ci prenderemo cura dei feriti, dei malati e dei rifugiati che hanno bisogno di aiuto”.

Dall’inizio della guerra, il 24 febbraio scorso, il Malteser Ucraina sostiene i rifugiati. Ha distribuito più di 365.000 pasti caldi nelle stazioni ferroviarie, ai valichi di frontiera e nelle città, e ha subito allestito due rifugi collettivi. I rifornimenti sono stati consegnati da Lviv a circa 65 città e paesi del sud e dell’est dell’Ucraina. L’organizzazione ha esteso il programma di sostegno psicosociale, in atto dal 2015, a tutta l’Ucraina. Dall’inizio della guerra sono state effettuate 13.000 sessioni di consulenza per gli sfollati interni. I bambini sfollati hanno potuto frequentare un campo estivo. È inoltre in corso di realizzazione un ampio progetto finanziato dal Ministero degli Esteri tedesco, in collaborazione con un ospedale di Lviv, per la fornitura di protesi ai pazienti che hanno subito l’amputazione di arti.

Verso un inverno di guerra

Gli operatori umanitari si stanno già preparando per la stagione invernale. “La fine della guerra non è ancora in vista e le infrastrutture nei territori orientali dell’Ucraina sono gravemente danneggiate. Per questo motivo nelle prossime settimane distribuiremo alle persone particolarmente bisognose importanti generi di soccorso specifici per l’inverno, come coperte e batterie solari”. Circa 900.000 persone vivono attualmente in rifugi di emergenza e migliaia in villaggi difficilmente accessibili o in case danneggiate. “Prevediamo che durante l’inverno arriveranno ancora più persone nell’Ucraina occidentale.  Nell’est del Paese, le temperature possono scendere a meno 20 gradi in quel periodo dell’anno. Senza elettricità e riscaldamento, le persone morirebbero di freddo”, avverte Titko. Un rifugio a ovest di Lviv è in fase di ristrutturazione per renderlo a prova di inverno e per creare spazio vitale per 120 persone.

Bilancio provvisorio degli aiuti

Fin dall’inizio della guerra, l’Ordine di Malta è stato in prima linea nel fornire aiuti e sostegno ai rifugiati e agli sfollati. L’associazione tedesca ha consegnato oltre 5.500 tonnellate di beni all’Ucraina e ai paesi limitrofi. Molte associazioni dell’Ordine di Malta in Europa, tra cui Polonia, Ungheria, Romania, Francia, Italia, hanno inviato forniture mediche, ambulanze, medicinali, tende, letti da campo, coperte, cibo e cucine da campo. Importante anche lo sforzo profuso dai Gran Priorati dell’Ordine di Malta nella raccolta e trasporto di beni di prima necessità e di altre entità dell’Ordine anche extra Europee. Tali sforzi sono stati resi possibili dalla rete diplomatica dell’Ordine di Malta che sin dall’inizio della guerra si è attivata sia sul piano operativo, per agevolare i progetti di assistenza, sia su quello diplomatico con appelli alla comunità internazionale.


A Lviv (Ucraina), Katowice (Polonia) e Fürstenfeldbruck (Germania), il Malteser International – l’agenzia di soccorso mondiale dell’Ordine di Malta – ha a disposizione grandi centri logistici e materiali. Anche le iniziative private o comunali e le donazioni aziendali, precedentemente concordate con l’organizzazione umanitaria, giungono lì.

Appello agli europei

Gli aiuti umanitari sono una delle principali preoccupazioni del presidente del Malteser International Europe. Douglas Graf von Saurma-Jeltsch lancia un appello: “Tutti gli europei devono continuare a contribuire ad alleviare le sofferenze dell’Ucraina”. Il grande sostegno al popolo ucraino rischia di perdere slancio di fronte alle sue preoccupazioni per il gas e l’elettricità. “Ma la guerra sta peggiorando e sempre più persone saranno ferite sia mentalmente che fisicamente. Chiunque possa donare denaro o impegno a donne, bambini e uomini, è pregato di farlo, perché molte persone in difficoltà dipendono ancora dagli aiuti umanitari. Anche se la guerra finisse domani, le persone dipenderebbero dal nostro aiuto per mesi e forse anni a venire”.

Saurma-Jeltsch ringrazia i volontari e gli operatori a tempo pieno per il loro lavoro: “Abbiamo attivato immediatamente la collaborazione con le associazioni nazionali dell’Ordine di Malta e tutte le attività di supporto alla crisi. Continueremo a stare al fianco delle persone bisognose in Ucraina”.